Team-CARE, insieme vinciamo
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Team-CARE, insieme vinciamo

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Informazioni sul libro

Questo è il 1^ Manuale per Team Coach. L'autore è un Team Coach professionista. Coach con certificato a livello nazionale (AICP) e internazionale (ACC ICF). Si rivolge a chi lavora in squadra e vuole farla funzionare. Per chiunque fatica nella squadra ma vuole dare un contributo e un valore al proprio lavoro quotidiano. In particolare per i leader, i coach ma anche chi lavora nelle risorse umane. Per chi di loro si sente un educatore. Per chi ritiene che il capitale umano di una squadra valga molto più dei singoli e del loro costo, a patto che la squadra funzioni. Come far funzionare la squadra? È necessario prendersene cura! Non ci sono persone che sono talenti in sé, ma tutti e ciascuno hanno talenti e competenze da mettere a disposizione o al servizio degli altri. Si tratta di scoprirli, ispirarli, dargli il giusto ruolo e valorizzarli nella squadra, perché insieme vincano. Scopriamo come! Se hai un problema al lavoro, forse non hai bisogno di cambiare le persone con cui lavori. Hai bisogno di cambiare il modo in cui le vedi, motivi, gestisci e valorizzi. Se hai debolezze, puoi provare a migliorarle ma talvolta è meglio far leva sui punti di forza altrui e lavorare insieme. Se sei un attaccante, anziché forzarti a giocare in porta, gioca con un portiere.

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Informazioni

Anno
2017
ISBN
9788892657069

Introduzione

1. Il Team Coach si propone di costruire fiducia e regole condivise nel team per una migliore relazione, verso un’alleanza sostenibile.

Per quale motivo le persone sono spesso così poco motivate nella vita e nel lavoro? Perché sono insoddisfatte o addirittura infelici?
I motivi sono molteplici. Per esempio, possiamo pensare che molte persone siano cresciute credendo di dover vincere a tutti i costi la loro partita personale, senza la dovuta attenzione nei confronti delle altre persone. Senza pensare se gli altri fossero compagni o avversari. Da bambini, molti sono stati spinti alla competizione, senza particolari freni, a scuola e nello sport. La vita e il lavoro sono stati presentati come campi da gioco, campi di battaglia o mondi darwiniani. Io penso che quest’approccio sia assolutamente fuorviante. Molti sono stati convinti che solo pochi avranno successo, come in una piramide dove la selezione degli individui è senza pietà. La competizione è stata presentata come comunque salutare per la società e per l’economia. Molti, apparentemente, non sono stati educati a curare le relazioni né a pensare alle persone più deboli o bisognose.
Le persone perdono occasioni quotidiane per essere felici e per stare bene. Le scienze sociali, nel cercare di affrontare patologie e situazioni di difficoltà, si sono concentrate sui punti di debolezza di persone e situazioni, talvolta dimenticando gli elementi di forza, le potenzialità e gli aspetti positivi. O, ancora peggio, si sono “dimenticate” di farci capire come il modo migliore per superare le difficoltà sia di superarle insieme agli altri. La crescita della fiducia porta a costruire alleanze, le quali facilitano la realizzazione partecipata di processi virtuosi e il conseguimento di risultati positivi, promuovendo il benessere dei componenti di un gruppo.
