Gli aspetti euristici della funzione e dell'identità del pneuma nei padri della chiesa (i-iv sec. d.c.)
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Gli aspetti euristici della funzione e dell'identità del pneuma nei padri della chiesa (i-iv sec. d.c.)

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Gli aspetti euristici della funzione e dell'identità del pneuma nei padri della chiesa (i-iv sec. d.c.)

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Informazioni sul libro

Il presente studio affronta uno dei temi fondamentali della dogmatica cristiana: la terza persona della trinità.
Partendo da una lettura analitica dei testi dei Padri, l'autrice illustra i tratti essenziali, relativi alla identità del pneuma e alla sua funzione nel mondo e nella chiesa, in un crescendo progressivo, restando il più possibile fedele alla rielaborazione del dato rivelato nell'arco di tempo dei primi 4 secoli.

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Sì, puoi accedere a Gli aspetti euristici della funzione e dell'identità del pneuma nei padri della chiesa (i-iv sec. d.c.) di Cinzia Randazzo in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Teologia e religione e Religione. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2015
ISBN
9788891178978
1.1. Gli aspetti euristici della funzione e dell'identità del pneuma nei Padri Apostolici
1.1.1. La preesistenza dello Spirito
Prima di addentrarci in questa ricerca, riteniamo opportuno ricordare che per Padri Apostolici si intendono i Padri vissuti nell'arco di tempo che va dalla fine del I secolo fino alla prima metà del II secolo d.C.; periodo in cui si è manifestata un'abbondante produzione letteraria, nella quale è messa in rilievo la vita di fede delle prime comunità che credevano in Dio, in Gesù Cristo e nello Spirito Santo e quindi una prima e semplice organizzazione del dato rivelato. A tal proposito scrive infatti J.P. MARTIN:
Quando i primi cristiani dicevano di credere nello Spirito Santo, l'oggetto di questa fede non era che Dio ha lo Spirito, neanche che lo Spirito è Dio, perché le tautologie non sono mai oggetto di fede. Si affermava invece un fatto storico, cioé la fede nella manifestazione di Dio nella comunità dei cristiani.1
Sorge spontanea a questo punto la domanda: cosa affermano i Padri Apostolici sul dato rivelato dello Spirito Santo? Questo è l'oggetto della nostra ricerca.
Innanzitutto Erma, che è un Padre Apostolico della prima metà del II secolo, ci dice, nel Pastore, che lo Spirito Santo preesisteva ed era anche creatore: “Dio fece abitare nella carne che volle lo Spirito Santo che preesisteva e che fece ogni creatura”.2 Erma si richiama a Giovanni, secondo il quale appunto lo Spirito Santo è esistito prima di tutte le cose perché proviene dall'alto (Gv 3,3-9.15,26). Lo Spirito in Erma ha pure una connotazione cristologica perché viene denominato anche figlio di Dio: “Lo Spirito è il figlio di Dio”.3 Poiché Erma precedentemente aveva affermato che “lo Spirito è il Figlio di Dio”, per Erma lo Spirito santo viene a coincidere con il Figlio di Dio preesistente insieme al Padre.
1.1.2. La funzione pneumatologica nell'A.T.: lo Spirito Santo fonte di ispirazione profetica
Lo Spirito Santo preesistente ha voluto rendere noto in anticipo il piano divino della salvezza, ispirando non solo i profeti ma anche gli altri libri dell'A.T. Clemente Romano infatti afferma che, tramite il profeta Ezechiele, lo Spirito Santo ha parlato del pentimento:
I ministri della grazia di Dio parlarono del pentimento per mezzo dello Spirito Santo. Anche il Signore di tutte le cose parlò del pentimento col giuramento: “Io vivo-dice il Signore-e non voglio la morte del peccatore, bensí la sua conversione (Ez 33,11).4
Per Clemente Romano sempre lo Spirito Santo è il protagonista dell'ispirazione dell'A.T. e per questo motivo tutto è conforme a verità:
Voi siete pieni di emulazione e di zelo nelle cose che riguardano la salvezza. Vi siete curvati sulle Sacre Scritture, le vere, date dallo Spirito Santo. Siete convinti che nulla di ingiusto e di falso è scritto in esse.5
Anche per lo pseudo-Barnaba in 12,2 lo Spirito Santo è il portavoce della volontà salvifica di Dio e per questo dice a Mosé di tenere le mani alzate in segno della croce, a motivo della quale venivano salvati gli israeliti:
