Rapporti tra Stato e Chiesa. La Conciliazione del 1929

Vincenzo Gaglianese

• Editore: Youcanprint
• Anno: 2016
• ISBN:
  9788891100641
• Argomento: Diritto
• Categoria: Teoria e pratica del diritto

Lo scopo di questo lavoro è fornire una analisi diacronica degli eventi storici, giuridici, politici e sociali che portarono alla Conciliazione tra Stato e Chiesa cattolica nel 1929, ponendo così fine alla cd. questione romana. Lo studio si serve di dati prettamente giuridici, quali normazione e dottrina, senza tralasciare l'aspetto più marcatamente politico, che fu determinante nella stipulazione dei Patti.

1. Premessa

L’11 febbraio 1929 – dopo tre anni di trattative condotte in segretezza tra il governo fascista e la Santa Sede – videro la luce i Patti Lateranensi, accordi in forza dei quali si risolse la questione romana. Con questa espressione si indica la difficile situazione diplomatica tra la Santa Sede e il Regno d’Italia, perdurante fin dal 20 settembre 1870, giorno in cui i bersaglieri del generale Cadorna irruppero a Porta Pia, causando la caduta dello Stato della Chiesa e la conseguente annessione dello stesso al Regno d’Italia.

2. La situazione fino alla breccia di Porta Pia

Le relazioni tra la Santa Sede e lo Stato sabaudo (Regno di Sardegna prima, Regno d’Italia poi) erano già contrastate, a causa della politica ecclesiastica di stampo giurisdizionalista perseguita da quest’ultimo (nonostante lo Statuto Albertino, art. 1, dichiarasse la religione cattolica, apostolica e romana come la sola religione dello Stato): il decreto legislativo n. 777/1848 bandiva dal Regno la Compagnia di Gesù e la Congregazione del Sacro Cuore, fautrici di politiche antistatali¹; la cd. legge Sineo, n. 735/1848, stabiliva che la differenza di culto non era ostativa rispetto al godimento dei diritti civili e nell’ambito delle carriere civili, politiche e militari; il regio decreto n. 818/1848, cd. legge Boncompagni, rappresentava il primo intervento legislativo sulla pubblica istruzione; la cd. legge Siccardi, n. 1013/1850, aboliva il privilegio del foro ecclesiastico e i regimi di casta, ponendo fine al riconoscimento civile della giurisdizione interna della Chiesa e indicando tassativamente gli istituti sottratti alla cognizione dei giudici ecclesiastici; una seconda legge Siccardi, n. 1037/1850, imponeva un controllo statale sugli acquisti dei corpi morali (categoria nella quale rientravano gli enti ecclesiastici) per limitare il fenomeno della manomorta²; la legge n. 1184/1851 istituiva l’imposta sui redditi degli stabilimenti di mano morta; la legge n. 1192/1851 aboliva l’obbligo all’interno del Regno di Sardegna del pagamento delle decime alla Chiesa; la cd. legge Rattazzi, n.848/1855, stabiliva la cessazione del riconoscimento per gli enti e gli ordini religiosi che non attendessero “alla predicazione, educazione, all’assistenza degli infermi, che non avessero cura d’anime, i benefici semplici senza servizio religioso annesso”; il regio decreto legislativo n. 3725/1859, cd. legge Casati, istituiva la scuola primaria e secondaria, oltre a stabilire l’insegnamento della religione cattolica; il regio decreto n. 2602/1865 istituiva i registri di stato civile; il codice civile cd. Pisanelli (l. 2215/1865) istituiva il matrimonio civile come unica forma riconosciuta di costituzione legale della famiglia, caducando la tradizionale efficacia legale del matrimonio religioso.

La breccia di Porta Pia esacerbò definitivamente i rapporti: il papa Pio IX si proclamò prigioniero in Vaticano, non riconobbe la cd. legge delle Guarentigie n. 214/1871 – mediante la quale lo Stato italiano sperav...

Indice dei contenuti

• Cover
• Indice
• Frontespizio
• Diritto d'autore
• 1. Premessa
• 2. La situazione fino alla breccia di Porta Pia
• 3. Una difficile coabitazione
• 4. Dall'Italia liberale alla marcia su Roma
• 5. I Patti Lateranensi: il Trattato
• 6. I Patti Lateranensi: il Concordato
• 7. I Patti: un'analisi politica
• 8. I Patti: un'analisi giuridica
• 9. Epilogo
• BIBLIOGRAFIA