Frascata: terra di confine

Tiziano Bordoni

• Editore: Youcanprint
• Anno: 2016
• ISBN:
  9788892617728
• Argomento: Scienze sociali
• Categoria: Sociologia urbana

Come ci si rapporta in una società in mutamento con il fenomeno dell'indebolimento delle rete sociali in una piccola località storicamente unita in comunità ma amministrativamente divisa tra due Comuni? Quali strumenti di aggregazione si possono realizzare ed applicare per evitare che essa divenga luogo di separazione e solitudine di vicinanza, in un'epoca di atomizzazione e riduzione delle identità collettive? Nel volume, dopo una premessa teorica, viene esposta un'analisi di Frascata, località della provincia di Ravenna, effettuata utilizzando tecniche di ricerca sociale. Lo scopo del testo è quello di fornire elementi di riflessione per futuri interventi progettuali finalizzati a processi di empowerment delle nostre realtà.

Parte quarta

Ricerca e conclusioni

1. Interviste semi strutturate

Per la domanda stimolo iniziale abbia fatto ricorso alla tecnica di richiamo della sociologia visuale, attraverso la seguente domanda:

1) Quali luoghi o immagini a suo parere caratterizzano Frascata? Perchè?

L’utilizzo di questo tecnica partecipativa ci ha consentito di provocare un immediato coinvolgimento dei soggetti intervistati e di creare un’atmosfera empaticamente positiva.

Abbiamo provveduto successivamente a fotografare le zone e i luoghi che i nostri intervistatori avevano indicato come caratteristici della comunità.

I luoghi scelti dagli intervistati

1. Parco Pubblico in Via Romagna – nuova lottizzazione

Il luogo è stato prescelto dagli intervistati di nuova residenza, in particolare dagli immigrati.

Tra le motivazioni addotte:

• “È uno spazio che valorizza il paese” (N.B.)

• “È nato perché i residenti si sono attivati nei confronti dell’Amministrazione” (P.M.)

• “Vengono anche da altri paesi ad utilizzarlo” (P.M.).

In queste affermazioni è possibile cogliere tracce di un presente “orgoglio di comunità” che può essere una buona base per un processo di empowerment.

Dalle interviste è emerso che gli utenti esterni che utilizzano l’area verde sono essenzialmente stranieri.

La nostra osservazione diretta ci ha portato ad individuare i gruppi stranieri che utilizzano con maggiore visibilità lo spazio:

• un gruppo di “badanti” durante la primavera e l’estate per trasformare il pranzo in un momento conviviale.

• “Questo gruppo di donne percorre diversi km e proviene da paesi anche lontani per poter trascorrere un momento in comune lontano dalle proprie preoccupazioni” (Romania).

• un gruppo di slavi nel fine settimana per una improvvisata e amichevole partita di calcio.

• gruppi di nazionalità marocchina residenti nella frazione come spazio gioco per bimbi di età non superiore agli 8 anni.

L’unico commento esplicito a questo utilizzo da parte di stranieri è stato “Del resto loro fanno quello che una volta facevamo noi. Noi abbiamo tutto nelle nostre case e non usciamo più, quindi loro fanno bene ad utilizzarlo il parco” (M.T.).

In passato tra alcuni residenti si era fatta strada l’idea di una “festa di vicinato” per rafforzare i legami di comunità, ma non si è realizzata.

2. Tabaccheria-Alimentari Frascata

È stato segnalato come punto di aggregazione e crocevia di scambio relazionale ed economico in particolare dalla titolare.

“Poiché presso il mio negozio è possibile effettuare trasferimento di contante verso i paesi di origine e io sono aperta dalle 6,30 alle 20,00 questo consente a molti lavoratori stranieri anche a parecchi km da qui, da Imola ad Argenta di effettuare qui le proprie operazioni senza quei problemi di parcheggio e di orari che invece devono affrontare quando si recano in una grande città.” (F.B.)

Abbiamo verificato, attraverso la permanenza prolungata all’interno del locale e nelle sue prossimità, come la scelta di dotare questa struttura che per anni era rimasta un semplice negozio alimentare, di nuovi servizi (tabaccheria, trasferimento denaro, gioco del lotto) ha finito per connotarlo come l’unico luogo in cui persone che convergono per motivazioni tra loro diverse (ad esempio l’anziano residente che trova comodo il negozio di vicinato per la spesa stante le difficoltà di mobilità e i lavoratori stranieri che acquistano quanto serve loro per il pranzo sul posto di lavoro) possono condividere lo spazio e interagire. Attraverso la mediazione della titolare esso diviene un nexus comunicativo.

3. Il ponte della Via Bastia sul Canale Destra Reno

Le figure del ponte e del canale sono importanti segni di riconoscimento della localizzazione territoriale della frazione rispetto agli osservatori esterni.

