4. I FIORI NELLE TUE EMOZIONI
Sono come la pianta che cresce sulla nuda roccia, quanto più mi sferza il vento tanto più affondo le mie radici. Proverbio indiano
LA FAMIGLIA D’ORIGINE
L’atteggiamento della famiglia d’origine verso la transessualità è determinante per il piano emozionale anche futuro della persona T, perché decide dell’instaurarsi o meno di un senso di sé positivo.
I genitori sono il riferimento più importante durante la crescita, e, consapevoli o no, restano a lungo l’esempio a cui i figli si riferiscono. Il loro amore e la loro approvazione permettono di percepirsi positivi, ma se sono inadeguati a dare sostegno e riconoscimento, il senso di sicurezza dei figlioli può restare leso.
I bambini imparano a conoscerli anche dai discorsi a tavola e dai commenti davanti alla tv, li ascoltano parlare tra di loro, quando sono al telefono con altri adulti, e accumulano una serie di informazioni non necessariamente tutte esatte, ma in genere abbastanza corrispondenti alla realtà. Sanno cosa pensano dell’omosessualità, oggi anche della transessualità, e sanno se desiderino o meno diventare nonni.
Nella maggior parte delle persone T i segni dell’orientamento di genere iniziano durante l’infanzia, ma anche quando hanno già conquistato una certa autonomia, le loro reazioni emozionali sono ancora risposte dirette alla famiglia (che resterà interiorizzata ancora a lungo), e quindi segnate da angosce più o meno profonde quando questa manifesta un pensiero omofobo o transfobico, che viene inteso come una condanna di se stessi nella propria totalità. È sostanzialmente questo che incide poi sull’instaurarsi o meno dell’autostima.
È necessario che i bambini e gli adolescenti percepiscano la famiglia rassicurante quando iniziano a costruire la loro realtà, non solo per poter poi affrontare il mondo in modo positivo, ma anche per accettare se stessi. Percepirsi troppo diversi dalle aspettative dei genitori è sempre causa di paura, e di un dolore che spesso non si risolve nell’arco di una vita.
Quando la famiglia capisce
Quando la famiglia non si oppone, capisce e appoggia il bisogno di transizione, i genitori e gli altri familiari diventano i preziosi testimoni del proprio valore come persone, perché si continua ad essere amati e accettati. Se e quando si vorrà affrontare il percorso, ci si dovrà misurare soltanto con i pregiudizi e le aggressioni del sociale, e non anche con laceranti conflitti con le persone più care. Secondo molte testimonianze, quando la famiglia accetta, e chiama il figlio T con il suo nuovo nome, è il massimo.
In questo caso si assume periodicamente il fiore che agevola i cambiamenti (Walnut) e, di volta in volta, quelli necessari.
Quando la famiglia non accetta
Quando invece la famiglia non capisce il figliolo T e non lo appoggia, a quest’ultimo viene a mancare l’importante testimonianza positiva dei familiari su di lui. Come risposta si ingenerano una serie di realtà psichiche penose e conflittuali, base anche di futuri disagi.
In una normale famiglia, intendendo inserita nel suo contesto sociale, adeguata a far fronte alle spese di routine senza troppe penalizzazioni, e dove le persone sono in grado di gestire i conflitti senza provocare spaccature, i genitori vengono percepiti infatti a lungo per lo più positivi anche quando sbagliano, fa parte del normale processo identificativo con gli adulti del proprio gruppo. Ed è doloroso creare problemi e motivi di ansia, perché il loro giudizio e i loro rimproveri scendono nel profondo. Quando i genitori condannano la transessualità non sanno che, nei fatti, stanno semplicemente chiedendo al figlio T di costruire un falso sé, con tutte le conseguenze dannose per l’intera personalità che questo comporterebbe. Spesso le famiglie gli permettono comunque di restare in casa, con il peso però di essere causa di imbarazzo, vergogna, conflitti. Accade poi anche che i familiari ignorino intenzionalmente il suo problema per vanificarlo. Mai una domanda né un cenno di interesse, né per i problemi pratici della sua situazione né per la sua sofferenza, lasciandolo solo e senza alcun tipo di aiuto, esperienza anche questa che resterà nella memoria.
