INDICE
Cap. I -
Dell'amore
Cap. II
- Del nascere dell'amore
Cap. III
- Della speranza
Cap.
IV
Cap.
V
Cap. VI
- Il rametto di Salisburgo
Cap. VII
- Come nasce l'amore nell'uno e nell'altro sesso
Cap.
VIII
Cap.
IX.
Cap. X -
Esempi della "cristallizzazione"
Cap.
XI
Cap. XII
- Seguito della cristallizzazione
Cap.
XIII - Del primo passo, della vita mondana, delle disgrazie
Cap.
XIV
Cap.
XV
Cap.
XVI
Cap.
XVII - La bellezza detronizzata dall'amore
Cap.
XVIII
Cap. XIX
- Seguito delle eccezioni alla bellezza
Cap.
XX
Cap. XXI
- Del primo incontro
Cap.
XXII - Dell'infatuazione
Cap.
XXIII - Degli innamoramenti fulminei
Cap.
XXIV - Viaggio in paese sconosciuto
Cap. XXV
- La presentazione
Cap.
XXVI - Del pudore
Cap.
XXVII - Degli sguardi
Cap.
XXVIII - Dell'orgoglio femminile
Cap.
XXIX - Del coraggio femminile
Cap. XXX
- Strano e triste spettacolo
Cap.
XXXI - Dal giornale di Salviati
Cap.
XXXII - Dell'intimità
Cap.
XXXIII
Cap.
XXXIV - Delle confidenze
Cap.
XXXV - Della gelosia
Cap.
XXXVI - Seguito della gelosia
Cap.
XXXVII - Rossana
Cap.
XXXVIII - Del puntiglio d'amor proprio
Cap.
XXXIX - Dell'amore litigioso
Cap.
XXXIX-bis - Rimedi contro l'amore
Cap.
XXXIX-ter
CAP. I -
DELL'AMORE
Cerco di rendermi conto di questa
passione, che in tutte le sue attuazioni sincere prende un
carattere di bellezza.
Vi sono quattro diversi amori:
- 1° L'amore-passione, quello
della monaca portoghese, quello di Eloisa per Abelardo, quello del
capitano di Vésel, della guardia di Cento.
- 2° L'amore-capriccio, quello
che regnava a Parigi verso il 1760, e che si trova nelle memorie e
nei romanzi dell'epoca, in Crébillon, Lauzun, Duclos,
Chamfort, Marmontel, madame d'tpinay, ecc.
E’ un quadro in cui tutto,
anche le ombre, dev'essere colorato in rosa, ove non deve
mescolarsi, con nessun pretesto, nulla che sia sgradevole, sotto
pena di mancare di buon gusto, di pratica del mondo, di finezza. Un
uomo per bene sa dapprima tutto quello che deve raggiungere e
ottenere nelle diverse fasi di questo amore. Poiché nulla
è in esso di passionale e di imprevisto, e vi ha sempre gran
parte lo spirito, questo tipo ha spesso maggior raffinatezza
dell'amore vero. Stanno tra loro come una fredda e graziosa
miniatura a un quadro dei Carracci; e mentre l'amore-passione ci
trasporta contro tutti i nostri interessi, l'amore-capriccio sa
sempre conformarvisi. Vero è che se si toglie la vanità a
questo povero amore, ne resta ben poco; privato della vanità,
è simile a un convalescente indebolito che può a mala
pena trascinarsi.
- 3° L'amore fisico.
Andando a caccia, trovate una
giovane e bella contadina, che fugge nel bosco. Tutti conoscono
l'amore fondato su un tal genere di piacere; per quanto aridi e
infelici di natura, a sedici anni si comincia sempre da questo.
- 4° L'amore di
vanità.
L'immensa maggioranza degli uomini,
specialmente in Francia, desidera e possiede una donna alla moda,
come si possiede un bel cavallo, come una cosa necessaria
all'eleganza di un giovane.
La vanità più o meno
lusingata, più o meno aizzata, crea degli slanci. Qualche
volta v'è unito l'amore fisico, ma non sempre; spesso non vi
ha parte neppure il piacere fisico. — Una duchessa non ha mai
più di trent'anni per un borghese, — diceva la duchessa
di Chaulnes; e gli assidui della Corte di un uomo giusto, il re
Luigi d'Olanda, ricordano ancora sorridendo una bella signora
dell'Aja, che non riusciva a non trovare seducente un uomo che
fosse duca o principe. Ma, fedele al principio monarchico, appena
un principe arrivava a Corte, il duca era licenziato. Quella
signora era come il distintivo del Corpo diplomatico.
Il caso più felice di queste
vuote relazioni è quello in cui il piacere fisico è
accresciuto dalla consuetudine. I ricordi lo fanno allora
somigliare un poco all'amore; c'è la puntura all'amor proprio
e la tristezza quando si è abbandonati; e, presi alla gola da
motivi di romanzo, ci si crede innamorati e infelici, perchè
la vanità aspira a credersi grande passione. Certo si è
che, a qualunque genere d'amore si debba il piacere, questo, se ci
si metta dell'esaltazione, è intenso, e il suo ricordo è
trascinante. In tal genere di passione, al contrario che in quasi
tutte le altre, il ricordò di ciò che si è perduto
sembra sempre superiore a quello che possiamo attendere
dall'avvenire.
