Capitolo XI - L'UNITÀ DELLA MALATTIA
(Casi 20/100)
Le seguenti storie dei casi includono una diagnosi medica di malattie come l'asma, l'artrite, la schizofrenia e la colite. Le malattie furono diagnosticate da un medico, non da un igienista. Essi hanno dei punti di vista diversi sulla natura della patologia.
Il medico, al contrario dell'igienista, divide la patologia in più di trentamila categorie diverse. Ad esempio, l'asma ha questo nome non perché sia essenzialmente diversa dalle altre malattie oppure per la sua causa, ma per la sua posizione. L'asma è in relazione con le vie respiratorie e con i polmoni. Dunque i vari malanni divengono entità separate che il medico tratta in modo specifico con le medicine.
A causa della confusione e dei molti errori fatti nel tentativo di effettuare una diagnosi e nel trattamento di parti anatomiche singole, l'igienista vede la malattia come una condizione “totale” del corpo. La stessa condizione del sangue e della pelle che causa l'asma può causare l'artrite, la schizofrenia e la colite. La malattia dei polmoni, quella delle articolazioni e quella del cervello non sono malattie diverse, ma piuttosto malattie con posizioni diverse.
Anche l'igienista riconosce che non possono esserci due malattie perfettamente uguali tra loro e che molti sintomi angosciosi come i dolori, la febbre ed il mal di testa non possono essere classificati ed identificati con una sola malattia. Ogni male ha carattere generale e tutti coloro che cercano la salute dovrebbero riposare al letto, finché non si siano normalizzate le attività di
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secrezione del corpo. Dunque, l'igienista riconosce l'unità della malattia. In ogni sua manifestazione, essa è una, come il sintomo, e quindi la cura deve essere una. Nei casi seguenti (20/44), controllati dal dottor Herbert M. Shelton, come in quelli successivi (45/100), presentati da altri 10 igienisti, la diagnosi medica è seguita dai risultati della stessa semplice cura igienica.
CASO 20
K.M. (10 mesi)
Polmonite Digiuno: 4 giorni nel 1927
Sebbene cinque medici avessero predetto la morte di Kate, dopo quattro giorni di digiuno, i sintomi di debolezza generale, la febbre, la tosse e l'espettorato color ruggine scomparvero. Per oltre venti anni mi sono tenuto in contatto con Kate e la sua salute continuava ad essere eccellente.
È un errore credere che i bambini molto giovani o gli anziani non possano digiunare con profitto. Per fortuna pochi bambini così piccoli richiedono un digiuno di più di due o tre giorni. Ho avuto solo pochi casi che hanno richiesto un digiuno lungo. Quando la natura toglie l'appetito al bambino piccolo, gli si dovrebbe permettere di digiunare finché non torni la necessità del cibo. I bambini possono digiunare per giorni senza pericoli.
Essi perdono di peso rapidamente, ma sono altrettanto veloci a riguadagnarlo. È raro che la durata del digiuno del bambino sia simile a quella dell'adulto. Non ho mai esistato a far digiunare un bambino e devo ancora vedere qualcuno che ne abbia timore. Il bambino che non viene nutrito riposa pacificamente e dorme per la maggior parte del tempo. I genitori non immaginano quanta sofferenza inutile essi causano al loro bambino febbricitante e quanta ansia causano in loro stessi, quando nutrono il bambino malato.
CASO 21
J.A. (20 anni)
Tumore al seno Digiuno: 3 giorni nel 1927
Joan aveva sentito i pareri di quattro medici diversi in precedenza e le diagnosi erano comuni: aveva un cancro al seno ed esso sarebbe dovuto essere rimosso. Ma la ghiandola del seno di Joan che produceva il latte era diventata grande come una palla di biliardo. Dopo il digiuno di tre giorni, il seno riacquistò la sua grandezza normale.
Joan rimase in contatto con la Health School per tredici anni, e non vi fu alcuna ricaduta della malattia.
