123 Poesie (1991 – 2014)
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Informazioni sul libro

Il libro è composto da 3 raccolte di poesie: CHIAROSCURI DIFFUSI, DIARIO DI UNO PSICOLOGO DI CAMPAGNA e DIROTTAMENTI.
La prima contiene poesie scritte dall'autore in età giovanile (dagli anni settanta alla fine degli anni ottanta). Le composizioni della seconda raccolta coprono il periodo che va dal 1992 al 2011 e sono uno spaccato della realtà circostante e del mondo interiore dell'autore, che svolge la professione di psicoterapeuta. DIROTTAMENTI comprende poesie scritte dal 2012 al 2014, caratterizzate dall'esigenza dell'autore di "deviare dalla rotta stabilita per dirottare in altri spazi e tempi poco frequentati...per il bisogno impellente di recuperare gesti di vita abbandonati sotto casa nella spazzatura".

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Informazioni

Anno
2014
ISBN
9788891168887
Argomento
Littérature
Categoria
Poésie
DIARIO (di uno psicologo di campagna)
(2012)
22 settembre, mercoledì
DI FRONTE ALLE PANNOCCHIE
Di fronte alle pannocchie
rimorchiati ad un sole
dietro ad un velo di organza
giostravano princìpi e peccati
quindi, pallidi, s'adombravano.
Spumavano i tizzoni colori d'arancia
riflessi su zigomi aguzzi e callose
dita che sgranavano il grantuco,
spigolato come lepri selvatiche
per sbarcare il lunario.
Stringevamo mani a non finire,
abbracciati, nella dorata atmosfera
di quelle adunanze di cuori,
ora nebulosa e rarefatta:
ma forse sudavan già le tempie.
26 settembre, domenica
SULLA STRADINA CAMPESTRE
Sulla stradina campestre splendida
nella chiarezza dei pastelli settembrini,
più lacerante è il rompicapo di decifrare
il labirinto arabescato di sensazioni
irradiate da questa realtà
così egodistonica, ma implacabile
nell'assedio alle mie residue
torri di identità.
Dalla riva di cicoria s'alza una farfalla
ritardataria sul filo del rasoio
del crepuscolo serale per riparare
in chissà quali rifugi notturni, s'alza....
come il clamore arrogante di impunità
pretese dai potenti esibendo falsità
autocertificate così vere da “bucare
il video” delle nostre coscienze sciroccate.
Come poter sperare di sostanziare
sensibilità nei cervelli che ci siam bevuti?
L'ossessione dell'essere (visti) aspira
ad entrare nel nostro di-enne-a più ancora
dell'egoismo dell'avere: forse è improrogabile
scritturare giovani ed oneste comparse
per realtà non mistificate.
1 ottobre, venerdì
FUNAMBOLI
Il tempo scorre
come il tè delle cinque
che deborda dalla tazza
inzuppando il merletto di Burano,
mentre ci fumiamo i giorni
nel diurno districarci dalla trama
che la nostra mente- ragno
nottetempo predispone
come una Penelope-alla-rovescia
che tiene l'Ulisse-esploratore
incatenato al giogo.
E' un puntino nero ormai
il tempo in cui si pensava
di essere infiniti,
ora si fanno magie
per non sentirsi finiti,
ripetendo schemi innati o appresi
(e mai a fondo compresi),
onde affinare la personale
mappa della vita per muoverci
con decenza in questo mondo
come funamboli sulla corda tesa
sotto il telone vuoto.
5 ottobre, martedì
IL SIGNORE
Il signore ha i soldi
i soldi hanno un suono
il suono è del pianoforte
al pianoforte sta sua moglie
sua moglie ha l'amante
l'amante è nullatenente:
concatenazione divertente.
8 ottobre 1998, giovedì
ZIO GINO
Zio Gino l'ho salutato oggi
(erano le dodici e cinquanta)
e nel suo letto di Procuste
m'ha stretto la mano
con la poca energia residua
per tre minuti e quaranta:
ho rilevato i tempi durante
la digressione impacciata dei miei occhi
dal suo sguardo declinante, per parare
sull'orologio da polso della mia,
presa nella sua mano.
Sono uscito al limite del pianto
assalito dal solito dubbio
di essermi esentato dal fare per lui
e per altri che se lo aspettavano.
Ma appena oltre l'uscio
della sua nuova condizione,
nel clima intrigante di profumi e tepori
d'alcova della quotidianità,
con un colpo di mano la parte mia
assolutoria ha relegato il quesito
in appendice all'ordine del giorno
20 ottobre, mercoledì
LA PAROLA “FINE”
Scalpiccio di gomme sulla pioggia
d'ottobre penetra il mio studio
mentre spulcio (esercizio che uso
come integratore di memoria)
i cento e cento personaggi
che mi sedettero di fronte, vis à vis:
posture tipiche, toni di voce,
lamentazioni, ipocondrie, dubbi,
accuse ed ossessioni,
deliri, ansie ed amori:
l'essere-nel-mondo in versioni
così diverse e così uguali,
centinaia di significati antagonisti
con risultanze poi sovrapponibili,
infinite prospettive e nessuna esauriente
al cento-per-cento com'è usuale
da sempre per chi naviga in questo sito,
ma a cui si stenta a rassegnarsi.
Mi è impossibile non sentire
che sarà un passaggio,
ma è anche foriero di fatiche
il pensare ad infinite vie,
pur se rinnovate, ma
affrancate dalla parola “fine”.
26 ottobre, martedì
TRA BENE E MALE
I vetri esposti sulla bruma
d'autunno riflettono
l'espressione pensosa
del mio viso connesso
con nostalgia all'infantile
convinzione che esistesse
un abisso tra il puro
e il malvagio.
Eppure sovente barcolliamo
sul sottile spartiacque
di entrambe le condizioni.
Ma consciamente neghiamo
che da un maligno possa
germinare un gesto d'amore
o che il candore di un'anima
buona possa affondare
il coltello in un cuore.
31 ottobre, domenica
L'ISOLA DEL TESORO-CHE-NON-C'E'
Ho sbirciato per un attimo
sul greto dei loro occhi
le lacrime di mille persone,
mescolate a pietre aguzze
che la parte cattiva di qualcuno
(ma chi ne è esente?)
aveva proiettato.
Non facciamo che infliggere
il dolore subìto in passato.
Ma la ferita originaria non scompare,
la puoi cicatrizzare oppure
portiamo appresso il danno patito
che ci rende sadici o imprendibili
come impalpabile sabbia di mare.
In questa ennesima replica di sera
piovosa ho sentito dal telefonino
la voce smozzicata da inviato di guerra
della ragazza dell'agenzia, che vagava
nell'isola del tesoro-che-non-c'è
per accasare continentali asfittici come me.
2 no...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Frontespizio
  3. Dirritto d'autore
  4. CHIAROSCURI DIFFUSI
  5. DIARIO (di uno psicologo di campagna)
  6. DIROTTAMENTI
  7. Indice