Fiori e Piante Medicinali
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Pubblichiamo questa settima edizione, dopo il lusinghiero esito delle altre precedenti, anche con maggior compiacimento perchè, oltre ad un'opera utile, che crediamo possa svolgere questo libro fra le popolazioni agricole e di regioni alpine, esso serve a far conoscere numerosi tesori ancor Poco sfruttati in Italia nel campo delle piante e delle erbe alpine. Tutti sanno che numerose specie di piante sono adoperate in grandi quantità, sia nell'industria dei liquori o dei profumi, sia per uso medicinale, ma non tutti sanno che l'Italia, che pur è ricca di questa meravigliosa flora, dipende ancora dall'estero per la maggior parte di questi prodotti. Se noi sapessimo e se volessimo sfruttar queste nostre ricchezze naturali potremmo non solo bastare al consumo interno, ma ancora alimentare il mercato mondiale.

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Informazioni

Anno
2018
ISBN
9788827811221
Argomento
Literature
Categoria
Classics

LE PIANTE MEDICINALI

ACETOSELLA
(Rumex Acetosella)
Pianta della famiglia delle poligonee, comunissima nei prati e lungo le strade di campagna. Contiene un succo di gradevole acidità, prodotto dall'assalato di potassio. Vengono usate le foglie, il succo e la radice.
L'acetosella possiede proprietà febbrifughe e calmanti, specie nelle febbri intermittenti. Si usa in campagna per guarir delle febbri. Fin dal primo accesso prender 15o grammi di succo di acetosella.
14'acetosella cotta, dà un cataplasmo efficacissimo contro i tumori del ginocchio, e in generale contro i tumori scrofolosi. Uno strato di succo di acetosella, disteso con un pennello sopra una piaga ulcerosa e cancrenosa produce pure buoni risultati.
Essa entra nella confezione delle cosiddette minestre verdi; unita agli spinaci ne rialza il sapore, la si mangia ordinariamente ridotta in “purée”.
un cibo di scarso valore nutritivo; non serve che ad eccitare le funzioni digestive.
Si ricorre ad essa per facilitare l'azione dei purganti, ed entra a tale scopo nel popolare “brodo di erbe”.
Ha press'a poco le medesime proprietà la acetosella ticcola (oxalis acetosella), comunemente conosciuta sotto il nome di “pane del cuculo”. Si cita un caso di espulsione del verme tenia in seguito a forte ingestione di questa pianticella.
ACONITO
(Aconitunt NaPellus)
E una pianta della famiglia delle ranunculAee, che si trova nei luoghi montuosi, con bei fiori di colore azzurro, disposti a lunga spiga.
La radice, nera esternamente, è composta di due e tre tubercoli aventi la forma ed il volume di un piccolo navone, donde deriva l'appellativo “napellus”.
Molto usata nei tempi passati, meno oggidì, sotto forma di estratto, tintura, ed anche di polvere, delle foglie e della radice.
E calmante, diuretica, sudorifera, deostruente.
Le foglie devono esser raccolte alla fioritura e le radici non appena terminata la raccolta delle foglie.
Vi è forte commercio delle foglie mondate, poco delle radici.
Questa pianta prospera facilmente in suolo fresco, profondo e ricco di humus. Essendo un violento veleno fare attenzione a non mescolarla con altre foglie o lasciarla alla portata di mani non sperimentate.
ADONIDE O ADONE
(Adonis aestivalis e adoras vernalis)
L'adonis aestivalis è una bella pianticella, della famiglia delle ranunculacee, con splendido fiorellino rosso sangue, che si trova, non comunemente però, nei campi.
La specie vernalis, a fiori gialli, da noi rarissima; è comune nelle regioni nordiche ed è la più usata in medicina, essendo molto più attiva. Essa regolarizza i battiti cardiaci, aumenta la pressione arteriosa ed è diuretica. - Si adopera come succedaneo alla digitale e per alter-!natia con essa nelle cure di lunga durata. Usata per lo più sotto forma di infuso nella dose del 2%.
L'adonis aestivalis, volgarmente detta anche «goccia di sangue” per coloro dei suoi fiori, rassomiglia ad un ranuncolo, col gambo alto circa $o cm., dritto e robusto, coperto di foglie divise in numerose e fini lacinie, o barbe, coi rami terminanti in fiori abbastanza grandi, a cinque petali d'un rosso scarlatto macchiati di nero alla base.
Si raccoglie al momento della fioritura tutta la pianta, oppure solo le foglie.
AGARICO BIANCO
(Polyporus officinalis)