CASO 22
C.M. e J.M. (8 e 10 anni, sorelle)
Febbre tifoidea Digiuno: 8 giorni nel 1929
La durata normale della febbre tifoidea è di tre settimane. Tuttavia, dopo otto giorni di digiuno, entrambe le ragazze guarirono dalla febbre alta, dalla nausea, dalla diarrea, dal vomito e da un'estrema debolezza.
CASO 23
R.D. (28 anni)
Sterilità Digiuno: 10 giorni nel 1932
Ci sono diverse ragioni che spiegano la sterilità. Molti rispondono favorevolmente al digiuno ed altri no. In questo particolare caso, Rachelle ebbe ventotto aborti spontanei. Dopo un digiuno di dieci giorni e quattro mesi di dieta a base di frutta e verdura cruda, essa rimase incinta e partorì in perfetta salute.
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CASO 24
J.R. (34 anni)
Sifilide* Digiuno: 16 giorni nel 1933
Il test di John Wassermann (un esame per la sifilide) confermò lo sviluppo della malattia che era al suo stadio iniziale. Dopo il digiuno di sedici giorni, la bolla iniziale della sifilide guarì. Rimasi in contatto con John per altri trenta anni durante i quali non ebbe mai ricadute.
CASO 25
M.C. (32 anni)
Fibroma uterino Digiuno: 28 giorni nel 1933
Due medici avevano raccomandato a Marylin un'isterectomia totale. Tuttavia, dopo i ventotto giorni di digiuno, il fibroma, della grandezza di un pompelmo, si riassorbì completamente.
CASO 26
L.S. (65 anni)
Problemi cardiaci Digiuno: 15 giorni nel 1933
Delle molte migliaia di persone che muoiono annualmente per problemi cardiaci, probabilmente non più di tre o quattro stanno digiunando al momento del decesso. Mi è capitato un caso di morte, causato da scompenso cardiaco, durante la mia esperienza di igienista. Lois era stata sovrappeso per molti anni con una pressione sanguigna molto alta e con problemi nervosi, glaucoma e diabete. Naturalmente, il cedimento del cuore fu attribuito al digiuno, ma la notizia che molta gente nella stessa condizione, e che mangia regolarmente, muore ogni giorno, non viene menzionata. La gente che non ha mai digiunato può consumare un pasto abbondante, andare al letto per un pisolino e non svegliarsi più. Queste cose accadono ogni giorno.
Il digiuno e la fame non sono sinonimi; non sono neanche due “processi”. La fame significa morte e porta alla morte. La fame è quel periodo di astinenza volontaria o obbligatoria che continua anche dopo l'esaurimento delle riserve nutritive. Il ritorno della fame segnala la linea di confine tra digiuno ed inedia. Durante il digiuno, il corpo vive grazie alle sue riserve nutritive; durante la fame esso attacca i tessuti, nel tentativo di nutrirsi.
Da ciò che è stato detto, è possibile che una persona muoia durante un digiuno, ma non è il digiuno stesso a causare la morte. Siccome il digiuno non finisce per danneggiare i tessuti vitali o funzionanti e nessun tessuto può essere danneggiato dall'astinenza, la cui durata non è importante, la morte di un digiunatore è invariabilmente causata da altri aspetti, ma non dal digiuno stesso.
CASO 27
C.M. (62 anni)
Tumore canceroso del petto * Digiuno: 50 giorni nel 1934
La diagnosi di Catherine era stata verificata con una biopsia poco prima del suo arrivo alla Health School. Dopo il digiuno, il tumore al seno sinistro si era ridotto alla grandezza di una noce, mentre in precedenza era grosso come un pompelmo. Tre anni più tardi, nel 1937, quando Catherine tornò alla Health School, il tumore era ridiventato molto grande. Quando le chiesi se aveva seguito la dieta a base di frutta cruda e verdura, mi rispose di no. Le consigliai un nuovo digiuno. Catherine decise di non farlo: un digiuno di cinquanta giorni poteva bastare per tutta la vita. La vidi nel 1939 per l'ultima volta. Il suo tumore era sempre grande come un pompelmo. Comunque Catherine non digiunò più e non tornò alla Health School. Dato che molte volte mi hanno chiesto se il cancro può essere curato con il digiuno, esporrò il mio punto di vista. Ho visto dei cancri ridursi notevolmente durante il digiuno, ma non ne ho mai visto uno scomparire totalmente. In alcuni casi, la crescita del tumore continua, anche dopo un digiuno lungo. Durante il digiuno, solo i tumori benigni possono essere riassorbiti. Il digiuno non cura il cancro, ed io sono convinto che esso può facilitare la morte nei casi di cancro al fegato e al pancreas. In altri casi, l'astinenza dal cibo può prolungare l'esistenza e diminuire le sofferenze.
