Diffusione e didattica dell'italiano in Africa
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Diffusione e didattica dell'italiano in Africa

Dal periodo (pre)coloniale agli scenari futuri

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Diffusione e didattica dell'italiano in Africa

Dal periodo (pre)coloniale agli scenari futuri

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L’Africa è una delle aree del mondo meno studiate in relazione alla lingua italiana.
Il volume tenta di colmare questa carenza in un contesto globale dove si nota ancora un’immagine generalmente distorta e superficiale di questo continente. In questa ottica, il lavoro ha un duplice compito: proporre una sintesi, oggi assente, sull’italiano in Africa nel periodo (pre)coloniale; illustrare lo stato di salute attuale dell’italiano nell’intero continente ragionando anche sui possibili scenari futuri.
Attraverso un’indagine quali-quantitativa, la ricerca apre una prospettiva innovativa analizzando la situazione dell’italiano sia nei contesti didattici formali che in alcune situazioni comunicative, quali i panorami linguistici urbani, la televisione, Internet e la cooperazione culturale tra l’Italia e l’Africa.
Dai dati della ricerca emerge una complessiva crescita e motivazione di apprendenti e docenti di fronte a politiche e condizioni didattiche non sempre adeguate. A quest’ultimo dato si aggiunge la competitività di altre lingue.

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Informazioni

Anno
2021
ISBN
9788869959172
Terza parte
“Che italiano fa in Africa”?
CAPITOLO 5
LA LINGUA ITALIANA IN AFRICA NEL CONTESTO
ODIERNO: QUADRO TEORICO E METODOLOGICO
DI RIFERIMENTO

5.1. Premessa

A oltre dieci anni di distanza dalla prima, e finora unica, indagine sistematica sulla diffusione della lingua italiana nell’intero continente africano (cfr. Siebetcheu 2009, che in questa sede chiameremo per comodità Indagine Italiano in Africa 2009), questo capitolo si prefigge di analizzare la situazione attuale della nostra lingua nello spazio sociolinguistico del continente africano. L’idea è quindi di fare una disamina dello stato di salute dell’italiano in Africa cercando di capire se negli ultimi anni lo spazio linguistico dell’italiano si è allargato o ristretto. Per allargamento e restringimento intendiamo rispettivamente la presenza dell’italiano in nuovi paesi o la sua scomparsa dai paesi dove era già presente in passato. Oltre alla mera collocazione geografica dell’italiano, il nostro intento è quello di indagare da una parte sull’impatto e la qualità della formazione linguistica in italiano, e dall’altro sul ruolo dei fattori non linguistici (ad esempio di tipo demografico, economico e di cooperazione culturale ed accademica) nella promozione della lingua e cultura italiana in questo continente. A questo proposito, De Mauro et al. (2002, p. 37) osservano che “per definire la condizione dell’italiano nel mondo, non è sufficiente considerare solo l’aspetto linguistico. Il ricorso a concetti che coinvolgono altri piani consente di elaborare un quadro che, grazie alla sistemica interazione fra i propri elementi costituitivi, giustifica lo sviluppo di una serie di ipotesi coerentemente collegate fra di loro per la messa in atto della ricerca sui pubblici dell’italiano L2 e sul loro nuovo assetto complessivo”.

