Al comando della Dacia: un'intesa per la sopravvivenza
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Al comando della Dacia: un'intesa per la sopravvivenza

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Al comando della Dacia: un'intesa per la sopravvivenza

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Informazioni sul libro

La storia della Dacia è una storia molto ricca, la quale ha avuto sede nell'attuale territorio della Romania.La zona era abitata dai Geti e dai Daci[1], dapprima questi ebbero conflitti con i Macedoni e poi, nel I secolo con i Traci, solo dopo il I secolo riuscirono a stabilire un regno autonomo.La vera storia è però proficua a partire dal II secolo, ed è per questo che lo sfondo storico delle vicende narrate è proprio questo secolo di invasioni e tempestose battaglie.Le popolazioni si scontreranno spesso, con le loro diversità.

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Informazioni

Anno
2013
ISBN
9788891119902
Argomento
Storia

Capitolo 1 – Il re dei Daci

Oroles era il re dei Daci nonché comandante dei forti, un uomo alto dalla pelle chiara con folti capelli rossi e occhi grandi e chiari.
Oroles apparteneva all’aristocrazia dei Daci, egli si era sempre occupato dell’amministrazione e dell’economia e di costruire gli eserciti dei guerrieri.
I suoi contrasti con le popolazioni germaniche erano iniziate sin da subito, in particolare però con i Bastarni2.
Tra i Bastarni vi erano i Peucini, i Costoboci e gli Anartii.
I Costobici erano di origini germaniche, ma avevano rapporti con Roma, mentre gli Anartii erano una popolazione di origine celtica.
Gli scontri erano iniziati poiché queste popolazioni giunsero in Transilvania3 dove il popolo dei Daci aveva alcuni territori.
Le popolazioni germaniche avevano cercato a lungo di usurpare i territori.
Gli scontri si erano fatti sempre più aspri fino a quando non furono integrati nel conflitto anche altre popolazioni.
Oroles allora creò un potente esercito per sconfiggere gli invasori, il centro dell’esercito era la fanteria, la cavalleria era piuttosto vacante e veniva riempita dalle forze alleate.
Non vi erano reparti propriamente specializzati, i soldati avevano aste molto lunghe, corazze pesanti i cavalli spesso erano castrati per evitare distrazioni durante le imboscate.
I Daci avevano poche navi e una marina militare scarna, gli aiuti proveniente dai Macedoni furono di fanti e cavalieri, ma gli alleati furono principalmente Roxolani, Bastarni e Buri.
La falce4 era l'arma principale dell'arsenale dell'esercito dacico; ne esistevano due varianti: la sica impugnabile a una mano e una versione più lunga, da impugnare a due mani, assai più letale ma pericolosa per la fase difensiva, in quanto impediva al guerriero l'uso dello scudo.
Nel secondo caso si trattava di un'arma con un manico in legno lungo tre piedi e una lama in ferro ricurvo, della lunghezza quasi pari a quella del manico.
La lama era affilata solo sul lato interno, ed era nota per essere devastante nell'attacco. Tuttavia, lasciava il suo utilizzatore assai vulnerabile poiché, essendo un'arma a due mani, il fante non poteva utilizzare in contemporanea lo scudo.
Il suo pregio era quello di "agganciare" gli scudi avversari, sventrandoli e tirandoli verso di sé, rompendo così lo schieramento compatto avversario (come nel caso della legione romana).
Normalmente solo i capi dei Daci indossavano un'armatura, con un elmo di tipo frigio dalle creste finemente decorate oppure con elmi a cupola di tipo sarmatico.
Combattevano, inoltre, con lunghe lance, le spade a forma di falce, giavellotti, e avevano come insegna il famoso dracus (a forma di drago), ereditat...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Indice
  5. Prefazione
  6. Capitolo 1 – Il re dei Daci
  7. Capitolo 2 – Storie di Vandali
  8. Capitolo 3 – Bastarni
  9. Capitolo 4 – I Sarmati nel sangue
  10. Capitolo 5 – L’antica Pannonia
  11. Capitolo 6 – L’attacco alla foresta
  12. Capitolo 7 – Battaglia finale
  13. Capitolo 8 – Fine di un impero?
  14. Conclusioni
  15. Bibliografia
  16. Sitografia