Poesie ribelli

Andrea Torresani

• Editore: Youcanprint
• Anno: 2013
• ISBN:
  9788891106834
• Argomento: Letteratura
• Categoria: Poesia italiana

"La dolcezza, la violenza più forte". Andrea Torresani, recentemente premiato dall'Accademia Mondiale della poesia di Verona, raccoglie in questa sua opera alcune Poesie ribelli, testi d'amore, civili e immagini da lui creati con allo sfondo una presa di posizione contro il traviamento morale che permea la società attuale.

IN RICORDO DI…

Non so se il tempo delle rose
è passato ormai …
ma ancor mi soffia
di quella notte
l’impetuoso vento,
quando tra i nervosi rovi
della steppa, morsi
dall’arsura invadente,
Volteggiavi fiero guerrier
un grigio destrier,
oltre le ultime nubi
d’un rosso occidente,
e alle estreme pendici
dei baratri giunto
sembravi sfidar
l’avvicinarsi delle tenebre.

Guardavo forse lontano,
forse vicino…non so …,
scorrere nelle bionde chiome,
densi cumuli di fumo,
mentre a forte voce
gridavo il tuo nome.

Ma tu come sempre
non ascoltavi,non ascoltavi …
amico mio, se non l’infrangersi
dei forti raggi
su fatiscenti cascine
desolate e abbandonate
da piccoli uomini
dopo le urla di battaglia …

Non ascoltavi se non
il grave incedere
del leone che maestoso
dominava la pianura intera,
non ascoltavi se non la voce
del cuore, del tempo
che ai tuoi occhi fuggiva,
come sabbia alla tempesta …

E fiero trepidavi
in chiare notti di luna
verso l’imbrunire del cielo,
e tenero con dolci parole
di passione,
avvolgevi il tuo amore.

Ma nell’aere terso
dalle infinite piogge
di primavera, un lampo
seguito da un sibilo feroce,
giunse improvviso
nell’aria ferita;
e subito il respiro
cadde rapido, come
strale che incontro ti correva,
e in azzurre luci riflesso
immediato si fermava.

Non un grido,
nessuna parola
sulla terra
da caldi flussi striata,
solo, in ginocchio, nella polvere
ti abbracciavo amico mio,
riverso come bambino
che sorridente mi stringeva,
in estremo desiderio di vita,
diverso dal sole sfuggente
che pietoso oscurava
con un immenso scuro velo,
e infine eclissando nelle acque,
sul tragico dì.

Così ti ricordo
con gocce d’inchiostro
su carta segnata,
e ti ripenso sotto
queste fioche luci,
accese in un pallido pomeriggio
del dì domenicale,
per uomini, confuse tracce
sulla strada della vita,
da troppi colori diversi
sotto il sole che cambia
nelle labbra il sorriso.

Ma uniti sempre
per ricordare un fratello
che ci ha lasciato
come immortale re dei templi;
per non chiudere gli occhi
sopra questi cieli di marmo,
ma per sostare in preghiera
sopra un fiore spezzato

NUDA LA LUNA SEGUE IL SOL …

Nuda la luna segue il sol
che l’infranta onda già s’addormenta
sulla fine sabbia con placido ardor.

Smuove il corpo in su la duna areolata
di salmastre alghe frammista,
mentre intorno l’immersa natura
tace… e ascolta il goffo gufo
sonnecchiare in bonari
sbuffi d’insolenza.

Veglia gentile, eletta compagna,
alato alone alle nostre rime ispiratrice,
nella dolce ebbrezza delle tue arie
salgono come acque ricordi di gioventù…

Sai…, nobile nuda sera
che t’appressi dopo notturni silenzi
all’ombra del castagno
sulle pietre del casolare diroccato,
nei tuoi occhi si riflette
la memoria del passato,
Sospesa meteora,
nell’oscuro cielo
notturno bagliore dell’ignoto
che ancora sorprende,
ma che adesso sale, sale …,
e riprende nel tacer
dei venti il ricordo…;
… ed ecco nell’approssimarsi
sella curiosa tenebra,
l’incedere furtivo dei compagni,
tra ville in letargo
e uomini assonnati,
all’improvviso risveglio
dei giochi di guerra
del fanciullo perso e innamorato;

Lo scoperto fuggire
come randagi gatti
da fari spaventati,
tra scivoli di ghiaccio
e fumi di vapore,
fin ai materni canneti
ad incantarci madida luna,
e gridare ribelli vendetta
all’iniquo nemico che sempre
tradì la tua luce nel cielo,
giurando nuove battaglie
contro i venti e le tempeste;

E narrare allor di fantastiche
storie mai vissute,
dell’amor, di onore e
“dell’oro da viandanti
profuso sulla cenere”.

Così nelle oscurità rischiarate
dal tuo volto
volava l’invincibile spirito,
e mai si arrestava
se non al lampeggiare
della notte in festa
che ai vicini confini
del paese di confine
non doveva tardare …

Ed in questo plenilunio
innanzi ai miei intensi sospiri
sento rimembrare
degli amici il sussurrare
e dell’infanzia la voce
che forte ci prendeva…

E ancora adesso sali
dolce ammaliatrice …
sali… su umide labbra
da caldi respiri lavate,
e sciogli sovrana
nel mosso aere
le chiome del tuo suddito tempo;
ma amabile resta
nell’infinito
incanto di lassù.

SCRITTO COL SANGUE

“Ciò che è scritto col sangue non si cancella.
Vedi quell’ombra bianca
è il mio dito che si muove …
Vedi quella farfalla bianca,
è il cuore che parla
come anima che sovrasta l’ignoto.
Io corro e tu non mi vedi …
la mia storia fugg...

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