Ora et labora. Tra realtà e spiritualità
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Ora et labora. Tra realtà e spiritualità

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Ora et labora. Tra realtà e spiritualità

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Un saggio in cui il pensiero calcolante e la società dei mercati inducono ad una nuova disumanizzazione e involuzione civile e spirituale, causa della cancellazione del nostro passato e della nostra storia. In questo testo spiritualità e realtà si scontrano alla ricerca di nuovi cardini comunitari basati su valori di fratellanza e comuni intenti.

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Informazioni

Anno
2018
ISBN
9788827834961
Categoria
Sociologia

PRIMO DECENNIO DEL VENTESIMO

La nostra società non riconosce più la povertà, si continua a temerla come la peste, da essa si scappa e per evitarla , ad ogni costo , è iniziata una delle immigrazioni più epocali della storia dell'uomo . Ciò che muove queste moltitudini di persone è la speranza, di un futuro migliore. Come biasimarli ? Un padre sogna sempre il meglio per il proprio figlio e intanto l’occidente è consumato proprio da quel benessere, che desidera sempre di più, senza comprendere ciò che sta perdendo, la propria identità e soprattutto quei valori cristiani che per molti secoli, sono stati fulcro e vero punto di riferimento della società occidentale. Società che è sempre più confusa e priva di riferimenti. A causare ciò sono anche i mezzi di informazione , i quali, invece di indirizzare a nuove vie comuni e condivise, diventano strumento di scontro infinito tra diversi modi di vedere spesso vuoti e privi di contenuti. C’è da notare che quello che era un principio straordinario ‘La Democrazia’ diventa un nuovo disordine sociale, perché non c’è condivisione di obbiettivi e soprattutto identità comune . Ciò non avviene per Omar, bimbo Eritreo di otto anni, messo su un barcone da una zia, dopo la morte dei genitori. Omar arriva a Lampedusa e non conosce nè la lingua nè cosa significa avere l’acqua calda in una abitazione, non ha più con sé, i suoi cari, ma i suoi occhi esprimono forza e fierezza mista alla speranza di un futuro migliore . Si chiede cosa accadrà alla sua gente, sempre più abbandonata da quell’ EUROPA , che nega e non vuole vedere, quando non le interessa, ma subito pronta , quando deve sganciare le sue bombe per prendersi i settori di potere strategico per energie e interessi economici. OMAR , nei suoi ricordi porterà sempre le passeggiate col padre sulle dune del deserto e il ricordo delle sue parole che gli diceva sempre: ’La sabbia cede al vento ma se hai speranza non cederai mai a nulla, se essa ti accompagnerà, sarà sempre tua e ti darà la forza di andare avanti’. Omar ha affrontato dolori che nessuno può sopportare, ha visto la sua mamma violentata da uomini libici, trafficanti di uomini, (è ciò che accadde sistematicamente alle emigranti di colore che passano sul suolo libico, questo conflitto si rifà a guerre tribali antiche). È stato chiuso in un campo picchiato a ripetizione da uomini senza scrupoli. OMAR piange e non può smetterla perché non c’è nessuno pronto a consolarlo. Mi chiedo perchè la nostra società non è vicino a questo bimbo, la risposta non arriva mai. Forse è che abbiamo imparato a non preoccuparci più degli altri? Pensiamo solo a noi stessi senza capire realmente ciò che facciamo o perché lo facciamo? , Passiamo le nostre giornate a chiederci quanto ho guadagnato oggi ? Cosa posso comprare domani? , Unico vero pensiero per la nostra nuova moralità, vero chiodo fisso delle nostre giornate.
È anche vero che l’arrivo di questi migranti suscita diffidenza e paura da parte nostra, sono uomini di diverse religioni e culture che non sono aperti del tutto all’ integrazione e che non hanno tradizione di democrazia, la quale ha bisogno di coesione su principi fondamentali di una comunità. Già noi oggi non riusciamo da soli a rispettare questi principi , lo dimostra l’inosservanza che i cittadini hanno nei confronti delle leggi vigenti si denota il disprezzo nei confronti dello stato che è percepito lontano dai problemi dei cittadini, che non si sente più responsabili del bene comune. Le nuove forme di business sulle immigrazioni sono addirittura legalizzate, cooperative e associazioni che si arricchiscono su immigranti che giungono nel nostro paese, dando un nuovo colpo alle casse dello stato, le quali invece di essere salvaguardate vengono sempre di più svuotate da chi si reputa imprenditore di accoglienza. Semplicemente si tratta di gente senza scrupoli , che sfrutta povera gente proveniente