L’esito di qualsiasi interazione tra persone dipende dal grado di fiducia che si instaura tra le stesse e da quanto stringenti sono le regole. Quando parlo di regole stringenti per le persone, mi riferisco anche al fatto che le aziende, le istituzioni o le associazioni impongono queste regole e/o le fanno rispettare. Nel grafico sottostante ho provato, in base alla mia esperienza, a illustrare cosa succede alle relazioni all’interno di un gruppo di persone che interagiscono in funzione di diversi livelli di fiducia e di regole. Il meglio in termini di regole, come sempre, è un livello bilanciato ed equilibrato. Più ci si avvicina agli estremi più la relazione diventa insostenibile nel tempo o soggetta a peggioramenti, per esempio per l’instabilità umorale delle persone. Si nota, infatti, che il colore diventa più simile allo stato inferiore ai bordi e più simile alla parte superiore andando verso il centro. D’altra parte, tanto più alta è la fiducia tra le persone, tanto migliore è il funzionamento del team. La relazione ideale è l’alleanza, dove c’è il massimo livello di fiducia con regole adeguate che ne garantiscono la sostenibilità nel tempo.
Figura 1. Il Team Coach aiuta a costruire la fiducia per migliorare il tipo di relazione nel Team.
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Il Team Coach può agire in diversi ambiti e scegliere di conseguenza gli obiettivi, gli strumenti e le azioni adatte. I tre ambiti principali sono: 1) business (for profit); 2) no profit; 3) famiglia. Ognuno di noi fa parte di più gruppi appartenenti a diversi ambiti. Di fatto, ci si può trovare con il proprio gruppo di riferimento in uno dei diversi stati menzionati nel grafico sopra (e.g. ostruzionismo, indifferenza… alleanza).
Figura 2 Quando punta a migliorare le relazioni, dove agisce il Team Coach?
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Nella tabella sotto osserviamo una possibile caratterizzazione dei tre di versi ambiti.
Tabella 1. Caratteristiche degli ambiti di azione del Team Coach.
1 2 3
Ambito BUSINESS NO PROF-IT FAMIGLIA
motivatore scambio Dono Amore
meccanismo d’azione reciprocità spirito di gra-tuità totale gratuità
Luogo azienda associazione casa
Misura fair value Abbondanza senza limiti
unità di misura moneta tem-po/qualità qualità/tempo
In questo libro ci concentriamo sull’ambito Business. In questo caso il Team Coach cerca innanzitutto di comprendere e analizzare in quale stato è il team di riferimento. Successivamente aiuta, con azioni normalmente auto-determinate dal team, a implementare un piano di azione per (ri-)costruire la fiducia tra i colleghi, (ri-)creando un'Alleanza.
Figura 3. Obiettivo del Team Coach nel business.
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2. Cosa vuol dire che Insieme vinciamo?

