Sequestri di Stato
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Non è facile credere che nel 2012 le istituzioni abbiano messo su un silenzioso traffico di minori attraverso le sottrazioni coatte dalle famiglie, per mano di Tribunali per minorenni e servizi sociali. E non è facile perchè la gente dirà: "Se gli hanno tolto il figlio qualcosa avrà pur fatto!". E se non fosse così? Se fosse la regia occulta di uno Stato che ufficialmente si spaccia per "garantista" e "buonista"? Eva DIANA, 57 anni, natìa di Genova, pittrice quotata pluripremiata, è stata autrice di vari racconti brevi nei primi anni 2000 su riviste culturali regionali e di alcune pubblicazioni, fra cui emerge "Mia Cara Anima Bella", edito dalla casa editrice Alba di Puviani. Questo panphlet ha permesso la scrittrice di ottenere una laurea honoris causa consegnata dall' Accademia Santa Sara nell'anno 2006. A questa pubblicazione ne seguiranno altre due "Raccontando Racconti" (2011) e "Lettera Da Un Angelo"(2011) ed infine, sempre nel 2011, il libro "Sequestri di Stato", edito da Feltrinelli, con la collaborazione di Giuliano Caimmi. E' già in corso d'opera la seconda edizione di "Sequestri di Stato", con nuove indagini e informazioni sul tema.

