Public speaking: come scrivere un discorso pubblico
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Public speaking: come scrivere un discorso pubblico

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Public speaking: come scrivere un discorso pubblico

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Hai bisogno di scrivere un discorso? Hai poco tempo e non sai da dove iniziare?
Infatti oggi, con tutte le informazioni disponibili, è sempre più difficile capire quali sono le informazioni giuste e quelle da scartare. Ecco allora la necessità di un veloce manuale che spieghi come scrivere il proprio discorso ed essere efficaci nel comunicarlo. In soli 3 capitoli scoprirai: - Come evitare gli errori più comuni di public speaking per il business
- Le basi per affrontare la paura di parlare in pubblico
- Come rispondere in modo adeguato alle esigenze del pubblico
- Come catturare l'attenzione e l'interesse del tuo ascoltatore
- L'uso corretto delle storie e dell'umorismo
- Il modo più semplice per scegliere il tuo argomento
- Il metodo più noto per pianificare un discorso
- Il viaggio più veloce per pianificare e scrivere un discorso pubblico. Questa guida -rapida- offre validi consigli per la scrittura e l'esposizione di un discorso efficace. E' ricco di suggerimenti pratici che ti guidano alla costruzione un discorso efficace e memorabile, anche se non l'hai mai fatto.

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Informazioni

Anno
2018
ISBN
9788827823514
PARTE PRIMA

I preparativi

La prima volta che ho accettato di parlare in pubblico mi sono ripetuto nella mia testa un centinaio di volte: "Ma chi me lo ha fatto fare?". In momenti di preoccupazione ho anche detto le cose più improbabili che in un manuale forse è meglio evitare di scrivere perché rischierei di essere troppo colorito. Comunque, può darsi che anche tu sia nelle stesse condizioni o forse hai solo bisogno di alcune indicazioni precise da seguire senza perderti in nozioni inutili per quello che devi fare.
Siccome ti ho appena detto che ci stiamo preparato per un viaggio da condividere con il pubblico, è arrivato il momento dei preparativi. Il momento in cui è necessario conoscere alcune delle principali possibilità che abbiamo per rendere il nostro discorso interessante e piacevole per chi ci ascolta. Saremo noi, come in ogni viaggio che si rispetti, a decidere quale percorso scegliere, ma dobbiamo prima conoscere le principali possibilità che abbiamo.
Che cosa imparerai in questo capitolo:
- Le due P del successo
- I tre stili principali del discorso
- Le basi per affrontare la paura di parlare in pubblico
- Le 8 1/2 cose da sapere prima di parlare
- L’importanza della narrazione
- Il nemico barzelletta
- L’equilibrio emotivo in pubblico

Le due P del successo

Alla domanda: cosa significa successo? Vorrei nascondermi come gli studenti quando il professore inizia a interrogare. Chi guarda lo zaino, chi fa finta di appassionarsi a un angolo sperduto dell’aula o chi fa finta di avere la peste bubbonica e vuole chiamare a casa. Ecco perché ti dico che il successo è qualcosa di soggettivo. Ognuno può intendere il successo come meglio ritiene. Per questo motivo ti chiedo di metterci d’accordo e definire "un discorso di successo" come qualcosa di ben fatto e che ti possa garantire un buon risultato. Poi con l’esperienza, migliora.
Detto questo, anzi scritto questo, devi considerare che l’esito di un buon discorso non dipende esclusivamente dalle tue capacità personali. In un discorso ci sono molti elementi che influenzano la riuscita. Tra questi elementi alcuni non sono controllabili. Però una buona parte, direi il 95%, dipende da alcuni fattori.
Ti segnalo i due pilastri fondamentali:
1 - Preparazione
2 - Pratica
Ed è proprio su questi pilastri che devi applicarti, il resto spesso non si riesce a controllare o prevedere in anticipo. Prima di addentrarci sulle singole fasi, andiamo a vedere velocemente questi due punti.
1 - La preparazione
Parti da questo principio: i più bravi oratori in pubblico si preparano e non improvvisano. Prepararsi non è un difetto ma un pregio. Una persona che si prepara per parlare davanti agli altri è rispettosa del suo pubblico e merita tutta la fiducia dei suoi ascoltatori.
Se non ti prepari bene, pagherai il conto il giorno del tuo discorso perché non riuscirai a coinvolgere le persone e ottenere l’attenzione che ti meriti. E non solo. Tutto il tempo che dedicherai alla ricerca dei materiali, alla preparazione e alla pianificazione del discorso ti aiuterà a ridurre il nervosismo, ti sentirai più sicuro e raggiungerai la giusta consapevolezza di quello che devi dire.
2 - La pratica
Questo è un punto facilmente intuibile. A tratti banale, così banale però da essere sottovalutato. Almeno è quello che noto con alcuni miei clienti che fanno dei confronti errati quando si trovano agli inizi.
"Giuseppe, hai visto quello come è bravo?"
Domanda comprensibile. Tuttavia dimenticano che quello che vediamo di una persona sul palco è solo la superficie, come ti spiegherò più avanti. Non sappiamo quanto lavoro ci sia dietro per arrivare a quella capacità di parlare in pubblico. Delle volte commettiamo quest’errore perché ci viene detto che bisogna "imitare" gli altri. Non sono totalmente d’accordo perché è un’arma a doppio taglio. Rischiamo di confrontarci e questo ci manda sulla strada sbagliata. In ogni caso, più ti eserciti, più migliori. Più ti abitui a scrivere il tuo discorso, più sarai bravo e più sarai veloce nel farlo. Se segui le indicazioni giuste e parli in pubblico, migliorerai da un giorno all’altro. Vuoi ancora rimanere fermo?
No, vero? Ok!
Andiamo a vedere quali tipi di discorso esistono e quali affrontare.