Innanzitutto significa rendersi conto che io non sono solo. La solitudine è una crescente sofferenza per l’umanità, ma può essere combattuta. Io sono quello che sono, perché sono in relazione con gli altri. Io sono un marito perché ho una (amabile) moglie. Sono un lavoratore perché ho un datore di lavoro. Sono un genitore perché ho dei (meravigliosi) figli. Io posso essere parte di una associazione o di un gruppo informale. Sono un cittadino perché sono parte di uno stato. Ma soprattutto, io sono una persona perché sono sempre parte di una comunità. Questa può essere la mia famiglia, i miei compagni di classe o colleghi di lavoro, la mia associazione, la mia azienda, il mio quartiere, la mia città, il mio paese, il mio network sociale o la mia famiglia mondiale…
Secondo, significa trovare il modo per essere felici e fare felici gli altri. Una volta che ho realizzato che non posso essere felice da solo, dovrei dare del mio meglio, nella vita e sul lavoro, per perseguire questo obiettivo. In altri termini, sento il desiderio di scoprire come dare il mio piccolo contributo per lasciare il mondo meglio di come l’ho trovato? Di portare il mio piccolo mattoncino nella costruzione della Casa per continuare a imparare, crescere e migliorarmi? Più facile a dirsi che a farsi. Questo richiede un cambiamento di paradigma culturale. Devo pensarmi immerso dentro una comunità più grande o in Team. Al riguardo, sul mio tablet ho uno screensaver significativo. È una lista di sette suggerimenti per i quali sono stato ispirato dall’associazione scout AGESCI. Questi suggerimenti sono abitudini molto buone che possono aiutare a spiegare il significato che attribuisco a Insieme vinciamo, che è tradotto nella pratica dall’approccio Team-CARE, grazie al lavoro del Team Coach.
Tabella 1. Sette modi per cambiare la mia società… e il mondo:
  1. Vivi per gli altri e non solo per te stesso
  2. Accetta le opinioni altrui e non imporre le tue idee
  3. Condividi
  4. Dai a tutti la possibilità di imparare e sii un buon esempio per i più giovani
  5. Valorizza le tue qualità…e riconosci quelle degli altri
  6. Sentiti parte di una squadra e di una grande comunità
  7. Rispetta e ascolta gli altri
Un supporto scientifico che apprezzo e trovo utile per il Team Coaching, per aiutare a comprendere come essere felici e star bene, viene dalla cosìddetta psicologia positiva. È stata introdotta da Seligman negli anni ’90. Seligman, a partire dal suo libro “Imparare l’Ottimismo” (1990), presenta un quadro teorico e applicativo che mette al centro la felicità umana, il benessere soggettivo e la qualità della vita. Petersen e Seligman nel 2004 classificano le virtù universali e le potenzialità personali. Altri contributi teorici importanti per la professione del Coach rimandano ad Albert Bandura (1997) e la sua teoria dell’apprendimento sociale e dell’autoefficacia. In generale, un contributo scientifico fondamentale arriva da tutta la comunità di docenti universitari, ricercatori e coach professionisti che si propongono di studiare e migliorare costantemente il metodo del coaching (cosìddetto movimento Evidence-Based Coaching).
Terzo, una volta realizzato che non si può trovare la felicità da soli e aver letto dei buoni suggerimenti per fare qualcosa per gli altri, trova la tua strada per essere concreto e metterli in pratica. Cosa devo fare concretamente? “Io ho difficoltà a cambiare il mio posto di lavoro dove siamo in pochi, lasciamo stare il mondo”. Penso sia importante essere sempre pronti a imparare, mettersi in gioco e migliorarsi. Vorrei considerarmi, almeno questo è il mio desiderio, un educatore. In realtà, sono convinto che ognuno di noi sia un potenziale educatore, magari inconsciamente. Dovremmo sempre provare a ispirare, valorizzare gli altri facendo emergere le loro migliori qualità e i loro talenti. Dovrebbe succedere sia che tu sia un genitore, un fratello o sorella, un amico o collega, un leader o un manager.
Il cercare continuamente di apprendere in merito a come funzionano le relazioni tra le persone mi aiuta a comprendere perché il vivere e il lavorare insieme, per molti, sia così difficile. Perché le persone dimenticano la loro vocazione a contribuire al benessere loro e degli altri. Più importante, mi stimola a pensare cosa potrei fare io per migliorare le cose attorno a me.
Ho bisogno di strumenti concreti per vivere felicemente e per lavorare in modo efficace insieme agli altri. Il capitolo 2 ci offre risposte concrete e un pacchetto di strumenti. Questo è pensato in particolare per i manager di Risorse Umane, per capi team, cosìddetti coach per squadre ed educatori. Più umilmente, il capitolo non dovrebbe essere trascurato da chi di noi è, o si sente, parte di un team come di un network o comunità più grande. Il Capitolo 2 presenta il modello Team-CARE che prova a spiegare cosa significa insieme: valori, missione e obiettivi condivisi; una composizione della squadra che unisce le diversità; una buona relazione e funzionamento grazie alla collaborazione, all’apprendimento reciproco/mutual learning, al coinvolgimento per co-innovare e co-creare valore per gli stakeholders.
Dunque, da adesso in avanti, proviamo a trovare soddisfazione dal lavorare insieme e… se posso dare un suggerimento, aggiungi i “Sette modi per cambiare la mia società… e il mondo” sul tuo salvaschermo.

