Le Crociate in Terra Santa
Negli ultimi anni di vita di Maometto, i musulmani, che avevano sottomesso le tribù pagane, si rivolsero alla vicina provincia bizantina di Tabuk, con lo scopo di conquistare nuove terre e il dominio sugli infedeli.
Lo stesso Maometto, secondo una tradizione autoctona1 quasi certamente priva di fondamenta storiche, avrebbe scritto all'imperatore bizantino Eraclio queste parole
«Il Profeta di Allah ha scritto a Cosroe (re di Persia), a Cesare (imperatore di Roma, cioè Eraclio), a Negus (re di Abissinia) e a tutti gli altri sovrani per invitarli a convertirsi ad Allah il Magnifico»2.
Il Profeta aveva quindi l’intento di esortare i sovrani del mondo allora conosciuto ad abbracciare la religione islamica se tenevano alla perpetuazione della propria stirpe e del proprio popolo.
Ovviamente nessuno accettò la proposta e poco tempo dopo la morte di Maometto i musulmani attaccarono l'Impero bizantino infervorati dalle parole del Profeta che prometteva il perdono di qualsiasi loro peccato a quanti avrebbero conquistato Costantinopoli.
Nel 636 i musulmani Arabi ottennero una schiacciante vittoria sull'esercito bizantino nella battaglia del Yarmuk e completarono in tal modo la conquista dell'intera Siria. Lo stesso ʿUmar ibn al-Khattāb, successore di Maometto, ricordò le istruzioni relative alle alternative poste agli infedeli: la conversione, la sottomissione o la morte per i pagani.
In breve tempo anche Antiochia, Gerusalemme (che fu saccheggiata) e tutta la Mesopotamia bizantina caddero nelle mani degli arabi, i quali da qui si diressero in Armeniamentre, dando così inizio all’avanzata in Egitto.
Alla debole resistenza bizantina, i musulmani, guidati da ʿAmr b. al-ʿĀṣ, risposero con feroce efficienza e durante l'occupazione dell'isola di Nikiou si uccisero anche le donne ed i bambini che avevano cercato rifugio nelle chiese.
L'Armenia cristiana non sfuggì alla conquista (si parla della riduzione in schiavitù di circa 35.000 persone) e successivamente le armate islamiche giunsero in Cilicia e Cappadocia:
«Essi invasero la Cilicia e si procurarono molti prigionieri, e quando arrivò Muʿāwiya ordinò che tutti gli abitanti fossero passati a fil di spada; [...] Quindi, dopo aver raccolto tutte le ricchezze della città presero a torturare i capi affinché mostrassero i tesori nascosti. In quel disgraziato Paese essi ridussero in schiavitù l'intera popolazione»3.
In poco tempo le armate arabe conquistarono ampie regioni e arrivarono alle porte dell'Europa cristiana, assediandola da est a ovest: riuscirono ad occupare Cipro, Rodi, Creta e la Sicilia, portandosi via ricchi bottini e migliaia di schiavi; invadendo inoltre la Spagna ed organizzando molte spedizioni volte al saccheggio della Francia meridionale, come nel 792 quando Hishām, emiro di al-Andalus, chiamò tutti i musulmani al jihad ottenendo un enorme conquista.
Nell'827 ai combattenti del jihād fu presentata una nuova spedizione religiosa: la Sicilia. Gli arabi la invasero depredando e saccheggiando i villaggi accanendosi in particolare contro le chiese e dominarono l’isola fino al 1091, anno in cui venne conquistata dai norm...