Sulmona nella Mitica Valle

Rosa Russo Persichetti

• Editore: Youcanprint
• Anno: 2016
• ISBN:
  9788893320146
• Argomento: Scienze sociali
• Categoria: Cultura e tradizioni

Sulmona, l'incanto d'una città che possiede la magia d'imprimersi nel cuore e nella mente del visitatore, per la corona di monti che la circondano quasi a volerla proteggere, per le terse e luminose atmosfere, per il fascino seducente di vicoli e piazze che s'intrecciano tra loro, per lelimpide acque di rivoli ameni che zampillano nella campagna circostante, per la bellezza austera di chiese e palazzi che da secoli le danno il tono d'una vetusta nobiltà.
Il Poemetto ripercorre storia e tradizioni, usi e costumi di questa meravigliosa cittadina abruzzese con particolare riferimento alle sue solenni manifestazioni pasquali: La Processione del Venerdì Santo e la Madonna che scappa in piazza.
"Il Poemetto è una vera e propria dichiarazione d'amore verso le proprie radici." (Rino Panza)."

SULMONA NELLA MITICA
VALLE

Vallata rovente

sotto la sferza della calura estiva,

immota, al rapito mirare,

per una coltre infuocata

che d’incanto par consegnarti all’ Eterno!

Come elegia ti stampasti nel cuore,

tra il volgere, tenace, delle stagioni:

nei contorni consueti, eppure vagheggiati,

nelle amabili vie,

d’ intenso vissuto adornate.

Palpiti d’estatica fusione

vibrano nelle care memorie

il cui battito ignoto

dal profondo silenzio sale

delle antiche vestigia

e spesso l’anima a te ritorna,

a togliere il velo d’un’arcana mestizia

che le mura soffonde di lontane presenze.

Noto, sommesso,

dal campanile per tutti il richiamo

a certezze d’una propria genuinità.

Ove porti del tempo il trascolorare,

una terra,

tra maestosi giganti² blanditi da Maia,³

pei quieti sentieri d’immenso disseminata,

che chiama con voce suadente

a tornare, capire, sostare.

Che diletti, che sensi, o avita piazza

sui cui cicalecci occhieggia pensoso

il nostro poeta più vero,

che in seno sentiva l’Amore⁴

e da piagge selvose del mitico Ponto par meditare

su oscuro, controverso destino,

a restare irrisolto orchestrato!

Talora, salutavi improvvisa

su pagine smunte, benigne,

l’angoscia dell’esule affranto

che obliati sapori in te visitava,

di gioie andate, parentele perdute

in cui rinvenire anelava

una parte verace di sé.

Quel remoto serale sfilare

tra giovani inquieti “perché”,

le tante ragioni tendenti al sublime,

s’affaccia alla mente con insolito vigore

per la scia nebulosa che uomini e cose

adombra ed ammanta d’un mondo che fu.

* * *

Una veglia, di lunga agonia,

preludeva del feretro santo⁵ l’incedere lento,

tra gravi cantori

ondeggianti in un inno virile

al “si” che salvò.

A una dolce figura rimanda,

tutta protesa a scoprire slanci votivi;

in quegli occhi, un fervore,

quasi a venerare di sotto a un sagrato!

Raccontava storie passate: il nonno notaro,

la madre, il desco ahimè deserto di lei,

i tuffi infantili là dove il Patrono ha dimora,

i fratelli in trincea, la sposa perduta

che i figli orbava

delle grate blandizie e diletti.

Una città stupefatta, cont...

Indice dei contenuti

• Cover
• Frontespizio
• Diritto d'autore
• PRESENTAZIONI CRITICHE
• Vittoriano Esposito
• Rino Panza
• Rarus
• Sulmona nella Mitica Valle
• La Madonna che scappa in piazza
• Commento alla poesia “La Madonna che scappa in piazza”
• Indice