3. Se noi vinciamo, chi perderà?

Insieme vinciamo non significa necessariamente che tutti gli altri perderanno. Significa che io perderò se proverò a vincere da solo, a tutti i costi e senza attenzione per gli altri. Conosci qualche giocatore di squadra che possa vincere da solo contro un’altra squadra? Io non lo conosco. Nessun manager o politico può vincere da solo. Io non posso essere un marito felice se mia moglie è infelice. Un amico, per essere tale, ha bisogno di amici. Una squadra vincente esiste laddove il valore della squadra è più alto della somma degli individui.
Non posso vincere da solo? Cosa puoi imparare quando sei sul treno e ascolti un manager lamentarsi fortemente per l'indolenza del suo staff? Puoi facilmente immaginare che la mancanza di fiducia si è fatta strada ed è entrata nel team. Qualche volta possiamo anche dedurre se il problema percepito è un ostruzionismo attivo o una semplice indifferenza, da parte dei membri del team. Altre volte, potrei distinguere se il manager si sta lamentando per la mancanza di coordinamento o cooperazione. Chi sta perdendo? Tutto il team perderà compreso il manager e l'azienda.
Perché "noi" e non "io"? Il progresso e l'innovazione richiedono al giorno d'oggi l'intelligenza collettiva e il mutual learning. Albert Einstein era solo, anche per questo ci sono voluti anni per sviluppare la sua immensa teoria. Ma questo era il modo in cui l'innovazione era concepita un secolo fa. Oggi ci deve essere un processo di innovazione dentro un team dove la co-innovazione significa che tu sei "connesso con menti differenti per creare il futuro" (mi piace questo tema dell'EXPO di Dubai nel 2020). In altre parole l'innovazione, in molti casi, non sarà più merito di un individuo ma frutto di un lavoro di squadra, in un luogo condiviso o anche a distanza on-line. A una velocità e diffusione molto maggiore della teoria generale della relatività di Einstein.
Perché aggiungere "insieme"? Cosa penseresti se sentissi l'arrabbiatura di un impiegato riguardo il suo capo, mentre esprime frustrazione o insoddisfazione che non possono essere costruttivamente canalizzate nel team? Quanto deprimente talvolta è ascoltare una persona che si lamenta con un'altra, o al telefono con la madre, riguardo suo marito o sua moglie. Perché è così incredibilmente difficile parlare e comprendersi l'un l'altro? Ovviamente il team - famiglia o team di lavoro - incluso il leader, richiede un aggiustamento. Altrimenti, anche se l’azienda vendesse il miglior prodotto, usasse i sistemi migliori e avesse il miglior manuale delle procedure, sarebbe comunque destinata al fallimento. Perfino se organizzazione, governance o modello di business fossero i migliori, ci sarebbe un problema di sostenibilità a causa del malfunzionamento dei team.

4. Il Team Coach aiuta a cambiare una cultura aziendale, proponendo la fiducia come fattore chiave per il business.

La fiducia è fondamentale nel mondo degli affari e in ogni interazione umana. Sono stato colpito da un discorso tenuto da Sabine Lautenschläger, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea e il vice - presidente del Board del Single Supervisory Mechanism alla 7° “International Banking Conference” organizzata dalla Università Bocconi di Milano il 28 sett...

Indice dei contenuti

  1. Il sapere puo uccidere
  2. Contenuto
  3. Frontespizio
  4. Copyright
  5. Testimonianze e recensioni:
  6. 1. Il Team Coach si propone di costruire fiducia e regole condivise nel team per una migliore relazione, verso un’alleanza sostenibile.
  7. Capitolo 1. Il modello Team-CARE per il Team Coach. Perché?
  8. Capitolo 2. Team-CARE: cosa, come, chi e quando?
  9. Capitolo 3. Strumenti per il Team Coach: attività pratiche per promuovere gli obiettivi.
  10. Capitolo 4. Strumenti per il Team Coach: giochi educativi per apprendere, allenare e valorizzare le competenze
  11. Capitolo 5. Team coaching e coaching individuale
  12. Capitolo 6. L’obiettivo del Team Coach nel contesto odierno? Valorizzare il capitale umano nella trasformazione del business
  13. Capitolo. 7 Le cause principali del fallimento dei team? Il valore aggiunto del Team Coach
  14. Conclusione
  15. Testimonianze e recensioni:
  16. Riguardo l’autore