Umberto Galimberti Cristianesimo vilipeso
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Informazioni sul libro

Umberto Galimberti Cristianesimo vilipeso è la prima delle nostre cronache attraverso il "paese dei morti viventi", con cui s'inizia a dimostrare come un ladrone e impostore, pervenuto alla cattedra e alla notorietà fabbricando libri-frode, e decantato come "il più illustre docente di Ca' Foscari", da decenni furoreggia pubblicamente come integerrimo fustigatore dei malcostumi italici, spacciandosi altresì per "educatore dei giovani", mentre i fatti certificano piuttosto che è una persona amorale, che non si è fatto neppure scrupolo alcuno a sfruttare l'odierna e disagiata condizione in cui sono attanagliati i giovani nel nostro Paese.

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Informazioni

Anno
2016
ISBN
9788892612761

1. Il seminatore

Anni fa, il Papa emerito parlò di “emergenza educativa”, e della necessità d’infondere nei giovani la “capacità di orientarsi nella vita e di discernere il bene dal male, per la loro salute non soltanto fisica ma anche morale”.[2]
E chiamando perciò l’educatore, innanzitutto il cattolico, alla “coerenza della propria vita”, a essere “un testimone della verità e del bene”, nonché ad agire con “senso di responsabilità”.
Dunque, in ambito morale, uno dei compiti fondamentali dell’educatore è insegnare ai giovani a “discernere il bene dal male”, perché una tale capacità critica va a nutrire e sostenere la “salute morale”, altrimenti, come un agente patogeno può ammalare il corpo, così idee e pensieri manipolati, confusi e bacati possono inquinare la mente, offuscando la sfera morale, e rendendola così incapace di distinguere il grano dal loglio, non solo, ma può succedere che si assuma per vero, buono, giusto ciò che invece è frutto d’impostura e maleficio.
A tal proposito, si dà di seguito un’eloquente esemplificazione.
Ai primi di settembre 2012, mi capitò di leggere che ad Assisi, al “Cortile di Francesco”: Dio, questo sconosciuto, il giorno 06 ottobre, in programma c’era il “dialogo” I giovani tra fede e nichilismo con l’impostore Umberto Galimberti e altri relatori.
La notizia mi lasciò di stucco, ma subito poi indusse in me una vibrante indignazione. E allora scrissi la seguente e-mail agli organizzatori:
Ai Responsabili del Cortile dei Gentili e del Cortile di Francesco
«In occasione dell’Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI, il Cortile dei Gentili vuole raccogliere e dare forma al grido spesso silenzioso e spezzato dell’uomo contemporaneo verso un Dio che per un numero crescente di persone rimane un “Dio sconosciuto”».
E nondimeno, è probabile che seguiti a rimanere “Dio sconosciuto” per quel “numero crescente di persone” che invoca giustizia e dignità per questo paese devastato dalla corruttela e dal malaffare, pervaso da un’intellettualità ipocrita, codina, omertosa e chiacchierona, col naso piegato solo nella propria mangiatoia, prima causa dell’invadente aridità e del profondo malessere in cui versa la cultura, la quale non ha il coraggio di guardare in faccia i fatti e la verità, di chiamare ladro chi da decenni ruba la proprietà intellettuale altrui, fabbricando libri con pensieri e idee plagiati, inquinando così le coscienze e la sfera spirituale di coloro che lo leggono e ascoltano, e che piuttosto di essere messo all’indice, e aborrito per le sue turpi menzogne e imposture, è invece invitato qua e là a tenere lectio magistralis, spesso veri e propri saggi di cervelloticherie, e che sarà presente pure al “laboratorio di un dialogo di pari dignità tra atei e credenti che purifichi gli atteggiamenti profondi di entrambi nei confronti di Dio e della fede”, difatti, nel programma del Cortile di Francesco c’è anche il noto plagiatore Umberto Galimberti, chiamato a interloquire de I GIOVANI TRA FEDE E NICHILISMO con Luigi Berlinguer e Armando Matteo.
E Galimberti è stato forse chiamato nel Cortile di Francesco perché ha scritto L’ospite inquietante, il nichilismo e i giovani, e dunque avrebbe “studiato” cosiffatta materia?
Ma questa è una barzelletta ciarlosofica, perché L’ospite inquietante è un libro-truffa fabbricato con plagi a decine di autori, e il malaffare è venuto già agli onori della cronaca ad aprile 2008 per i plagi a Giulia Sissa in esso contenuti, e ne ha scritto pure Avvenire in più occasioni, e per averne più vasta documentazione basta andare a ***, sito attivo da oltre otto mesi, alla sezione Il paese dei ciarlosofi, e si vedrà non solo che L’ospite inquietante è un imbroglio, ma anche centinaia di altre pagine che attestano in modo inoppugnabile che Galimberti è un impostore, un pensatore inautentico, aduso alla truffa.
E in merito alla Bibbia, il par. 2, La religione biblica e la maledizione della carne, della parte prima di Psichiatria e fenomenologia, Feltrinelli 1979, è stato fabbricato da Galimberti interamente con plagi sistematici a Wolff, Barbaglio, Cullmann, Marranzini et al., una vera e propria rapina, e basta leggere Ezio Mauro e l’asinus in cathedra nel nostro sito per averne prova certa.
E con la stessa materia trafugata, il Galimberti ha poi formato il par. 3, La religione biblica e il sacrificio del corpo nell’economia della salvezza, del capitolo primo de Il corpo, Feltrinelli 1983.
E che questo spudorato ladrone e incallito impostore sia stato invitato a montare in cattedra nel Cortile di Francesco per parlare di giovani tra fede e nichilismo, è cosa che fa rabbrividire e indignare innanzitutto i giovani, in quanto Galimberti ad Assisi è un insulto alla verità, alla giustizia e alla bellezza...
Benedetto XVI, nell’Angelus del 28 agosto 2012 ha detto che “la falsità è il marchio del diavolo”.
Galimberti è l’esempio incarnato di tale “marchio del diavolo”, perché solo da quanto abbiamo finora documentato, e accessibile sul nostro sito, e da altri documenti che saranno presto pubblicati, risulta che è una persona amorale, un ladro delle idee e pensieri altrui, un millantatore, un “falso”.
Col Suo esempio, nostro Signore Gesù Cristo non ci ha forse insegnato che i mercanti vanno scacciati dal tempio?
E Galimberti è peggio di un mercante, è la “falsità” che va messa fuori dalla porta e allontanata, altrimenti si potrà dire che il Cortile di Francesco dell’ottobre 2012 è stato segnato dal “marchio del diavolo”.
Pace e bene.
Vincenzo Altieri Eboli 08 settembre 2012
Gli organizzatori però non presero in considerazione i contenuti della mia e-mail, perché a Galimberti non fu revocato l’invito e così tenuto alla larga da Assisi, ma il 06 ottobre 2012 l’impostore fece la sua apparizione nella sala della Cittadella di Assisi, montando in cattedra.
[2] Lettera del Santo Padre Benedetto XVI alla diocesi e alla città di Roma sul compito dell’educazione, dal Vaticano, 21 gennaio 2008.

