Manuale pratico per studenti di istituti biblici e teologici
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Manuale pratico per studenti di istituti biblici e teologici

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Manuale pratico per studenti di istituti biblici e teologici

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Un manuale pratico-teorico per chi voglia intraprendere uno studio maggiormente approfondito delle Scritture, nonché acquisire una metodologia di studio relativa alla stesura di scritti esegetico - ermeneutici, relazioni tematiche, riassunti con analisi
critico-testuale, testi omiletici, progetti e semplici ricerche bibliche.
Una guida alla scoperta dei tesori che la Bibbia offre.

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Informazioni

Anno
2014
ISBN
9788891134462
1. INTRODUZIONE
Il presente manuale ha lo scopo di fornire ad ogni studente di istituti biblici e ad ogni credente interessato alcune nozioni per poter acquisire una metodologia di studio relativa alla stesura di scritti esegetico - ermeneutici, relazioni tematiche, riassunti con analisi critico-testuale, testi omiletici, progetti e semplici ricerche bibliche. Nel corso di questo studio si provvederanno le informazioni necessarie relative ad ognuno dei predetti lavori come pure alcuni esempi di compiti svolti, al fine di procurare dei modelli cui far riferimento. Ognuno dei testi succitati ha delle caratteristiche differenti e presuppone dei contesti applicativi diversi. Un testo omiletico, infatti, è adatto alla predicazione comunitaria, mentre un testo esegetico - ermeneutico è utilizzabile per uno studio biblico approfondito. Si inizierà fornendo delle nozioni basilari su alcuni argomenti fondamentali per lo svolgimento di uno studio biblico adeguato quali la centralità delle Scritture, alcuni suggerimenti su come studiare i testi biblici e qualche nozione su ermeneutica ed esegesi bibliche, comprendente anche altri argomenti ad esse correlate. Si spera che questo semplice manuale possa essere di supporto a tutti coloro che sono desiderosi d’intraprendere uno studio un po’ più professionale ed anche approfondito delle Sacre Scritture, non fermandosi solamente ad un livello superficiale, ma cercando di scoprire i tesori che la Parola di Dio offre. Oltre a ciò, la mia speranza è che ogni nozione che verrà presentata in queste pagine possa aiutare ogni lettore ad acquisire una preparazione tecnica per poter presentare e/o esporre nel modo più adeguato il proprio lavoro biblico.
2. LA CENTRALITÀ DELLE SACRE SCRITTURE
La nostra fede, in quanto cristiani, si basa sulle Scritture; esse, infatti, sono il fondamento della nostra vita e la maggiore fonte di apprendimento per ciò che concerne le vie di Dio. L’apostolo Paolo, a tal proposito, affermò che “ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2 Timoteo 3:16-17 - NR). La Scrittura cui si riferiva Paolo, in quel periodo, era formata solo dall’Antico Testamento ebraico,1 detto anche Tanak.2 Quest’ultimo termine è un acronimo che si riferisce alle tre divisioni della Bibbia Ebraica (1): Torah3 (Istruzione), Nevi’im (Profeti) e Kethuvim (Scritti o Agiografi). La lingua ebraica consta di ventidue consonanti (con suono gutturale) e ad ognuna di esse corrispondono delle vocali, a seconda delle parole. Tra il sesto e l’ottavo secolo d.C., venne aggiunta la vocalizzazione al testo biblico, attraverso un sistema di puntuazione (nikud) operata dai maestri masoreti.4
I rabbini trasmisero il testo della Bibbia ebraica in un processo di tradizione (masora = tradizione) per il quale elaborarono un complesso sistema di puntua-zione, iniziato a partire dal VIII sec. d.C (alcuni antidatano tale tradizione al VI sec.). Tale puntuazione sembrò sempre più necessaria per assicurare la pronuncia del testo ebraico, che propriamente ha solo le consonanti. Attraverso un sistema di puntuazione vocalica si garantiva nel tempo la permanenza della lingua sacra e della sua praticabilità. Infatti il rischio era che nel tempo, essendo il testo soltanto consonantico, venisse deformata la tradizione di lettura.5