È importante sottolineare il fatto (penso che sia un fatto) che l'organismo vivente può “adattarsi” solo fino ad un certo punto oltre il quale c'è il disastro. L'essenza dell'essere organizzato risiede in alcune qualità indistruttibili che lo mantengono al di là di quel “punto” in cui, le condizioni dell'esistenza organica rispondono e soddisfano le esigenze intrinseche del corpo.
CASO 28
E.G. (9 anni)
Malattia di Bright Digiuno: 14 giorni nel 1934
La maggior parte dei casi di malattia di Bright (infiammazione dei reni) si hanno con pazienti anziani ed il deterioramento dei reni è sempre più grave di quello di questa ragazza molto giovane. Non tutti guariscono così rapidamente, ed alcuni non guariscono affatto. In questo caso particolare tuttavia, i polsi e le anche di Eva, che erano più grandi delle gambe, si ridussero ad una taglia normale dopo due settimane di digiuno.
Sei anni dopo, ricevetti la visita di Eva che mi informò di non aver avuto più problemi di reni.
CASO 29
J.S. (30 anni)
Frigidità Digiuno: 27 giorni nel 1935
Dopo tre mesi di cura igienica e dopo la promozione desiderata nel suo lavoro, il problema di Jo Ellen fu attenuato.
CASO 30
T.S. (26 anni)
Cecità Digiuno: 30 giorni nel 1935
Tutti gli osservatori che hanno esperienza di digiuno, hanno notato un miglioramento della vista durante il digiuno stesso. Ebbi un caso di cecità completa, da un occhio, che persisteva da molti anni e che fu guarito completamente solo da un digiuno intrapreso per perdere peso. Molti cambiamenti patologici nell'occhio e nei nervi ad esso collegati possono portare alla cecità, e dunque sarebbe folle attenderci il ritorno della vista in tutti i casi. Queste guarigioni non avvengono sempre.
CASO 31
K.T. (34 anni)
Edema da malnutrizione Digiuno: 40 giorni nel 1938
Il digiuno combinato ad un cambiamento del modo di vita portò, in cinque mesi, ad una completa guarigione.
CASO 32
D.L. (41 anni)
Polipi nasali Digiuno: 24 giorni nel 1938
A causa del suo male, Doug subì sette operazioni. la rimo-
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zione dei primi polipi, però, non risolse il Drdblezna. Seguirono, infatti, altri polipi.
Due mesi dopo il digiuno, Doug era completamente guarito.
CASO 33
R.L. (25 anni)
Ulcera gastrica Digiuno: 19 giorni nel 1939
Ron fu colpito da ulcera gastrica, mentre si trovava nell'esercito. Fu congedato e rimandato a casa. A quel tempo, i medici intervenivano ancora chirurgicamente sull'ulcera gastrica. Ron rifiutò l'intervento e venne alla Health Scool. Quando la lasciò si era liberato della sua ulcera. Gli fu insegnato come vivere per mantenere i progressi fatti e per continuare a migliorare la salute.