I tre tipi di discorso

Che tipi di discorso abbiamo e quali devi scegliere tu? Adesso te li dico, hai già messo la cuffia come in un quiz televisivo? Allora, caro amico: la busta numero 1, la busta numero 2 o la busta numero 3?
Ok, non fare quella faccia. Lo so che ti piacerebbe sapere cosa contengono queste buste prima di parlare (e hai ragione). Siccome non siamo in un quiz televisivo e il mio tentativo di imitarlo è stato pessimo, ti svelo subito il contenuto, dicendoti quali sono i tre stili più comuni di discorso che si possono incontrare:
1 - Discorso manoscritto
2 - Discorso improvvisato
3 - Discorso spontaneo
1 - Discorso manoscritto
Usato da molti politici, si tratta di un discorso scritto parola per parola. In alcuni ambiti istituzionali è fondamentale perché non si può commettere il rischio di sbagliare qualche parola o essere frainteso. Pensa al discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, in quel caso è opportuno che sia scritto parola per parola oppure finirai nella morsa dei giornali o dei tuoi detrattori.
Non sempre chi parla è chi lo ha scritto. Anzi è frequente che il discorso sia stato affidato a dei professionisti che lo hanno scritto e pensato per quella occasione. A me, ad esempio, è capitato più volte di dover scrivere un discorso per altri. La differenza finale la farà chi dovrà poi leggerlo in pubblico. Ci sono oratori senza metodo, che leggono praticamente il discorso in modo da renderlo monotono, o chi invece si dimentica totalmente del pubblico. In quel caso, anche il più bel discorso scritto diventa terribile nell’esposizione. Comunque, ci siamo capiti sul significato di discorso manoscritto.
2 - Discorso improvvisato
Significa semplicemente andare a braccio senza alcuna preparazione sul testo. Improvvisare è bene, prepararsi è meglio. Non ci sono dubbi su questo, però spesso non abbiamo così tanto tempo per prepararci prima di parlare davanti al pubblico. Una delle frasi che spesso viene citata in queste occasioni è la seguente: "I migliori discorsi improvvisati si preparano con settimane d’anticipo". E la dice lunga sull’importanza basilare della preparazione in ogni caso. Anche questo tipo di discorso (improvvisato) s’impara con l’esperienza e le tecniche giuste. In genere è più complesso per chi non ha esperienza o studiato public speaking. Le occasioni per questo tipo di discorso sono diverse, come un concorso, un esame particolare, una ricorrenza e via dicendo.
In ambito business, si dovrebbe ragionare in modo diverso. Se hai un ruolo in cui devi parlare, sai bene che l’occasione di esporti è dietro l’angolo. Se ti nascondi e poi ti tocca improvvisare, sei tu il responsabile della pessima figura. Inutile prendersela con gli altri.
3 - Discorso spontaneo
Spontaneo, si fa per dire. Lo devi preparare e anche molto bene. Senza però cadere nella trappola del perfezionismo che ti porta a rimandare continuamente. Quello che bisogna fare è raccogliere tutte le informazioni utili per scrivere il discorso, esercitarsi senza imparare a memoria e poi esporlo davanti al tuo pubblico. La caratteristica fondamentale di questo discorso, e che lo differenzia da un manoscritto o da un discorso improvvisato, è che si concentra su alcuni punti chiave.
Se vuoi, è un mix tra i due tipi di discorso. Si parte da alcuni punti che hai stabilito in fase di preparazione e ti permette di fare dei cambiamenti del discorso in base alla reazione del pubblico presente. Si tratta del discorso che, più di tutti gli altri, ti aiuta a creare la giusta connessione col pubblico. E rappresenta il giusto compromesso per una comunicazione efficace.
Per diventare un bravo oratore in pubblico, soprattutto in ambito business, devi imparare a padroneggiare tutti i tre stili di discorso che hai appena letto. Questo ti permetterà di affrontare il pubblico in ogni situazione. Quello che imparerai nelle prossime pagine ti aiuterà a costruire delle basi solide per preparare tutti e tre gli stili del discorso. Poi valuta tu, in base all’esperienza, da dove vuoi partire. Fossi in te, eviterei il discorso improvvisato in una prima fase e mi concentrerei sugli altri due stili. Improvvisare può essere utile quando ti eserciti, ma se hai ancora poca esperienza, la preparazione è importante e nella maggioranza dei casi puoi sapere quando dovrai parlare. Per cui, preparati. E tra un po’ ti dirò come fare.

