L'educazione dei giovani alle origini del cristianesimo
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L'educazione dei giovani alle origini del cristianesimo

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L'educazione dei giovani alle origini del cristianesimo

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Il presente lavoro illustra la tematica dell'educazione in rapporto non solo al ruolo primario dei genitori verso i figli e poi a quello degli adulti verso i giovani, ma anche all'insegnamento di Cristo e a quello dei veri saggi cristiani, secondo il pensiero dei padri Apostolici.
Partendo da una lettura analitica dei testi dei padri Apostolici, l'autrice delinea primariamente i tratti essenziali, attorno ai quali ruota il ruolo educativo dei genitori e degli adulti e, secondariamente, quelli attraverso cui si esplica sia il modello educativo di Cristo che quello dei veri sapienti cristiani.

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Informazioni

Anno
2015
ISBN
9788893061728
1. Il ruolo educativo dei genitori e degli adulti
1.1. Il concetto di educazione
1.1.1. Condizione circolare
Condizione fondamentale senza la quale non è possibile l'educazione dei giovani è la presenza dei piccoli: "I grandi non possono stare senza i piccoli e i piccoli senza i grandi".2 Clemente Romano mostra che l'adulto non può impartire l'educazione ai piccoli se questi mancano e viceversa. L'attività dell'educare è possibile grazie alla presenza dell'educatore (adulto saggio) e dell'educato (piccolo giovane, figlio), perché se manca uno dei due tale esercizio è nullo.
Sotto questo profilo l'esercizio dell'educazione è reversibile perché può perdere la sua efficacia quando una delle due parti manca. Tale esercizio non è solo reversibile ma anche circolare, in quanto l'educazione è fondata sulla comunicazione tra i due interlocutori (educante e educato). In questa comunicazione emerge il collegamento tra i due soggetti: "in tutte le cose c'è qualche collegamento e in questo la utilità".3 Perché ci sia l'educazione l'educante, secondo Clemente, ha l'obbligo di instaurare una circolarità comunicativa con colui che è in procinto di educare perché tra i due ci sia collegamento e interazione dialogica. L'immagine che Clemente usa per far notare ciò è quella del corpo e delle sue membra:
La testa non può stare senza i piedi, né i piedi senza la testa. Le più piccole parti del nostro corpo sono necessarie e utili a tutto il corpo; ma tutte convivono ed hanno una sola subordinazione per salvare tutto il corpo.4
Questa circolarità educativa tra l'emittente (educatore) e il recettore (educato) è appannaggio di quella circolarità educativa che si è instaurata tra il Padre e il Figlio nel sabato protologico ai primordi della creazione; entrambe le circolarità sono finalizzate alla salvezza: la prima perché è causa della creazione, cioè dell'allontanamento delle tenebre e del manifestarsi della luce, la seconda perché è alla base della salvezza dell'educato, in quanto colui che viene educato viene formato a desiderare unicamente il Bene in tutte le cose, in modo che in questo cammino di progressiva somiglianza a Dio, egli salva se stesso. Sotto questo profilo colui che viene educato a conoscere se stesso cura la sua anima per giungere alla salvezza eterna.
1.1.2. Condizioni virtuali
Perché si diventi dei bravi educatori occorre fuggire la via della morte, evitando di compiere i seguenti atti:
- perseguitare i buoni:
Persecutori (διῶκται) dei buoni (…). Da loro è lontana la calma e la pazienza; sono amanti delle cose vane, (…) uccisori dei figli.5
I persecutori sono avvinghiati da uno spirito di tormento, la cui cartina di tornasole si rispecchia in quel gruppo di demoni che imputano a Cristo la causa del loro tormento, mentre invece sono proprio loro che sono portatori di tale disagio, perché il loro spirito non è volto verso le cose superne:
due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada. Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con te, figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci? (Mt 8,28-29).
Questi spiriti sono già in preda al tormento, perché volti a soddisfare i loro impulsi negativi che sono contrari a quelli volti alla ricerca della Verità. A partire da tale quadro i persecutori sono coloro che sono fortemente avvinti da questa orribile sete carnale di molestia e di tormento perché il loro animo non è in pace con Dio, in quanto è lontano da Lui, per cui questi vengono denominati “uccisori dei figli”. Il vero educatore è invece colui che è mite e sereno come Cristo, il quale non si lascia tormentare, perché il suo spirito è permanentemente in sintonia con quello del Padre: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime” (Mt 11,29).
- Odiare la verità. Per l'autore della Didachè non è un buon educatore colui che odia la Verità:
Odiatori della Verità, (…). Da loro è lontana la calma e la pazienza; sono amanti delle cose vane (…); uccisori dei figli.6
Colui che odia la Verità segue le tendenze negative della carne che lo rendono schiavo dei propri istinti carnali e quindi succube dei loro desideri. Sotto questo profilo il rinnegamento di se stessi è la via maestra per seguire la Verità: “Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me” (Mt 10,37).
- Amare la menzogna: “amanti della menzogna (…) da loro è lontana la calma e la pazienza (...) uccisori dei figli”.7 Coloro che seguono la menzogna sono equiparati ad Adamo ed Eva che hanno seguito la parola del serpente che prima ha frodato Eva e poi Adamo (Gen 2-3)
- Ignorare il premio della giustizia:
ignari del premio della giustizia (…). Da loro è lontana la calma e la pazienza; sono amanti delle cose vane, avidi della ricompensa, spietati col povero, intolleranti con chi è oppresso, non riconoscenti verso chi li ha creati; uccisori dei figli8.
Il didachista riprende il pensiero paolino, per il quale ad ogni cristiano incombe il compito di correre per arrivare a prendere il premio della giustizia, sulla falsariga degli atleti che nello stadio sono intenti a correre per ricevere il premio fi...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Frontespizio
  3. Diritto d'autore
  4. INDICE
  5. Prefazione
  6. Introduzione
  7. 1. Il ruolo educativo dei genitori e degli adulti
  8. 2. Il modello educativo per i giovani
  9. Bibliografia essenziale