I residenti che si sentono rivolgere la domanda: “Ma dov’è Frascata?” hanno spesso fatto ricorso alla risposta:

“Hai presente il ponte sul canale prima di Lavezzola?” (G.G.).

L’argine del canale stesso aveva effetti socializzanti e comunitari per i padri fondatori.

“Andavamo spesso a fare il bagno nel canale quando eravamo ragazzi e le donne venivano a lavarci i panni. Fino a poco tempo fa io ancora ci andavo a pescare” (A.B.).

“Ricordo che d’inverno era possibile pattinarci sopra con le slitte e ricordo le donne che si avviavano con i panni tutte insieme per lavarli: era un momento di comunità” (N.B.).

Gli usi comunitari sopra indicati da parte dei residenti sono cessati da anni in ragione del cambio sociale e culturale, ma l’osservazione diretta ci ha consentito di constatare un riutilizzo del canale ad uso peschivo effettuato da alcuni gruppi di stranieri immigrati.

Seppur bisognose di un intervento di manutenzione le banchine in cemento sugli argini menzionate nelle interviste sono ancora esistenti e visibili nella secondo foto.

L’argine a destra nella foto rappresenta il confine attribuito dal Comune di Conselice alla frazione. Sulla sinistra è visibile il forno, poi a seguire la tabaccheria.

Nessuno degli interlocutori ha mancato di definire come “Frascata” anche la parte sinistra del territorio.

Il canale non è mai stato percepito come confine, ma come elemento di arricchimento del territorio.

4. Idrovoro Sabbadina via Frascata

A monte del ponte ferroviario si trova un impianto idrovoro costruito nel 1968.

Esso ci è stato citato dal rappresentante dei coltivatori per la “importante funzione che esso svolge nel prevenire l’allagamento dei terreni agricoli” (M.T.).

Ma anche per chi non lavora nel settore quest’opera è motivo di orgoglio per “quanto in passato si è costruito qui grazie all’impegno delle generazioni che hanno vissuto qui prima di noi” (G.G.).

5. La via Bastia

Rappresenta la dorsale attraverso cui il nucleo della Frascata moderna si è sviluppato.

È indicata da una sola intervista (quella con P.M.) come immagine più rilevante del paese. La scelta è influenzata dal continuo pendolarismo dell’intervistata dal luogo assunto di residenza frutto di immigrazione, con quello di lavoro distante 20 km.

Ma aleggia in molte altre come condizione fondamentale di non isolamento di questa località periferiche.

“Quando parlo con alcuni di Frascata s’immaginano che sia chissà dove, difficile da raggiungere e si stupiscono quando vedono che con l’auto in pochi minuti puoi essere a Lugo o ad Argenta” (F.B.).

6. La Villa Manzoni

Rappresenta dal punto di vista storico l’edificio più importante.

Per questo e per la tendenza a definire l’identità del luogo in termini di rilevanza artistica è stato il soggetto maggiormente citato nelle interviste dei residenti originari di Frascata, senza distinzioni di età: con dovizia di particolari storici e biografici per chi si trova in età avanzata (A.B.), da chi fa parte del gruppo degli epigoni per il legame di tale edificio con i propri ricordi di infanzia (N.B.), da chi rappresenta ormai la quarta generazione di residenti (C.T.), ma anche per chi da molti anni risiede o lavora a Frascata provenendo da paesi limitrofi. (T.M. e F.B.).

La villa non viene mai citata dagli stranieri o dai recenti immigrati.

Essa è raramente abitata e un suo effettivo utilizzo ad uso collettivo e comunitario è difficilmente ipotizzabile.

2) Quali sono le ragioni che l’hanno portata a scegliere di abitare a Frascata?

Il criterio di un forte legame con questo territorio traspare

dalle risposte fornite da chi appartiene ai fondatori di questa comunità: “Qui erano vissuti i miei. Abbiamo lavorato per cambiare questo territorio. Eravamo giovani, lottavamo per cambiare le cose qui e anche nel mondo” (A.B.).

Le stesse tematiche si ritrovano anche negli epigoni, affiancate ad affermazioni di forte empatia con la natura e l’ambiente:

“Oltre al fatto di voler restare vicino a mia madre, mi piacciono moltissimo questi luoghi, questi odori e il rapporto con i miei vicini. Qui ho i miei ricordi di infanzia” (N.B.)

“A me Frascata piace moltissimo. È casa mia” (R.N.)

Per M.T. proveniente negli anni ’70 da una vicina località la ragione del trasferimento a Frascata è stata la possibilità di realizzare il sogno familiare: diventare proprietari di un proprio terreno agricolo. Le condizioni ambientali del paese consentivano di farlo non nell’isolamento della campagna ma in prossimità di una comunità già allora dotata di tutti i servizi essenziali.

Gli immigrati stranieri intervistati hanno posto l’accento sulla tranquillità e vivibilità della frazione: “Ci sono spazi verdi come il parco che permettono di rilassarsi” (Romania)...

Indice dei contenuti

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