Come gestire la catena della distribuzione
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Gli Appunti di Organizzazione Aziendale hanno l'obiettivo di diffondere con la massima chiarezza e semplicità le tecniche di Gestione Aziendale.
Questi sono stati realizzati da gruppi di lavoro coordinati dal nostro Centro Studi di Organizzazione, composti da esperti oltre che da alcuni qualificati specialisti esterni dei singoli argomenti trattati.
Negli appunti vengono trasferite le esperienze ed i risultati conseguiti operando e vivendo all'interno delle Aziende e superando direttamente problemi e difficoltà reali.
Questa metodologia di lavoro conferisce alle singole dispense un carattere di estrema praticità che permette l'immediato utilizzo delle impostazioni suggerite.
Una costante attenzione alle caratteristiche dell'impresa d'oggi fa di questa collana un importante riferimento per un'aggiornata impostazione della gestione aziendale.
Queste dispense richiedono una lettura: una scorsa distratta, infatti, sarebbe per voi solamente una perdita di tempo.
Quello che abbiamo scritto comporta da parte dei manager delle PMI un'adesione o un rigetto. Restare neutrali e mettere nel vostro carniere di conoscenze ciò che avete appreso senza decidere di applicarlo nella realtà dell'organizzazione per la quale lavorate non serve a nulla.
Quello che vi proponiamo con questa serie di "appunti di organizzazione aziendale", infatti, è un vero e proprio cambiamento culturale per portare la vostra azienda a competere sul mercato globale.
Se lo spirito col quale affrontate il testo è quello giusto, dunque, cercate di non stancarvi subito.
Ivan Capecchi nato a Firenze il 31 marzo 1947, consegue la Laurea in Ingegneria con Specializzazione Meccanica. Dopo essersi ulteriormente specializzato con un Master in Scienze Industriali all'Università di Minneapolis (Stati Uniti) e con un corso presso la Scuola di Direzione Aziendale della Bocconi, inizia numerose esperienze aziendali, nel corso delle quali ha ricoperto i ruoli di direttore tecnico in un'azienda di macchine utensili speciali e transfer di produzione, di direttore generale di un celebre marchio che opera nel settore delle motociclette, di temporary manager presso un'altra realtà che si occupa di macchine utensili e, infine, come amministratore delegato di un gruppo specializzato in abbigliamento griffato. Da anni risiede a Bologna, dove, oltre ad aver fondato una società di consulenza, insegna come libero docente nel dipartimento di Scienze Aziendali. ([email protected]).

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Informazioni

Anno
2015
ISBN
9788893067300
1 PREMESSA
La gestione della catena di distribuzione (o SCM, dall'inglese supply chain management) riguarda diverse attività logistiche delle aziende, con l'obiettivo di controllare le prestazioni e migliorarne l'efficienza. Tra queste attività sono incluse la catalogazione sistematica dei prodotti e il coordinamento strategico dei vari membri della catena di distribuzione.
La distribuzione commerciale è lo strumento attraverso il quale le aziende produttrici e distributrici immettono sul mercato beni e servizi.
La distribuzione è anche una delle 4P del marketing mix, e si considera come un insieme di istituzioni indipendenti che operano per rendere un prodotto o servizio disponibile al consumatore per l'uso.
Esistono diverse definizioni di logistica, ognuna delle quali differisce per l'ampiezza di visione con cui viene considerata questa materia.
Secondo la definizione data dall'Associazione Italiana di Logistica (AILOG), essa è "l'insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche che governano nell'azienda i flussi di materiali e delle relative informazioni dalle origini presso i fornitori fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti e al servizio post-vendita".
Secondo la definizione data dalla Society Of Logistic Engineers, (SOLE) la logistica è "arte e scienza dell’organizzazione, della progettazione e dell’attività tecnica riguardante i requisiti, la definizione, la fornitura e le risorse necessarie a supportare obiettivi, piani ed operazioni".
Un'azienda, in economia aziendale, è un'organizzazione di persone e mezzi finalizzata alla soddisfazione di bisogni umani attraverso la produzione, la distribuzione o il consumo di beni economici e servizi verso clienti. Il soggetto che conduce l'attività economica è anche detto esercente.
Nonostante l’alta popolarità del supply chain management sia nella teoria che nella pratica non esiste unanime consenso sul suo significato, anche perché il suo sviluppo in ambito manageriale e accademico è recente. Esistono decine di definizioni che possono essere sintetizzate, tuttavia, nei seguenti approcci:
SCM inteso come nulla di più che un nome diverso dato all’integrazione logistica (Tyndall G. 1998)
SCM leggibile come una integrazione verticale tra imprese (Cooper M.C., Ellram L. M 1993).
SCM considerato come un processo di gestione e coordinamento (La Londe B.J., 1997)
SCM concepito come una filosofia manageriale di gestione (Ellram L.M., Cooper M.C, 1990) che guida i membri della supply chain verso la creazione di valore per il cliente.
