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Informazioni sul libro

Andiamo insieme a visitare questo speciale «Giardino dei semplici», ricordando - prima di tutto - che questo nome venne dato, nella prima metà del '500, a quei giardini in cui venivano coltivate solo piante medicinali, dette appunto «medicamenti semplici», cioè forniti direttamente e semplicemente dalla natura, dalla botanica. Anche nel «giardino» di Giorgello crescono fiori semplici, nati con spontaneità, senza alcuna velleità letteraria, ma medicamentosi perché parlano di sogni e di realtà, di poesia e di umane «concretezze», con una naturalezza ed una leggerezza lenitiva dei pesi della vita. Giorgello, grazie per la serena quotidianità dei tuoi versi (sempre anche metricamente impeccabili!), per la garbata modestia con cui ci fai partecipi delle tue «visioni» e di alcuni tuoi stati d'animo; grazie per non aspirare ad alcun Nobel, bensì all'affetto delle mille formichine che danno vita all'amicizia e alla solidarietà. Paola Rubbi per anni volto del TG3 Regionale Emilia-Romagna

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Informazioni

Anno
2016
ISBN
9788893329293
Argomento
Letteratura
FANTASIE
Lo scudiero
Piove a Bologna
Lezione di musica
Stregato dalla luna
La lune a le stelle
La cravatta
Il cesso
Un viaggio
Il pisolino
La pennichella
Sonno profondo
La medicina
Il maggiordomo
Il cassetto
Lo scudiero
C’era una volta un bel cavallo bianco
e un cavaliere con la spada al fianco.
Il cavaliere disse allo scudiero:
“fammi montare un bel cavallo nero”.
Rispose lo scudiero al cavaliere
«innanzi tutto dica per piacere!
eppoi il cavallo nero non ce l’ho,
è inutile che lei mi dica ohibò».
E fu così che nacque il sindacato
a seguito d’un ordine sgarbato.
Piove a Bologna
Stavo seduto in casa sul sofà
un giorno che pioveva a catinelle
sui tetti di Bologna, gran città,
famosa al mondo per le tagliatelle.
Pensavo alle fanciulle d’oggigiorno
che in ogni dove frullano dattorno,
con quelle poppe fatte a palloncino,
col fondo schiena fatto a mandolino.
Poi verso sera smisi di pensare,
venne Morfeo per farmi addormentare;
feci così un sogno birichino
con tanti fondo schiena a mandolino.
Lezione di musica
Da bambino studiava pianoforte
chiedendosi il perché di quella sorte,
con la maestra sempre a lui vicino
a ricordar la chiave di violino.
Cresciuto e diventato giovincello
ci hanno provato con il violoncello
e la maestra, aperto lo spartito,
gl’indicava le note con il dito.
Fece una prova anche col violino
tenendolo fra spalla e il capo chino
e la maestra, dandogli l’archetto,
gli dava il tono con un do di petto.
Ora la storia ve la dico tutta:
con la maestra fece una combutta;
le sette note ha messo nella tomba;
lei suona il piano e, dopo, lui la tromba.
Stregato dalla luna
Era sera: cercavo il mio pallone,
ed ecco me lo vedo lassù in alto,
volato come fosse un aquilone
nel mezzo d’un bel cielo di cobalto.
Guardava in basso col suo viso arcano,
pareva dire a noi di questa Terra
«con l’odio, con le liti andate piano;
fate l’amore; è meglio che la guerra.».
Mi disse di diffondere il messaggio,
mi salutò fuggendosene via,
lasciandomi una dote: il gran coraggio
di raccontarvi questa fantasia.
La luna e le stelle
Quando parlo alle stelle, ad una ad una
cercandole nel cielo blu cobalto
io ...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Frontespizio
  3. Diritto d'autore
  4. Le fiabe
  5. La bicicletta
  6. Fantasie
  7. Il gioco del golf
  8. A tavola
  9. Il tempo che passa
  10. C’era una volta
  11. Sex & Co.
  12. My self
  13. Ancora formiche