E un fungo parassita che vegeta nelle regioni alpine, sui tronchi dei larici, degli abeti, dei pini. Ha un cappello a forma di zoccolo, sugheroso, coperto da crosta dura, ruvida, screpolata, segnata da zone di diverso colore, giallastro e nerastro. Internamente è biancastro c farinoso, nella parte inferiore è grigio, con fittissimi forellini corrispondenti all'orificio di tubicini brevi, sottili, gialli, paralleli nella massa. Il gambo, pel quale il fungo sta attaccato all'albero, è appena apparente, talvolta quasi nullo.
Lo si può raccogliere in qualunque stagione. La sua preparazione per la conservazione consiste nel liberarlo dai residui di legno aderenti, raschiando con un coltello la parte superficiale, in modo da conservare solo la parte bianca, che si fa seccare al sole.
L'agarico del larice possiede delle proprietà medicinali energiche, che si utilizzano ancor oggi. Nella dose da 3 a 4 grammi è un purgante violent. Nella dose di un grammo si adopera con successo contro i sudori dei tubercolotici.
Le sue proprietà medicinali consistono nella resina speciale, che ha qualità purgative, drastiche, emetiche, antiemorragiche. Si usa pure in polvere od in pillole e fa parte di liquori amari, quali il fernet, per la sua particolare azione purgativa.
Altri funghi dello stesso tipo sono ugualmente usati in farmacia. Il più comune è l'agarico della quercia, (tolyporus fomentarius), parassita dei vecchi tronchi di quercia, di salice, di pioppo, che serve a fabbricare l'esca, che arresta le emorragie leggere.
AGLIO
(Allium sativum)
L'aglio è una pianta della famiglia delle liliacee, comunissima, coltivata negli orti e giardini. In medicina e nell'arte culinaria adopransi unicamente i bulbi dell'aglio. Pestato e ridotto in poltiglia, l'aglio entra nella composizione del celebre aceto antisettico detto dei quattro ladri. Pestando i bulbi dell'aglio col grasso e coll'olio, si ottiene un unguento detto “Mostarda del diavolo, olio d'aglio” che è un potente risolutivo dei tumori freddi.
Preso per bocca, l'aglio è considerato come uno stimolante delle vie digestive; il suo Odore si comunica all'alito, al sudore, ai gas intestinali e perfino alle piaghe.
Contro i dolori reumatici si può ricorrere con successo ai cataplasmi di aglio.
Nelle campagne, e non senza ragione, si attribuisce all'aglio una grande potenza vermifuga, specialmente per l'espulsione dei lombrichi, (vermi simili a quelli che si trovano nella terra, e degli ossiuri, (piccoli vermi bianchi della grossezza di un filo e lunghi un centimetro circa).
Ma conviene, specialmente nei bambini, usarne con prudenza.
AGRIMONIA
(Agrinzonia eupatoria)
L'agrimonia è una pianta della famiglia delle rosacee, molto frequente nei prati aridi, nelle siepi, nei boschi e lungo i margini dei sentieri. Essa è facile a riconoscere dai lunghi grappoli di piccoli fiori gialli, che terminano il gambo di 40-50 cm., portante alla base delle foglie composte da 3 a 4 paia di foglioline ovali, allungate. La pianta fiorisce da giugno ad agosto, talvolta anche in autunno.
Si raccolgono le foglie mondate e la pianta in mazzi al principio della fioritura. L'agrimonia è un astringente di uso popolare. Si adopera in infusione alla dose di 6o gr. d'acqua, ed è utile come gargarismo al principio delle angine e delle amigdaliti. Essa è pure usata contro le diarree, le dissenterie, le affezioni del fegato e dei reni.
È pure usata nella medicina veterinaria : si lavano con successo le piaghe degli animali con una infusione di agrimonia.
ALLORO O LAURO
(Latirus nobilis)
Albero sempreverde, da noi spontaneo nelle provincie calde e spesso coltivato, a foglie lunghe, ovali, acuminate, coriacee, dure, di sapore caldo, amarognolo, di odore balsamico, aggradevole. Dà un frutto nero, sferico odoroso ed oleoso, contenente un'essenza forte ed odorosissima ed un olio grasso, denso, verdastro, usato esternamente, specialmente in veterinaria.
Si adoperano le foglie nell'economia domestica, quale condimento; come medicinale sono usate tanto le foglie
quanto i frutti. un buon stomatico, riscaldante, risolvente, stimolante. Esternamente è usato nei tumori freddi, nei dolori reumatici e nella scabbia.
ALOE (Aloe vera)
L'aloe, droga usata in medicina, è il succo condensato, estratto dalle foglie di diverse specie di aloe, specialmente dell'aloe vera, pianta dei paesi caldi, originaria dell'Africa tropicale e specialmente del Capo di Buona Speranza, coltivata altresì a Malta, in Sicilia, e nell'Italia meridionale. Innumerevoli sono le preparazioni medicinali di cui l'aloe fa, e specialmente faceva parte.