Non si va mai volentieri contro i propri cari, il conflitto se sacrificarsi ai loro desideri o sacrificare loro alle proprie scelte si ingenera sempre. Ne nasce però uno ancora più profondo e poco chiaro, che si presenta come una sorta di aura d’angoscia che sembra attribuibile alla scelta che si vorrebbe compiere, ma che nasconde invece il dubbio che inizia a ingenerarsi su se stessi: si teme di essere egoisti, sbagliati, ingrati.
Sentire su di sé la disapprovazione della famiglia quando si ha ancora bisogno del suo amore e del suo aiuto, ingenera un senso generale di insicurezza e di paura, spesso troppo pesanti per le proprie giovani forze. Che il figlio si arrenda o meno, la famiglia avrà comunque mancato il suo primo compito verso di lui.
Per il problema della mancanza di autostima rimandiamo alla voce. Qui vengono indicati i fiori per far fronte alle dinamiche familiari oppositive.
Fiori di Bach
Agrimony
Ipersensibile e insicuro, non si espone perché non vuole assolutamente creare problemi nell’ambiente in cui vive.
Si sottomette per quieto vivere, perché non regge le tensioni, ma ha bisogno di vivere la sua sensualità, anche per scaricare l’ansia. È facile che si organizzi una doppia vita e che viva il suo bisogno di identità transgender segretamente, mantenendo con la famiglia una facciata di rassicurante “normalità”.
Poiché i conflitti e il dispiacere dei familiari gli sono insopportabili, può anche ibernare i propri sentimenti per non soffrire.
Aspen
Legato anche al tema della colpa, il fiore è utile quando il disaccordo dei familiari fa sentire sbagliati e indegni, e si vive in un clima di inquietudine, come nell’attesa di una qualche punizione.
Può sopravvenire anche la paura di commettere il suicidio, come se lo comandasse, per punizione, un’oscura entità superiore.
Centaury
Il dolore di deludere la famiglia può essere più forte dei suoi bisogni, e per timore di perderne l’amore può rinunciare ai propri progetti.
Particolarmente indifeso con le persone che ama, è utile per capire quando è la famiglia a sbagliare. È particolarmente indicato quando il genitore discorde è quello più amato, con il quale si condividono ancora momenti belli e caldi.
Il fiore si pone anche il problema di non poter dare nipotini ai genitori se persegue la sua identità transgender.
Cherry Plum
Quando il dolore di scontentare la famiglia è forte, odia piuttosto se stesso e attua facilmente comportamenti autodistruttivi, quali infliggersi tagli, dare la testa al muro, bere, drogarsi.
Rimedio importante quando ci sono liti e tensioni eccessive, o anche si vive un clima persecutorio soggettivo, e si è tentati di uscirne con gesti violenti, contro se stessi o i familiari (il pericolo è reale).
È importante anche quando si pensa al suicidio come via per uscire dal dolore di aver deluso la famiglia (il pericolo di suicidio è reale).
Chicory
È utile quando il genitore ostile è la madre, specie se prima era invece affettiva e premurosa, e non ci si rassegna al suo cambiamento. Il rimedio può aiutare ad attenuare il dolore.
Clematis
Fragile e poco affermativo, non vince negli scontri. Può chiudersi nel silenzio e nella malinconia, consolandosi con i sogni ad occhi aperti. È il fiore che un giorno può anche andarsene e sparire per sempre.
Gentian
Non difende la propria posizione più di tanto, perché si sente sconfitto in partenza di fronte agli ostacoli opposti dalla famiglia.
Può restare a lungo in una sofferta impasse.
Holly
Vive il disaccordo dei familiari unicamente come tradimento e mancanza d’amore, a cui risponde con rabbia, odio e tormento. Non riesce a comprendere nessuna delle loro difficoltà e motivazioni.
È sempre da assumere quando il disaccordo della famiglia fissa nel cuore un dolore che non si risolve.
Il rimedio ammorbidisce e permette di capire, ed eventualmente perdonare, gli errori degli altri.
Honeysuckle
Aiuta a staccarsi dalla famiglia in modo più indolore, senza rimpianti.
Aiuta soprattutto ad accettare che i momenti bell...