Il Novecento
1. Tra adii e baci si conclude
il sogno del Romanticismo,
entra in scena con la forza
il Positivismo:
tutti pronti a sperare
nelle annunciate gran magie,
che erge costruzioni,
guarisce malattie,
bandisce vecchi schemi
e osa verso il nuovo,
tra ragion e fantasia
di geni ecco il covo.
2. La società di massa
canta e balla in Bélle Epoque,
i partiti anche al povero
fan sognar l’uovo alla coque;
d’estate e di domenica
si cerca l’aria pura,
la buona società
parte in villeggiatura.
Nasce l’automobile
col suo rombo nel motore,
tra Diesel, Ford e Benz
una gara a chi ha più ardore.
Non teme più il buio
chi si alza la mattina,
basta premere un bottone
e luce fa la lampadina.
Parigi Ville Lumiére,
il valzer in tutta Vienna,
battelli lungo il fiume
dal Danubio alla Senna.
3. Se Parigi e Vienna danzano,
Berlino fa le armi,
Londra arma la flotta,
si preparano i gendarmi;
l’aquila a due teste
inizia a perder piume,
odio e tensione
s’ingrossan come un fiume.
Basta una scintilla
a far scoppiar la guerra,
che da Sarajevo
va via mare e via terra.
“Questa guerra dura poco”
qualcuno recitava,
ma intanto le trincee
sulla Marna si scavava:
3 anni a marcire
sul fronte occidentale
tra fango, neve e spine
ogni giorno sempre uguale...