Avrete certamente notato che vi sono prodotti alimentari, cosiddetti biologici, senza glutine, zuccheri aggiunti, uova, latte o lieviti, con un costo anche triplo rispetto a quelli che hanno tutto ciò che manca ai primi. Strano? Non proprio. Ciò che non fa male, è risaputo, costa molto di più di ciò che fa male. In questo modo si costringe il popolo a comprare prodotti a basso costo; mangia male; diventa obeso, diabetico e cardiopatico; con le sue cure contribuisce ad arricchire le ditte farmaceutiche che, a loro volta, fanno crescere la spesa sanitaria nazionale; i costi di tale aumento ricadono sul popolo che, mediante aggravi fiscali di diversa specie, è costretto a evadere le tasse, ignaro del fatto che, così facendo, rende il bio-biscotto ancora più caro.
Seguitemi. Avrete certamente osservato come stia dilagando la richiesta d’intervento del cliente-consumatore (ancora una volta il povero popolo!) nei più disparati ambiti commerciali e non solo. Alcuni esempi.
Ieri, al reparto ortofrutticolo, questo nuovo personaggio da competizione, il cliente–consumatore, era servito da dipendenti preposti allo scopo. Oggi, miracolo dello sviluppo industriale, deve servirsi da solo: prendere i prodotti dopo aver indossato guanti usa e getta, imbustare gli stessi, pesare i medesimi, incollare il tagliando recante il prezzo sulla busta che li contiene, recarsi alla cassa automatica sostituendosi alla ex cassiera e pagare in contanti o con una carta di credito. Un miracolo, riconosciamolo. È l’esito della democrazia partecipata. Ci si aspetta d’essere chiamati a raccogliere i prodotti direttamente dalla pianta, con spese di raccolta, carico e scarico a scapito del cliente, ovviamente! Non è finita. Una volta uscito dal supermercato, deve riporre il carrello negli appositi spazi. È vero, lo stavo dimenticando. Nei grandi centri commerciali, a riporre i carrelli spesso provvedono gli africani, appositamente giunti da quella terra per svolgere il nuovo mestiere di “posacarrelli”. Sono lavoratori senza contratto, che si accontentano di recuperare l’euro precedentemente inserito nell’apposito marchingegno sblocca-carrelli dal magnanimo cliente-consumatore, riconducendo l’evoluta carretta nell’apposito ricovero. Lì dove i carrelli non hanno più bisogno dell’euro per essere prelevati, però, i neo “posacarrelli” si rendono disponibili ad aiutare donne e anziani che faticano a condurre quei veicoli verso l’automobile.
Come? Non vedete il miracolo che si perpetua tutti i giorni sotto i nostri occhi? Esso consiste nel fatto che i risparmi ottenuti dal taglio del personale non abbassano i prezzi dei prodotti, anzi li fanno lievitare. È questo il miracolo! Il costo dei prodotti aumenta, la tipologia dei contratti si moltiplica spropositatamente, si riducono i posti di lavoro, si riducono i salari dei lavoratori assunti “a piacimento” (un nuovo tipo di contratto strenuamente voluto dai sindacati!), aumentano le ore di straordinario non pagato o pagato a metà prezzo in nero, ma in compenso aumentano gli stipendi (si fa per dire stipendi!) dei dirigenti di detti centri che operano per ridurre i costi agli imprenditori.
Il bio-biscotto insegna!
Non è finita ancora. Avrete certamente notato come si richiedano, sempre più di sovente, interventi online anche di un certo impegno al benedetto cliente-consumatore: il pagamento delle bollette, la richiesta di alcuni certificati, il pagamento e il ritiro delle analisi cliniche ne sono esempi reali. Tra l’altro, se le analisi si vogliono mostrare al proprio medico, oggi devono essere stampate a cura del paziente-consumatore-cliente che, in precedenza, ha dovuto stipulare un contratto con un gestore telefonico per collegarsi a internet, comprare un computer, acquistare una stampante con relativa cartuccia per l’inchiostro e provvedere alla carta. Ecco un altro miracolo della scienza e della tecnica. Anche in questo caso si è scaricato il costo di un servizio sul paziente-cons...