Lo Spirito dice al cuore di Mosé di fare una figura di croce e di colui che avrebbe dovuto soffrire perché-dice-se non crederanno in lui saranno assaliti in eterno. Mosé pose al centro della mischia le armi una sull'altra, e postosi più in alto di tutti stese le mani, e in questo modo Israele tornava a vincere. Poi, quando le abbassava, tornavano a essere uccisi: Perché? Perché conoscessero che non possono essere salvati se non sperano in lui.6
1.1.3. L'identità della funzione pneumatologica in rapporto a Cristo
a. L'identità cristologica dello Spirito
Lo Spirito Santo preesistente, che ha ispirato i profeti, è stato anche Colui che ha realizzato l'incarnazione. Erma, a tal riguardo, dichiara che lo Spirito si incarna; quello stesso Spirito che in Similitudini IX,1,1 è anche denominato figlio di Dio:
“Dio fece abitare nella carne che volle lo Spirito Santo che preesisteva e che fece ogni creatura. Questa carne, in cui prese dimora lo Spirito Santo, serví bene lo Spirito camminando nella santità e nella castità, e non lo contaminò in nulla”.7
A tal proposito sembra pertinente la considerazione di R. Joly, per il quale il santo Spirito viene ad essere la natura divina di Cristo, dal momento che lo stesso Erma in Similitudini IX,12,2 afferma che il Figlio di Dio già esisteva ancora prima della creazione del mondo:
“Pour Hermas, c'est le Saint Esprit qui s'est incarné en Jesus. On a voulu, pour sauver l'orthodoxie d'Hermas, comprendre par Saint-Esprit la nature divine du Christ. Cf. 89,2 où c'est le Fils de Dieu qui est antérieur à toute créature”.8
Nella 2 lettera di Clemente ai Corinti 9,5 l'eredità platonica è evidente; la carne di Cristo, nella quale appare la chiesa, è infatti copia dello Spirito (Cristo preesistente). Eredità che l'autore stesso conferma in 14,3:
“La Chiesa che è spirituale apparve nella carne di Cristo, dimostrando a noi che chi la salvaguarda nella carne e non la corrompe la riceverà nello Spirito Santo. Questa carne è immagine dello Spirito. Nessuno che distrugge la copia potrà cambiare l'originale”.9
Anche W. Rordorf, a proposito della 2 lettera di Clemente ai Corinti 9,5, afferma che “in effetti, non si parla di due figli, ma della natura eterna dell'unico Figlio che è spirituale; nell'incarnazione, questa natura spirituale si unisce alla natura carnale”.10 In seguito Ignazio esorta la comunità a vivere in concordia e in unità con le altre comunità cristiane, solo se possiedono lo spirito di Cristo che è lo Spirito Santo: “State bene nella concordia di Dio possedendo lo spirito inseparabile che è Gesù Cristo”.11 Illuminante è, a tal riguardo, l'affermazione di S. Prete: “Si osservi tuttavia che tutto si muove per opera dello Spirito, che è tutt'uno con Cristo, perché è nel suo segno che si rafforza la concordia e l'unità dei cristiani”.12
b. Lo Spirito vincolo di unità tra carne e spirito in Cristo
Lo Spirito, come vincolo di unità nella carne e nello spirito di Gesù, è messo in rilievo nella lettera di Ignazio ai Magnesii 1,2:
“Onorato di un nome di uno splendore divino, in queste catene che porto, canto alle chiese ed auguro loro l'unione nella carne e nello spirito di Gesù Cristo, nostra eterna vita, della fede e della carità, cui nulla è da preferire, e ciò che è più importante «l'unione» con Gesù e il Padre”.13
Ignazio esorta ancora una volta la comunità a produrre concordia nei riguardi di tutto ciò che concerne le opere della carne e dello Spirito, prendendo a modello esemplare l'unione che sussiste nel Padre, nel Figlio e nello Spirito:
“Cercate di tenervi ben saldi nei precetti del Signore e degli apostoli perché vi riesca bene tutto quanto fate nella carne e nello spirito, nella fede e nella carità, nel Figlio, nel Padre e nello Spirito, al principio e alla fine, con il vostro vescovo che è tanto degno e con la preziosa corona spirituale dei vostri presbiteri e dei diaconi secondo Dio. Siate sottomessi al vescovo e gli uni agli altri, come Gesù Cristo al Padre, nella carne, e gli apostoli a Cristo e al Padre e allo Spirito, affinché l'unione sia carnale e spirituale”.14
Questa concezione dello Spirito, che come tiene unite l'umanità e la divinità in Cristo così tiene uniti i cristiani che formano la chiesa, si riscontra nella più antica omelia cristiana dello pseudo-Clemente:
“Se diciamo che la Chiesa è la carne e Cristo lo Spirito, dunque chi violenta la carne violenta la Chiesa e non partecipe...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Frontespizio
  3. Diritto d'autore
  4. Dedica
  5. Prefazione
  6. Introduzione
  7. Indice
  8. 1.1 Gli aspetti euristici della funzione e dell'identità del pneuma nei Padri Apostolici
  9. Conclusione
  10. Bibliografia essenziale