Nel marzo 1948 ricevetti una lettera da Ron: la sua salute era ancora eccellente. Ron scrisse: “Indipendentemente da ciò che dice la gente, la vostra teoria è sempre la migliore”. La “mia teoria” afferma che la guarigione è un processo continuo. Guariamo continuamente le nostre ferite più piccole alle quali non rivolgiamo un'attenzione cosciente. I piccoli graffi, tagli, lividi, le storte e gli strappi che sopravvengono quasi giornalmente, ma che sono così insignificanti da non farci correre ai ripari, vengono facilmente guariti. Talvolta il processo è così rapido che una contusione o un problema così piccolo viene guarito durante la notte. Quando ci diamo un colpo di martello su un dito, i tessuti diventano lividi e si uniscono. In un giorno o due, il dito guarirà e l'incidente sarà dimenticato, anche se non abbiamo usato nessun agente curativo. La guarigione di malanni più seri si raggiunge tramite gli stessi poteri e processi con i quali si guariscono i malanni minori. La differenza è che ci vuole più tempo.
CASO 34
J.M. (49 anni)
Ninfomania Digiuno: 16 giorni nel 1939
È l'unico caso di ninfomania che ho mai curato. La paziente perse la sua spinta sessuale durante il digiuno e non la riacquistò più dopo la fine della cura. Questo deve essere interpretato come un beneficio per la sua malattia. Posso aggiungere che la sua vita sessuale rimase normale.
CASO 35
S.A. (35 anni)
Pazzia Digiuno: 39 giorni nel 1940
La cura. igienica migliorò notevolmente la condizione mentale di Sta”. Ha usato il digiuno net casi di: malattia mentale e non ho alcun dubbio: il, digiuno è di grande, beneficio e ritengo che quando, la persona con problemi mentali rifiuta il cibo, non fa altro, che aiutare istintivamente il suo corpo nell'opera di ricostruzione. Molta gente è guarita e non ha più problemi mentali dopo il digiuno.
CASO 36,
M.B. (39 al))
Morbo dl Parkinson Digiuno 14 giorni nel' 1941
Gli sviluppi di questa caso sono tipici,. ma Monica riuscì a. guarire, La piena guarigione è abbastanza. rara. La maggioranza dei digiunatori fa così tanti progressi da essere considerata ancora una “parte attiva” della società, anche se sussiste un certo tremore. Monica, Health School-per nove mesi ed aveva sofferto del morbo di Parkinson per sei anni. Dopo un digiuno di trenta giorni, il suo tremore- si ripresentò, ma non così violentemente come in precedenza. Dopo il secondo digiuno, i tremori furono minori e dopo il terzo scomparvero. Rimasi in contatto con Monica per oltre dieci anni e non vi furono nuovi episodi di tremore.
CASO 37
D.R. (60 anni)
Ritmo cardiaco anormale Digiuno: 21 giorni nel 1946
Pressione sanguigna alta Insonnia
Quando Dolores venne alla Health School la sua pressione era di 180/90. Dopo ventuno giorni di digiuno (seguito da una dieta di una settimana a base di frutta fresca e verdure), la sua pressione era normale, 110/70, il ritmo cardiaco era anch'esso stabilizzato e la sua insonnia aveva lasciato il posto al sonno, ottenuto senza medicine o pillole.
L'abilità del medico nell'incantare il paziente e nel nascondergli la sua vera condizione, “alleviando” i sintomi, fa in modo che il paziente stesso veneri il suo dottore, così come fanno i parenti del malato. Essere incoscienti o almeno inconsapevoli della propria malattia, non rimuoverne la causa per riportare alla salute la patte colpita, o addirittura ignorarla, sembra essere lo scopo del paziente male informato e del dottore ignorante. Quindi, se il paziente guarisce a dispetto di queste pratiche negative, dobbiamo cercarne la causa non solo negli aspetti che portano alla guarigione, ma anche in quelli che l'hanno ritardata.
Caso 38
A.M. (25 anni)
Eccessive dosi Digiuno: 90 giorni nel 1946
di siero e di vaccini
Al suo arrivo, Allan pesava settantanove chili. Voleva digiunare a causa del gran numero di vaccini e sieri che gli erano stati inoculati quando era nell'esercito.
Al sessantatreesimo giorno di digiuno, incoraggiai Allan ad interrompere la cura, dato che avevo notato un'estrema debolezza. Tuttavia egli insistette, affermando di non sentirsi troppo debole e continuò a digiunare, esponendosi ogni giorno al ...