Esso esercita sull'appetito e sul funzionamento dello stomaco un'azione evidentemente stimolante : ma queste proprietà aperitive e digestive non si manifestano che alla condizione di prendere l'aloe a piccole dosi e con un po' di perseveranza.
Fin dall'antico si è riconosciuto che sotto l'influenza dell'aloe l'appetito si risveglia in modo notevole. La diminuzione dell'appetito, la lentezza delle digestioni, lo stato di costipazioni, la dispepsia dei convalescenti si valgono specialmente dell'uso dell'aloe, però a piccole dosi.
n inoltre il purgante per eccellenza dei linfatici, affievoliti, poco irritabili.
Occorre tenere sempre a mente che l'aloe purga lentamente. — Le dosi purgative di questo rimedio variano per gli adulti tra io centigrammi e mezzo grammo.
Tutti gli infermi aventi malattie di fegato useranno l'aloe con successo, poichè esso libera il fegato coll'aumentare la secrezione della bile.
L'aloe non è indicato per le donne gravide e per quelle soggette alle emorragie dell'utero; per gl'individui colti dalla dissenteria ed emorragia intestinali; infine per gli ammalati colti da ritenzione d'orina, da calcoli orinari o che orinano sangue.
L'aloe entra nella composizione di una infinità di elisir, di fernets, di pillole e si usa ancora esternamente sotto forma di tintura ed anche di unguento, specialmente in veterinaria.
ALTEA
(Althaea. officinalis)
L'altea è una pianta della famiglia delle malvacee, ricca di mucillaggine, adoperata molto spesso, nella medicina popolare. L'infusione e la decozione delle radici di altea può adoperarsi con successo nei disturbi intestinali, quali : diarree, enteriti, dissenterie, ecc.
Nelle malattie della gola e in tutte le affezioni delle vie respiratorie essa viene adoperata sotto forma di gargarismi o di bevanda : essa depone sulla superficie infiammata una specie d'intonaco calmante e tende a diminuire la secrezione.
Gl'impiastri di foglie sono buoni in tutte le infiammazioni cutanee. In occasione di un accesso ai denti si reca vero sollievo applicandovi delle fettine di radice d'altea, frequentemente rinnovate.
E’ noto altresì che si da ai bambini delle radici di altea da morsicare per intenerire le gengive e facilitare la dentizione.
La radice è usata come emolliente e diuretica. polvere di radice d'altea si usa per ricoprire le pillole e talora anche per farle. Il decotto si fa con 5 gr. di pezzetti di radice decorticata, fatta bollire in 120 gr. di acqua distillata; si riduce a 100 gr. e si edulcora.
Si usa ancora il decotto di radici d'altea come clistere, emolliente e sedativo.
Sciroppo di altea: Radice secca d'altea 20 gr.; acqua 300 gr.; Sciroppo di zucchero 150 gr.
Si maceri la radice per 12 ore, si aggiunga lo zucchero e si faccia bollire. Da 30 a 60 gr. serve per addolcire le bibite emollienti.
Infusione pettorale: Radice di altea 15 gr., acqua bollente quanto basti. Si lasci in infusione e si coli in modo da ottener 750 gr. di liquido, si aggiunga allora 30 gr. di gomma arabica, e 30 gr. di zucchero. Si prende a tazze.
ANCUSA (Buglossa)
(Anchusa officinalis - Anchusa Italica)
una pianta che rassomiglia alla borraggine, di cui possiede analoghe qualità. La si trova nel mese di aprile o di maggio in piena fioritura nelle vicinanze degli abitati, sui bordi dei campi, in terreni abbandonati, dove fiorisce tutta una parte dell'estate.
È una pianta da 30 a 50 cm., ramosa, alla cima irta di peli un po' ruvidi, a foglie lunghe lanceolate, a fiori porporini, in grappoli compatti che s'allungano durante la fioritura.
Si raccolgono i fiori, il grappolo, le foglie e la radice. Era anticamente usata come medicinale e come sostanza colorante, ma attualmente il suo uso è limitatissimo.
ANEMONE.
(Anemone sylvestris - anemone nenzovosa)
L'anemone comune cresce in quasi tutti i prati asciutti. La pianta, pestata fresca ed applicata sulla pelle, produce dell'eritema e della vescicazione. Si usa nelle campagne dell'anemone quando non si hanno sotto mano dei senapismi o dei vescicanti. Nella medicina omeopatica l'anemone è usato di frequente contro le malattie del sistema nervoso.
Le foglie secche ridotte in polvere provocano lo sternuto.
L'acqua distillata d'anemone fa sparire le macchie di rosso sulla pelle.
La specie usata in medicina è l'Anemone pulsatilla, p...

Indice dei contenuti

  1. PREFAZIONE
  2. ESSICCAMENTO
  3. EPOCHE DI RACCOLTA
  4. LE PIANTE MEDICINALI