2. Auliche merlature

Dopo i saluti della Presidente della Pro Civitate Christiana, che ospitava l’incontro tra “credenti e non credenti” su I giovani tra fede e nichilismo, la parola passò al coordinatore, il giornalista di Repubblica Orazio La Rocca, che esordì con sviolinante enfasi:
[...] ieri abbiamo avuto lo straordinario piacere di sentire un confronto tra il presidente Napolitano e il cardinal Ravasi, che a un certo punto Napolitano, non so se lo avete notato, si è commosso. Un grande, soltanto i grandi si commuovono. Ieri è stato un momento altissimo, che veramente io, bisognerebbe fare studiare quelle parole dette da Napolitano e dal cardinal Ravasi nelle scuole, nelle scuole, mi auguro che si andrà in questa direzione.[3]
Ma tra le “parole dette” dal Cardinale nel confronto con Napolitano, ci colpì l’impietosa analisi della nostra attuale società, laddove Ravasi disse:
Quando sono nato io, il presidente aveva già iniziato la sua attività da giovane, eravamo sotto un cielo plumbeo, con l’Europa tutta striata di sangue, con due pazzi, in un certo senso, che dominavano il mondo. Dall’una e dall’altra parte avevamo questa guerra così dilagante, vero e proprio fiume di miseria e di dolore, quindi l’immoralità era potente. Noi, ai nostri giorni, a quel livello non siamo, però ai nostri giorni abbiamo una malattia peggiore, che è quella della amoralità [applausi], della totale indifferenza, superfic...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Frontespizio
  3. 1. Il seminatore
  4. 2. Auliche merlature
  5. 3. Pelo sulla lingua
  6. 4. La fiera delle parole
  7. 5. Il circo della chiacchiera
  8. 6. Chi non muore si rivede
  9. 7. “I temi della verità”
  10. 8. Spugna alla deriva
  11. 9. Ultimo giro
  12. Appendice A
  13. Appendice B
  14. Appendice C
  15. Appendice D