Probabilmente la definizione che riassume tutti questi concetti è tuttavia la seguente: la gestione della catena di distribuzione o in lingua inglese: supply chain management (SCM) è un sistematico e strategico coordinamento delle tradizionali funzioni aziendali e delle tattiche prima all’interno di ogni azienda e poi lungo i vari membri della catena di distribuzione con l’obiettivo di migliorare le prestazioni di lungo periodo dei singoli membri e dell’intera catena (Mentzer 2001); mentre per catena di distribuzione si intende una serie di tre o più entità (organizzazioni o individui) direttamente coinvolte in flussi (a monte e/o a valle) di prodotti, servizi, denaro e/o informazioni dalla materia prima fino all’ultimo cliente (Mentzer 2001). Possono esistere anche dei flussi di ritorno, solitamente inclusi nella cosiddetta logistica di ritorno (Reverse logistics).
Ci sono vari livelli di complessità di catena distributiva:
Si può avere una catena di distribuzione semplice e diretta che consiste nel collegamento immediato tra l’impresa e il fornitore e tra l’impresa e il cliente attraverso uno o più scambi di flussi di prodotti, di servizi, di denaro e di informazioni; quindi, allo stesso modo ma in maniera più estesa e complessa può comprendere anche in sequenza i fornitori dei fornitori e i clienti dei clienti, coinvolti in uno o più scambi di flussi di prodotti, di servizi, di denaro e di informazioni. Infine vi potrà essere una catena di distribuzione con un grado di complessità maggiore (probabilmente su scala globale) che include tutte le imprese dal primo fornitore all’ultimo cliente da valle a monte, coinvolti nello scambio di flussi di prodotti, di servizi, di denaro e di informazioni.
L'ambiente in cui operano le imprese è profondamente mutato, e con esso l'organizzazione aziendale ha subito una profonda evoluzione. Nel tempo, infatti, si è assistito ad un progressivo spostamento del controllo del mercato dal prodotto al cliente e quindi ai consumatori finali. Oggi è ormai consolidata la necessità di monitorare, anticipare e controllare i fenomeni di vendita, prevedendo l'evoluzione dei consumi e delle tendenze del mercato.
Ad essere coinvolta è l'azienda nella sua totalità e tutte le singole aree: dal marketing al controllo, ma un ruolo determinante è comunque ricoperto dalla catena della logistica. A questa da sempre è stata attribuita un'importanza secondaria, ma attualmente è stata rivalutata, grazie anche all'affermazione di Internet e delle nuove modalità di scambio di beni e servizi da essa portate. La logistica per qualsiasi tipo di impresa, sia essa di piccole, medie o grandi dimensioni, ha assunto in questi ultimi anni una valenza determinante con contorni addirittura strategici, contribuendo in modo rilevante ad aumentare la redditività dell'intero "processo di business" aziendale.
La logistica è essenzialmente una pianificazione di processi, organizzazione e gestione di attività, mirante ad ottimizzare il flusso di materiale e le relative informazioni all'interno e all'esterno dell'azienda. La gestione logistica, in una visione prettamente tradizionale, si occupa principalmente dell'ottimizzazione dei flussi materiali (beni) e di quelli immateriali (informazioni) all'interno dell'impresa.
Il Supply Chain Management riconosce che l'integrazione limitata all'interno della azienda non è più sufficiente. Oggi è diventato necessario ed indispensabile il coinvolgimento anche della rete di imprese che si trovano a monte e a valle nei processi e nelle attività che producono valore in termini di prodotti e servizi al consumatore finale. Le aziende non possono più essere viste come unità singole ma come configurazioni-costellazioni di imprese nella classica forma reticolare con nodi interrelati ad altri (rapporti tra imprese e clienti), via extranet (rete che collega l'impresa con entità esterne), intranet (rete interna collaboratori azienda) e Internet ...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Frontespizio
  3. INDICE
  4. 1 PREMESSA
  5. 2 LOGISTICA DI RITORNO (REVERSE LOGISTICS)
  6. 3 ORDINE
  7. 4 MATERIALE
  8. 5 SUPPLY CHAIN MANAGEMENT
  9. 6 RAGGIO D'AZIONE DEL SCM
  10. 7 SISTEMI ERP DEDICATI AL SCM
  11. 8 GLI OBIETTIVI CHE IMPEDISCONO L'IMPLEMENTAZIONE DEL SUPPLY CHAIN.
  12. 9 ANALISI DEL MERCATO DEI SISTEMI ERP DEDICATI AL SCM
  13. 10 ANALISI DEL MERCATO DEI SISTEMI ERP DEDICATI AL SCM
  14. 11 L'OUTSOURCING DEGLI APPROVVIGIONAMENTI SECONDO UNITEC
  15. 12 IL MERCATO DEI TOOL PER L'E-PROCUREMENT
  16. 13 I DISTRETTI INDUSTRIALI SCOMMETTONO SUL COMMERCIO ELETTRONICO