Il testo masoretico, quindi, è composto sia dalle consonanti sia dalle vocali ad esse corrispondenti (puntini o linee - nikud - tracciati sopra o sotto la consonante).6 Posta tale premessa linguistica, è chiaro che le tre consonanti corrispondenti alle suddivisioni della Bibbia Ebraica (T - N - K) presentano una loro vocalizzazione che le rende pronunciabili nella parola Tanak. Il Tanak era il testo biblico disponibile durante il periodo neotestamentario, comprendente anche quello della prima chiesa. Avendo questo in mente, possiamo affermare che “ogni Scrittura [Tanak o Antico Testamento] è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2 Timoteo 3:16- 17 - NR); inoltre, l’apostolo Paolo (ebr. Shaul), nella sua epistola ai Romani, affermò quanto segue: "Infatti tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture [Tanak o Antico Testamento]noi riteniamo la speranza" (Romani 15:4 - ND). Il fondamento di ogni scritto biblico, difatti, deve essere l’Antico Testamento ed ogni testo, per essere realmente scritturale, non può contraddire il resto della Torah.7 Il processo di canonizzazione,8 infatti, ha tenuto conto di questa regola fondamentale per poter stabilire anche quali libri inserire nel Nuovo Testamento (ebr. Berit Hadasha: “il Patto Rinnovato”).9 “L’antico Testamento è il genitore del Nuovo Testamento e la religione dell’Antico Testamento è la culla da cui è provenuto il Nuovo Testamento. [...] È, dunque, prioritario coltivare una conoscenza profonda dell’Antico Testamento se vogliamo afferrare le fondamenta ebraiche che sostengono la teologia e la vita della Chiesa primitiva”.10 Inoltre, l’AT è quantitativamente maggiore del NT e spiega le fondamenta della fede su cui si basarono anche i primi discepoli di Gesù. Sapendo che la Bibbia è la base su cui fondare la nostra conoscenza e la nostra fede, ogni studio biblico deve enfatizzare le fonti scritturali al di sopra delle altre. Ciò non toglie che sia anche molto utile far riferimento a quello che viene detto da molti autori e studiosi delle Scritture, ma è opportuno avere un approccio centrato sulla Parola per poi confrontare le informazioni ottenute con gli studi e le opinioni altrui. Naturalmente, è fondamentale citare degli autori competenti per poter valorizzare il proprio lavoro biblico ed in ciò la scelta e la selezione delle fonti cui fare riferimento è basilare. Ricordiamo, ciò nondimeno, che le Sacre Scritture, con il loro substrato ebraico, sono il fondamento su cui basarsi e che gli insegnamenti contenuti in esse vanno posti sempre al di sopra di ogni convinzione e posizione dottrinale. Il cristianesimo si basa sulle Scritture ebraiche ed il Nuovo Testamento è in continuità con esse; questo fattore, perciò, denota la grande importanza della Torah quale ispirata Parola di Dio e fa comprendere la rilevanza che essa ha per ogni credente come l’ha avuta, a suo tempo, per Gesù, per gli apostoli ed i primi discepoli.11








(1) Ordine della Bibbi...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. INDICE
  5. PREFAZIONE
  6. 1. INTRODUZIONE
  7. 2. LA CENTRALITÀ DELLE SACRE SCRITTURE
  8. 3. COME STUDIARE LE SCRITTURE
  9. 4.L’ERMENEUTICA BIBLICA
  10. 5. ERMENEUTICA ED ESEGESI BIBLICHE
  11. 6. LA STESURA DI UNO SCRITTO ESEGETICO - ERMENEUTICO
  12. 7. LA RELAZIONE TEMATICA
  13. 8. RIASSUNTI CON ANALISI CRITICO-TESTUALE
  14. 9. GLI SCRITTI OMILETICI (I SERMONI)
  15. 10. I PROGETTI
  16. 11. LA RICERCA BIBLICA TEMATICA
  17. 12. LA STESURA DELL’INDICE E LA COPERTINA
  18. 13. CONCLUSIONE
  19. BIBLIOGRAFIA
  20. RINGRAZIAMENTI