5.2. Modelli teorici di riferimento

Sulla scia delle indagini Italiano 2000 (De Mauro et al., 2002) e Italiano globale (Coccia, et al. in stampa) intendiamo verificare la nuova posizione dell’italiano nel continente africano facendo riferimento a tre parametri principali: il sistema Italia, la spendibilità sociale delle lingue e il mercato delle lingue. Questi parametri consentono di valutare il peso o lo stato di salute della lingua italiana non limitandosi esclusivamente all’insegnamento formale di tale lingua. Le linee direttrici della nostra ricerca collocano pertanto la presenza dell’italiano entro l’attuale contesto globale proponendo un modello teorico basato “sull’idea di un mercato globale delle lingue-culture-economie-società, cioè di un contesto globale che attiva una competizione accentuata che coinvolge piani non solo linguistici; la verifica del ruolo valoriale del made in Italy e la sua connessione con la diffusione della lingua italiana; la centralità del fattore spendibilità sociale e simbolica della competenza linguistica” (Vedovelli, 2018, p. 57).
Il sistema Italia è la visione sistemica costituita dall’interazione fra le varie dimensioni (economico-produttiva, politica, sociale, culturale) che si collegano alla lingua nella sua capacità di diffusione fra gli stranieri (De Mauro et al. 2002, p. 38). In questo senso, illustreremo brevemente la situazione delle imprese italiane in Africa, la presenza degli emigrati italiani in questo continente nonché il ruolo degli accordi di cooperazione culturale e interuniversitari tra l’Italia e l’Africa.
La spendibilità sociale delle lingue è la capacità di uso e di attrazione di una lingua come bene sul quale si può investire per la crescita culturale e/o professionale degli individui (De Mauro et al. 2002, p. 38). In questo caso, faremo una disamina dei principali enti di studio e di diffusione della lingua italiana in Africa: Istituti Italiani di Cultura (IIC), comitati Dante Alighieri (DA), università (dipartimenti di italianistica e lettorati), scuole italiane e locali, centri linguistici locali. Nell’illustrare il pubblico di italiano in queste strutture, focalizzeremo l’attenzione sulla motivazione allo studio dell’italiano nonché sulla percezione degli africani rispetto alla lingua e cultura italiana.
Il mercato delle lingue viene definito come il sistema che vede diffondersi le lingue a livello internazionale, in quanto oggetto di apprendimento da parte di stranieri. Esso è frutto non solo della intrinseca identità semiotica e strutturale delle lingue, ma è anche una metafora della capacità di attrazione che i valori della comunità hanno presso gli stranieri. Questa capacità di attrazione di una lingua è funzione di quella del sistema sociale, economico, culturale di cui essa è veicolo (De Mauro et al., 2002, p. 40). In questa ottica, focalizzeremo l’attenzione sul rapporto e la concorrenza tra l’italiano e le altre lingue nei vari contesti della società. L’analisi verterà non solo sui sistemi di apprendimento formale ma anche sul valore semiotico della lingua italiana nei panorami linguistici urbani. Proprio per sottolineare il ruolo della lingua italiana nell’attuale mondo globale, alla visione centralistica che viene attribuita al mercato delle lingue pensando alle ‘lingue forti’ come l’inglese (Calvet, 2002), Vedovelli (2014) propone un modello alternativo che vede il mercato globale delle lingue con i suoi valori intrinseci in grado di superare quello che chiama il “supermercato delle lingue”. A differenza del “supermercato, dove gli spazi per gli individui sono ridotti alla semplice funzione di acquirenti le cui scelte sono se non imposte, certamente condizionate”, Vedovelli (2014, p. 293) suggerisce il “mercato tradizionale delle nostre città, quello dove le merci sono esposte, vengono presentate e gridate. Il mercato dove si stabilisce prima che un rapporto cliente-merce, un rapporto tra le persone che vivono quel rapporto sociale”. Nel nostro caso il legame clientemerce illustra quel rapporto molto forte tra la lingua italiana e gli apprendenti africani. In realtà, in questo continente anche quando la ‘merce-lingua italiana’ non viene esposta, presentata e gridata dal ‘venditore-Italia’, è spesso, come vedremo, il ‘cliente-Africa’ a fare da rivenditore. Questa dimensione del mercato delle lingue fa emerge la posizione della lingua italiana come prodotto di nicchia (Vedovelli, 2020). Un prodotto, quindi, molto legato ad un determinato territorio e che ha le caratteristiche tipiche e tradizionali destinate a soddisfare le esigenze di specifiche fasce di consumatori. Vedovelli (2020) usa questa espressione per indicare la posizione privilegiata dell’italiano nel mercato delle lingue, ma anche la capacità della nostra lingua di rispondere ai bisogni specifici dei suoi parlanti/apprendenti. In un contesto globale determinato dall’imperialismo linguistico dell’inglese e di altre lingue, l’italiano si taglia comunque il suo spazio linguistico, uno spazio valoriale, simbolico ed identitario che le altre lingue, statisticamente più forti, non riescono a coprire.
Secondo il modello del mercato globale delle lingue, ogni idioma è presente a livello planetario come sistema di lingua-cultura-società-economia, e per questo il suo ruolo può essere misurato in base a parametri, fra i quali le forme culturali che produce (da quelle antropologicamente connotate a quelle più strettamente intellettuali). Da tali forme deriva il grado di spendibilità sociale della competenza linguistico-comunicativa che accompagna variabilmente un idioma e che viene a costituire un indicatore di motivazione al suo apprendimento da parte degli stranieri (Bagna, Barni, 2007).