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Informazioni

Anno
2017
ISBN
9788892645639
Argomento
Diritto

Germania, Nazismo e Jugendamt

E’ naturale domandarsi, a questo punto, quale sia il nesso fra i Tribunali per i Minorenni italiani e la Germania nazista, dal momento che il regime hitleriano di allora nasceva proprio insieme con la creazione di questi istituti giuridici in Italia. E indagando a fondo, anche attraverso altri casi di “sottrazione” di minore dalle famiglie ad opera di questi tribunali “senza contraddittorio” - tradotto “zitto e dacci tuo figlio!” – abbiamo trovato il nesso. Naturalmente non poteva essere lontano dal “lupo che perde il pelo”, dove tutto iniziò negli anni ’30: la Germania nazista. Potremmo anche dire “dove tutto non finì mai”. Eh già, perché grazie alla vicenda di una ennesima mamma, la signora Marinella Colombo, abbiamo scoperto l’esistenza dell’istituto chiamato Jugendamt. Lo Jugendamt è ufficialmente il Servizio Sociale tedesco, ma Marinella ci avverte: non lo chiamate tale! Perché mai? Apriamo con un articolo recentissimo, ad opera di Raffaela Bisceglia, del quotidiano online Il Patto Sociale199:
Ancora senza una svolta la vicenda di Marinella Colombo che, dopo l’arresto dei mesi scorsi e qualche giorno passato in carcere, continua a essere agli arresti domiciliari. Isolata dal mondo, lontana dai suoi due figli, chiusa in un silenzio surreale rotto solo dal rumore delle carte dei tribunali che periodicamente entrano nella sua vita per ricordarle il dramma che sta vivendo, Marinella aveva sperato in una soluzione in positivo qualche giorno fa. Ma quella soluzione, se non fosse associata al dolore della sua storia, potrebbe avere qualcosa di kafkiano tanto è assurda.
Il suo ex consorte tedesco, infatti, ha ritirato la querela nei suoi confronti, quella relativa, cioè, al trasferimento di Marinella in Italia con i suoi bambini nel settembre 2008. In apparenza un atto magnanimo, nella realtà un gesto raffinato perché, finché era in piedi la querela, l’Italia e i suoi giudici potevano opporsi alla richiesta di estradizione della signora Colombo che la Germania aveva emesso già da tempo. In questo modo, invece, rimangono in piedi i capi di accusa principali, ovvero la
sottrazione di minori con l’aggravante di averli tenuti ‘segregati’ (in realtà i bimbi erano nascosti, sì, ma con la nonna, circondati da affetto e seguiti nei loro programmi scolastici) e il conseguente mandato di arresto europeo. Insomma, Marinella sarebbe una criminale con tutti crismi. E, grazie alle richieste dello Jugendamt, una sorta di tribunale dei minori voluto da Himmler durante il nazismo, quell’estradizione potrebbe concretizzarsi. Marinella deve aver sbagliato qualcosa, evidentemente deve aver sbagliato ad agire per troppo affetto e l’irruenza del suo gesto l’ha condannata.
Ma viene da chiedersi, aldilà di ogni retorica e ingenuità tipiche in questi casi, cosa faccia la nostra giustizia. Continua a essere forte con i deboli e debole con i forti? Quanta obbedienza cieca agli altrui tribunali in questo caso ‘umano’ e quanta voce flebile nella richiesta di estradizione di certi criminali nostrani che se la spassano qua e là per il mondo! Quanta poca forza nel pretendere l’estradizione di
Cesare Battisti che dal Brasile se la ride beffardo, quanto silenzio è calato sugli ideologi del brigatismo elevati in Francia al ruolo di pensatori e docenti capaci di smuovere le folle a ogni loro discorso (Monsieur le Professeur Toni Negri docet) e ‘traghettati’ lì dalla ‘solidarietà’ di intellettuali italiani per nulla sfiorati da dubbi e sensi di colpa. E invece una donna minuta, 40 chili appena, una madre che porta all’attenzione dell’Italia e dell’Europa l’anomalia dello Jugendamt tedesco, che vuole i bambini figli della Germania prima che dei genitori, è lasciata da sola a combattere con la burocrazia e il silenzio delle istituzioni perché non è amica di potenti e perché, per casi, simili non sono previste riforme di giustizia.
Una flebile speranza a Marinella è lasciata dalle righe finali della motivazione della sentenza che annulla la querela: ha certamente provocato disagi ai figli ed al loro padre perché ‘probabilmente ispirata da moti di affetto’.
Se qualcuno vuol dire la sua in merito alla storia o conosce casi simili può farlo scrivendo a
[email protected] .
E così da subito emerge che lo Jugendamt tedesco sia più una sorta di tribunale dei minori voluto da Himmler durante il nazismo. Proprio lui. Quello dell’ eugenetica nazista, della ricerca spasmodica della razza perfetta. Un discorso quasi alienologico. Eppure ci riguarda da vicino, come gli incontri ravvicinati.
Image
Ma vediamo da vicino come si è evoluta la vicenda di Marrinella, grazie all’istituzione del CEED, Conseil Européen des Enfants du Divorce - European Councii Children of Divorce, movimento nato a difesa dei bambini ed estesosi a diversi stati, fra cui anche l’ Italia e la Grecia.200
Nel dicembre del 2010 trascorso, Olivier Karrer201, il Presidente del CEED, formulerà una lunga lettera quantomai esauriente, della situazione dei bambini sottratti dalla Repubblica Federale Tedesca – lettera che riportiamo qui di seguito-, peraltro a coppie miste, all’interno delle quali uno dei due genitori sia di un altro paese diverso dalla Germania. Ma perché germanizzare così tanti bambini? Sembra da prime notizie acquisite che la cifra ammonti a ben 149mila, quasi 4 volte la situazione in Italia. Sull’edizione serale del telegiornale del 2 giugno 2011, sul Canale Francese 3, lo JUGENDAMT finisce ufficialmente sul banco degli imputati, dipinto come istituzione politica che viola il diritto europeo e calpesta i diritti fondamentali di genitori, bambini e famiglie. Dall’ intervista al...

Indice dei contenuti

  1. I Pervertòfili.
  2. La magia nera e i bambini
  3. Il giudice dei Minori
  4. PAPA NAZISTA e CULTO DI MITRA.
  5. La ragnatela
  6. Pirati e Nazisti
  7. L’utero di Eva.
  8. Il ministro Giovanardi e l’ Opera di Dio.
  9. Germania, Nazismo e Jugendamt