La paura di parlare in pubblico

Parlare in pubblico può essere difficile soprattutto se hai paura. La paura di parlare in pubblico è detta anche "glossofobia". La parola glossofobia deriva dal greco γλῶσσα glōssa, lingua, e φόβος phobos, paura o fobia. Io ricordo che il battito del cuore aumentava in modo vertiginoso, la gola tendeva a chiudersi e la voce usciva appena. Ci sono stati anche momenti in cui inventavo tutte le scuse del mondo per evitare di parlare davanti ad un pubblico.
Terribile, e se anche tu vivi questo disagio, sappi che ti comprendo in pieno. La buona notizia è che si può affrontare la paura di parlare in pubblico. Per cui, anche se questo non è un percorso specifico per la paura di parlare in pubblico, come approfondisco col METODO 4S (Piccola promozione :-)), ho ritenuto comunque opportuno soffermarmi, almeno per quanto riguarda i concetti di base sulla paura di parlare in pubblico. Procediamo.

Quanto abbiamo paura?

Come ti dicevo qualche riga fa, la paura di parlare in pubblico mi mandava il cervello totalmente in panico. Hai presente quando vedi una persona che ti piace particolarmente e non sai più cosa dire perché sei totalmente preso dall’emozione? Ecco, niente in confronto.
Perché non puoi risolvere la questione parlando del tempo o dei segni zodiacali come faresti in un incontro quotidiano di poca importanza. Infatti, in ambito business la posta in gioco è più alta e devi parlare in pubblico e andare avanti. Invece la tensione aumenta e si manifesta in diversi modi:
- Bocca asciutta
- Perdita di memoria
- Mani tremanti
- Voce tremante
- Aumento del battito e della sudorazione
- Crampi allo stomaco
- Mani sudate fredde
Secondo il libro delle liste di David Wallechinsky, la paura di parlare in pubblico è al 40,6%, mentre la morte è al 18,7%. Un po’ assurdo come risultato. Infatti, il confronto delle due percentuali ha stuzzicato l’interesse di Jerry Seinfeld. Il comico ha ironizzato con questa frase: "Le persone hanno più paura di parlare in pubblico che morire".
Magari avrai già letto questa frase in contesti più formali o formativi, sappi che si è trattato di una battuta di un comico e nulla di scientifico come vogliono far credere. In ogni caso questo non toglie il fatto che sia una paura abbastanza sentita dagli esseri umani. In un altro sondaggio, svolto nel Regno Unito (più recente rispetto alle liste di Wallechinsky) è emerso: primo posto le altezze (57%) seguito da parlare in pubblico (56%) e serpenti (52%). Altri studi più recenti, si sono soffermati sulla differenza tra uomini e donne quando devono parlare in pubblico. Dove troviamo il 73% per gli uomini rispetto a un 75% per le donne. Differenza minima, quasi pari. Quello che si può notare è che abbiamo paura che il nostro nervosismo possa metterci in imbarazzo davanti agli altri ed essere rifiutati. Da osservatore di questo fenomeno da anni e da tutte le ricerche personali che ho fatto è emerso che potrebbero esserci altre motivazioni, come ti dirò nel prossimo paragrafo.

Perché abbiamo paura?

Quando mi chiedono: preferisci dolce o salato? Io rispondo con voce sicura: dolce e raddoppio! Mi piacerebbe darti una risposta sicura anche con le motivazioni sulla paura di parlare in pubblico. Purtroppo non è possibile, soprattutto perché non ti conosco personalmente e non ho idee precise di come si manifesta la tua paura di affrontare il pubblico. In ogni caso, possiamo riassumere il tutto con le tre ipotesi più frequenti:
1 - Ipotesi sociale
2 - Ipotesi primordiale
3 - Ipotesi pas...

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