Filosoficamente antropologico
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Filosoficamente antropologico: ANIMALE SAPIENS. Esuli pensieri: CAMMINANDO NELLA NEBBIA. Storie a denti stretti: NON TUTTI DIGERISCONO I SOFISMA.

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Informazioni

Anno
2014
ISBN
9788891140487
HOMO SAPIENS
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Uno strano animale
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Partendo da un punto qualsiasi del globo terracqueo; consideriamo come l'Umanità si sia evoluta nel tempo e, dagli albori della civiltà, abbia sviluppato alcune caratteristiche comportamentali che, potremmo definire, discutibili.
Cercando di capire il perché di certi comportamenti, sembra, a detta di alcuni studiosi, che, ad esempio, il gesto di dare la mano, derivi da un comportamento che l'uomo delle caverne metteva in atto; andando in giro armato di una clava; incontrando un suo simile al quale intendeva mostrare le sua non aggressività; gettava a terra la sua clava e prendeva la destra armata dell'altro, in segno di amicizia.
Forse sarà così; ma certo è, che, progredendo nel tempo, l'uomo, non ha più mollato la clava; tuttalpiù, la passa nella mano libera; essendo l'altra impegnata nel saluto.
Ora, seguendo un filo logico; senza iniziare dall'età della pietra; partiamo da tempi e luoghi più vicini a noi; tempi e luoghi in cui l'uomo era già avanzato nella civiltà e, pur esprimendo il suo illuminato pensiero, che gli ha dato una collocazione e un lustro, nella storia, si è trovato a brandeggiare la clava, menandola sul cranio di chi aveva pensieri e costumi diversi dai suoi.
Vogliamo considerare un'area geografica, a noi vicina, piena di cultura; di illustri filosofi, oratori e personaggi, di cui sono giunti a noi documenti e opere che ci pongono davanti agli occhi la realtà di quel tempo.
Prendiamo, a caso, uno dei filosofi illustri della civilissima Grecia, Socrate nato a Atene nel 469 a. C., era figlio di Sofronico, il quale era uno scalpellino; o, forse, uno scultore; la madre, Fenarete, era una levatrice. La famiglia di Socrate apparteneva alla casta degli Zeugoti, terza ed ultima, in ordine di importanza, delle famiglie ateniesi che contavano qualcosa. Era una famiglia, diciamo di ceto medio, discretamente benestante.
Socrate fu oplita (soldato ateniese); partecipò a diverse campagne militari; 432-429, (Qui, il filosofo aveva 40 anni); campagna di Potidea; 424, (Socrate aveva 45 anni); campagna militare di Delio; nel 422, campagna militare di Anfipoli; nel 406, partecipa alla battaglia delle Arginuse (l'arzillo Socrate ha la tenera età di 63 anni); non credo che, come oplita, fosse addetto alla fureria.. In questa data, si oppone alla condanna a morte comminatagli dagli strateghi. Nel 399, viene accusato, ingiustamente, di irreligiosità e di essere corruttore dei giovani, suoi discepoli. Criticando i comportamenti illeciti dei politici ateniesi, si era creato inimicizie; i suoi accusatori furono; Meleto, poeta tragico; il politico Anito e l'oratore Licone.
Fu condannato a morte per avvelenamento e costretto a bere la cicuta. Fine di Socrate; egli aveva 70 anni.
E' stato un filosofo sui generis; non lasciò scritti; ma esternò il suo pensiero confrontandosi nel dialogo e nella sua convinzione di svegliare gli animi. Fu molto amato e seguito dai giovani.
Come filosofo, non ebbe modo di annoiarsi, durante i suoi settanta anni di vita movimentata. Non saprei dire se, come oplita, avesse avuto il tempo di filosofeggiare durante le battaglie.
Siccome ci troviamo nella Grecia antica, la cui civiltà dell'epoca era tenuta in alta considerazione da tutti i popoli, anche da quelli, diciamo, non barbari; che ne subivano il fascino; diamo ancora una occhiata nelle vicinanze dove lasciarono impronte, nella storia, filosofi, oratori, re e condottieri.
Atene faceva parte della Lega Calcidica guidata da Olinto; si adoperava militarmente per assoggettare la Macedonia, durante il regno di Aminta III°, re di Macedonia dal 392 al 370 a. C.,. Le manovre diplomatiche di Aminta III°, riuscirono a mantenere un certo equilibrio, tra gli Illiri, i Traci e la Lega Calcidica; barcamenandosi di volta, in volta, ora con gli uni; ora con gli altri. Aminta III°, ebbe, dalla moglie Euridice, tre figli: Alessandro, Perdicca e Filippo. Ebbe anche altri tre figli illegittimi, (more uxorio); tanto per cambiare. Comunque, il figlio Alessandro, regnò un solo anno; fu assassinato da Tolomeo D'Aloro, il quale era anche l'amante di Euridice. Questo galantuomo fu reggente del trono, essendo Perdicca troppo giovane; ma, quando questi fu maggiorenne, fece assassinare il buon Tolomeo. Una volta tanto si è verificato il caso di “ chi la fa, l'aspetti”.
Sempre inneggiando alla civiltà; troviamo l'ottimo Perdicca a scontrarsi con gli Illiri, guidati dal re Bardilli, contro i quali perse la battaglia e la vita.
Filippo II°, terzo figlio legittimo di Aminta, divenne così re di Macedonia alla tenera età di 23 anni. Anche lui ebbe vita difficile; la Macedonia invasa da Peoni, Traci e, sbarcati sulla costa del Golfo Termico, gli Ateniesi associati ai mercenari di un tale Argeo, figlio illegittimo di Aminta III°; il quale figlio, aspirava al trono di Macedonia.
Filippo II°, ingoiando il rospo, pagò pesanti tributi ai Peoni e ai Traci che riuscì ad allontanare e sconfisse, uccidendolo in battaglia, il pretendente al trono, Argeo, che era rimasto privo del sostegno degli ...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Indice
  5. Homo sapiens
  6. Esuli pensieri
  7. Storie a denti stretti