5.3. I parametri di ricerca

I parametri della nostra ricerca tengono conto dei risultati delle precedenti indagini relative all’italiano nel mondo in generale e in Africa in particolare, nonché delle linee di tendenza raffigurate nei confronti dei nuovi scenari del mondo globale. Facendo riferimento alle indagini Italiano 2000 (De Mauro et al., 2002), Lo spazio linguistico italiano globale: il caso dell’Ontario (Turchetta, Vedovelli, 2018) e Italiano globale (Vedovelli, 2020; Coccia et al. in stampa) e considerando naturalmente le peculiarità del contesto africano, la nostra ricerca si basa su 10 parametri.
  1. Novità. Oggi l’italiano è considerato in molti paesi africani, in particolare quelli dell’Africa subsahariana, come una ‘nuova lingua’ rispetto alle altre lingue straniere, insegnate già dall’indomani dell’indipendenza. Nel nostro lavoro ci interroghiamo sugli effetti di questa ‘novità’ dell’italiano, con un’attenzione anche a ciò che avviene nei paesi che hanno dei forti legami storici con l’Italia.
  2. Fragilità. Molte aree rurali del continente africano sono irraggiungibili per motivi logistici e infrastrutturali. E questa situazione ha delle ricadute spesso negative sull’offerta formativa. È importante capire come si muove l’italiano di fronte a questa situazione.
  3. Instabilità dell’azione istituzionale. L’assenza delle istituzioni italiane in alcuni paesi è spesso sinonimo di assenza o carenza delle politiche linguistiche a favore della diffusione dell’italiano. Per questo motivo in questo lavoro focalizzeremo brevemente l’attenzione anche sulla presenza istituzionale e diplomatica italiana in Africa.
  4. Variabilità incontrollata. È legata al continuo fluire dei rapporti dialettici tra le varie lingue, alle loro capacità di entrare in sintonia con i bisogni locali di contatto linguistico (De Mauro, 2002 et al.). L’Africa, con le sue numerose lingue, è sicuramente il continente ideale per analizzare questo parametro in relazione alla lingua italiana.
  5. Vitalità. Il tema centrale su cui si basa questo parametro è quello del mantenimento o della perdita dell’italiano nei principali contesti sociali: familiare, lavorativo e scolastico. Alcuni studi recenti (cfr. Turchetta, Vedovelli, 2018; Vedovelli, 2020; Coccia et al., in stampa) fanno riferimento alle diverse configurazioni della vitalità nelle differenti generazioni, più o meno lontane, di origine italiana. Il tema della vitalità tiene naturalmente conto delle scelte linguistiche anche rispetto ai dialetti italiani. La nostra ricerca indaga pertanto sul grado di vitalità della lingua italiana in Africa ipotizzando diversi fattori che determinano le spinte propulsive o regressive a esso collegate.
  6. Visibilità. La nostra ricerca intende analizzare anche la visibilità dell’italiano, secondo i parametri dei panorami linguistici e semiotici urbani. Gli studi su questo tema, condotti entro il Centro di Eccellenza della Ricerca dell’Università per Stranieri di Siena (cfr. Vedovelli 2005a; Bagna, Barni, 2007) riferiscono l’importanza della visibilità dell’italiano non solo per il suo primato rispetto alle altre lingue (escludendo l’inglese e le lingue ufficiali dei rispettivi paesi dove sono presenti gli emigrati italiani), ma anche per i valori simbolici che trasmettono. Questo parametro consentirà di capire se e come i valori evocati dal made in Italy sono presenti nella quotidianità africana.
  7. Strumentalità e competitività. La lingua italiana è apprezzata per il suo valore simbolico e identitario nonché per la grande tradizione culturale che ad essa viene associata. La nostra lingua s’inserisce però anche in un contesto globale molto competitivo. Quindi nell’illustrare le vecchie e nuove motivazioni allo studio dell’italiano in Africa, la nostra ricerca si prefigge di ricostruire i fattori legati alla sua competitività e spendibilità sociale anche in relazione alla presenza delle imprese italiane in questo continente. L’intento sarà, in effetti, di osservare il legame, se esiste, tra le imprese italiane in Africa e la diffusione della lingua italiana. “Se la tradizione culturale intellettuale ha alimentato l’idea di ‘lingua di nicchia’ che ha consentito all’italiano di resistere nei primi anni postcrisi 2008-9, ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Colophon
  4. Indice
  5. Introduzione
  6. Parte prima: Breve storia linguistica della colonizzazione in Africa
  7. Parte seconda: Storia linguistica (pre)coloniale dell’italiano in Africa
  8. Parte terza: “Che italiano fa in Africa”?
  9. Tavole: mappatura della lingua italiana in Africa
  10. Riferimenti bibliografici