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Casa di Specchi
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Indice dei contenuti
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Informazioni sul libro
Questo canzoniere raccoglie poesie scritte tra il 1998 ed il 2007, e rappresenta il percorso personale e letterario compiuto dall'autore in
quegli anni. I toni variano dall'epico al faceto, i temi dal sacro al profano, sempre attorno al fulcro dell'esperienza individuale.
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Informazioni
Argomento
LiteraturaCategoria
Poesía italianaGenerazione
Ci siamo tinti di eccesso
una notte senza luna,
per aver cercato più luce
con occhi impreparati,
e abbiamo ingannato i nostri cuori
stanchi di imperfezioni
con metafore senza riscontro.
Eravamo un'armata
di doni ambigui,
ed oggi di cenere spenta,
ma molti vanno ancora in forze
per la strada,
nel pulviscolo
che appiccica i capelli.
Ci siamo ritrovati il giorno dopo
vantandoci dei nostri errori,
cantando lo splendore della notte
senza mai confessare
quanto ci sembrasse offesa,
e il tempo ci strappava via l’infanzia
come i petali dei soffioni.
Ci siamo già svegliati molte volte,
eppure sempre in bilico sull’orlo,
fingendo ancora di voler scoprire
che cosa renda verso un’isteria...
e intanto un’altra notte è su di noi,
e sempre più profonda quando arriva.
Di giorno a piedi nudi
brancoliamo sul cemento,
e molti fra di noi sono smarriti,
nel tempo in cui dobbiamo reimparare
il senso di ogni singola parola,
che cosa sia l’amore senza specchi,
i Misteri solitari di domani,
che cosa sia un inganno della mente,
che cosa sia poesia.
Camminavo da solo in un litigio di luci incongruenti.
Mi circondava un mondo inverosimile di spettri e sfumature, che scivolava come una sfera sotto i miei passi senza attrito.
Il sole maturava sopra il vischio di ogni giorno, e gli alberi tremanti nell’arsura gettavano all’asfalto pozzanghere di ombra inumidita.
Come volli intrecciare altre dita mi ritrovai in una zona bianca.
Tutto era nuovo e potente, tutto era arcano e bizzarro, e il mio polso tremava.
Ero stanco, confuso e in ritardo, nel centro di tutti i colori.
Ero solo con le mani tese, in una zona bianca.
Tentai un primo passo in avanti e il mio piede mancò incespicando.
Mi scossi con lenta fatica in quel luogo di solo orizzonte: il tempo era fatto di onde e sfuggiva tra queste mie braccia lasciando soltanto dei segni bagnati.
Dovunque volgessi lo sguardo non seppi trovare null’altro che flebile immoto pallore, e avevo con me solamente quel senso invincibile di qualcosa di immenso e segreto, un senso incessante di limpida e quieta importanza, che muove non vista ogni singolo battito umano.
Ed io mi affannavo a cercare il solenne inespresso mistero che potesse insegnarmi la via.
Il tepore aumentava con ritmo crescente ed ansioso, facendosi spesso molesto, impregnava di ansimi l’aria e i vestiti, e tutto era liquido e denso.
La via era nascosta sotto ad un rigido strato di sabbia.
Sciolti dal confine
Qualcosa ammaliava i miei sensi
ed io la chiamai estate:
non er...
Indice dei contenuti
- Casa di specchi
- Grida nel deserto
- Un guado
- Certe stanze invisibili
- La spada e il bastone
- La prova del fuoco
- Il mondo è delle fiabe
- Il calice d’oro
- Nota dell'autore