da altri paesi per il proprio tornaconto. La solidarietà business, capace di svilluppare plusvalenze del 200% da parte di questi presunti imprenditori, cosa inconcepibile per qualsiasi altro tipo di impresa , che spesso viene bersagliata da diverse difficoltà a carattere sia fiscale che burocratico. Comprendiamo che lo stato non si regge sul nulla, queste aziende del crimine sono addirittura legalizzate da leggi prive di senso, con l'unico fine di mettere le mani sulle casse pubbliche, a vantaggio di strutture anche di carattere politico e non. La figura dell'immigrato diventa ricchezza prima per gli scafisti e poi per cooperative e associazioni, dietro le quali ci sono spesso le mani della politica, perchè non chiamarle col vero nome S. P. A anche per i loro alti fatturati. Dietro ai proclami politici di accoglienza a favore del multiculturalismo occidentale si nascondono interessi economici tra malaffare e commercio umano senza dignità per le persone viste solo come merce allo stesso livello della schiavitù ottocentesca. E in tutto questo malessere lo straniero non è un futuro concittadino ma un nemico , vi sembra giusto ! Dov’è la società che da dignità all’uomo. Pensiamo per un attimo ad uscire dalle nostre case e ad immedesimarci in queste persone che non hanno quasi nulla, nè casa e nè cibo, costretti ogni giorno ad elemosinare per se stessi e le proprie famiglie .
‘Umanità’ non può essere indotta ma vissuta è caratteristica di animi sinceri per questo non dobbiamo arrenderci all’ indifferenza nei confronti dei deboli stranieri. Questa indifferenza va sconfitta e superata e lo si può fare solo in un modo aprendo il cuore non solo verso chi ci è vicino ma agli altri, in quanto tali, fratelli in senso cristiano e anche laico. Provate a fare un gesto di reale cortesia nei confronti di uno straniero vi garantisco che se lo rincontrerete si ricorderà di voi e vi saluterà sempre, mentre un italiano non farebbe lo stesso. Perchè questo, da cosa deriva questa chiusura e diffidenza verso altro ? E sottolineo anche verso noi stessi? Perchè ormai siamo spesso guidati dalle nostre paure, non dobbiamo lasciarci dominare da esse e ritenere responsabile chi non lo è. Personalmente credo che una civiltà, per essere tale, deve accogliere chi realmente può dare un contributo sia spirituale che umano, oltre che finanziario, sempre a condizione che sia realmente consapevole di valori universali , leggi, e società in cui entra a far parte . Ricordiamoci i valori più importanti: la libertà. Per essa intere generazioni sono morte e tante altre lottano quotidianamente per tutelarla e far sì che possiamo pensare e dire ciò che sentiamo , da essa nasce la tutela per tutti i credi religiosi che professano il bene. Un altro valore importante è la democrazia intesa anche come e sopratutto rispetto del pensiero diverso dal proprio soprattutto quando vi è una condivisione maggioritaria rispetto alle nostre idee. E non ultimo è la tutela comune della sicurezza del nuovo territorio in cui si va a vivere. Bisogna combattere insieme, coloro che vanno contro questi valori, perchè desiderosi di imporre proprie egemonie culturali e frammentazione del punto comune da perseguire. Tutto ciò non riguarda solo gli stranieri ma sopratutto quegli italiani che devono meritarsi di far parte della ''civitas''in senso lato. Comprendo che le nostre vite sono legate , le une con le altre, le nostre libertà sono il frutto sia di chi ha lottato in passato ma anche di normali cittadini che tutti i giorni lottano contro le ingiustizie e le prevaricazioni presenti nel mondo, e tutto ha origine soltanto dal nostro agire, siamo noi che possiamo migliorare il mondo. Non dimentichiamolo mai.
Ma per farlo dobbiamo analizzare e partire da noi stessi.
Voglio far notare un particolare: osserviamo per un attimo la natura che ci circonda, essa è perfetta, alberi verdi bellissimi, laghi spettacolari, vedute fantastiche, animali che seguono i propri equilibri. Mi chiedo dov'è il male? Esso non c'è in natura, ma entra nel mondo attraverso il cuore degli uomini, capaci delle più brutte nefandezze. Tutto ciò può essere sconfitto da una sola arma chiamata amore per il prossimo.
Nè il colore della pelle, nè le differenze culturali e religiose possono dividere quanto i pregiudizi. Apparteniamo tutti alla stessa razza quella ''Umana'' e ne dobbiamo essere degni.
Altro valo...

Indice dei contenuti

  1. INTRODUZIONE
  2. PRIMO DECENNIO DEL VENTESIMO
  3. LAVORO E IMPRESE
  4. Istituzioni e comuni
  5. La libertà
  6. Nuove comunicazioni
  7. Fede e Chiesa
  8. Filosofia, pensiero, tradizione e scienza
  9. Il futuro che desideriamo.