Talvolta, nell'amore-vanità,
la consuetudine, o il disperare di trovar di meglio, producono una
specie d'amicizia, la specie meno piacevole; essa si vanta della
sicurezza, ecc.
Il piacere fisico, essendo un fatto
di natura, è conosciuto da tutti, ma agli occhi delle anime
tenere e appassionate ha un posto subordinato. Se tali creature
incorrono in società in qualche atteggiamento ridicolo, e se
spesso le persone della detta società danno loro
qualche—dispiacere con i loro intrighi, in compenso conoscono
gioie inaccessibili a quei cuori che non palpitano se non per la
vanità o il danaro.
Certe donne virtuose e tenere non
hanno quasi un'idea dei piaceri fisici; raramente vi si sono, per
così dire, esposte, e anche allora i trasporti
dell'amore-passione hanno fatto quasi dimenticare i piaceri del
corpo.
Vi sono uomini vittime e strumenti
di un orgoglio infernale, di un orgoglio all'Alfieri. Costoro, che
sono forse crudeli perchè, come Nerone, tremano sempre
giudicando tutti gli uomini secondo il proprio cuore, costoro,
dico, non possono arrivare al piacere fisico se non in quanto esso
è accompagnato con la maggiore soddisfazione possibile
dell'orgoglio, ossia in quanto esercitano sulla compagna dei loro
piaceri le maggiori crudeltà. Da ciò gli orrori di
Giustina. Tali uomini non trovano à minor prezzo il senso
della sicurezza.
Del resto, invece di distinguere
quattro amori differenti, si possono ammettere benissimo otto o
dieci sfumature. Vi sono forse tanti modi di sentire tra gli
uomini, quanti modi di vedere; ma queste differente di nomenclatura
non cambiano nulla ai ragionamenti che seguono. Tutti gli amori che
possiamo osservare quaggiù nascono, vivono e muoiono, o
arrivano al sovrumano, seguendo le stesse leggi.
CAPITOLO II. - DEL NASCERE DELL'AMORE
Ecco quel che avviene nell'anima:
- 1° L'ammirazione.
- 2° L'individuo dice a se stesso: “Che piacere darle baci, o riceverne!”, ecc.
- 3° La speranza.
Si studiano le perfezioni; questo è il momento in cui la donna dovrebbe arrendersi, per il massimo piacere fisico possibile. Anche nelle donne più riservate gli occhi si arrossano nel momento della speranza; la passione è tanto forte, il piacere così vivo, che si manifesta per segni evidenti.
- 4° L'amore è nato.
Amare è aver piacere di vedere, toccare, sentire con tutti i sensi, e più davvicino che è possibile, un obietto amabile e che ci ama.
- 5° Comincia la prima cristallizzazione.
Ci si compiace di ornare di mille perfezioni la donna del cui amore siamo sicuri; ci si rappresenta la propria felicità in tutti i suoi particolari con infinita compiacenza. Tutto ciò si riduce ad esagerare un magnifico possesso, che ci casca dal cielo, che ci è sconosciuto, ma che siam certi che è nostro.
Lasciate lavorare la testa di un innamorato per ventiquatt'ore, ed ecco che cosa troverete.
Nelle miniere di sale di Salisburgo si usa gettare nelle profondità abbandonate della cava un ramo sfogliato dal freddo; due o tre mesi dopo lo si raccoglie ricoperto di fulgide cristallizzazioni: i più minuti ramoscelli, quelli che non sono più grossi dello zampino di una cincia, sono fioriti di una infinità di diamanti mobili e scintillanti; è impossibile riconoscere il ramo primitivo.
Quello ch'io chiamo cristallizzazione, è l'opera dello spirito, che da qualunque occasione trae la scoperta di nuove perfezioni dell'oggetto amato.
Un viaggiatore parla della freschezza dei boschi d'aranci a Genova, sulle rive del mare, nelle giornate ardenti dell'estate: che piacere godersi con lei quella frescura!
Uno dei vostri amici si rompe un braccio a caccia: che dolcezza avere le cure della donna amata! Essere sempre con lei, veder lei amarvi senza tregua, farebbe quasi benedire il dolore; e dal braccio rotto dell'amico arrivate ad esser certi dell'angelica bontà della vostra innamorata. In una parola, basta pensare a una perfezione per vederla nella persona che si ama.
Tale fenomeno, che mi permetto di chiamare la cristallizzazione, è generato dalla natura che ci comanda di provare piaceri e ci manda il sangue al cervello, dal senso che i piaceri si accrescono con le perfezioni dell'oggetto amato, e dal pensiero: ella è mia.
Il selvaggio non ha il tempo di procedere ocre il primo ...