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Il disturbo narcisistico. Viaggio nei luoghi dell'infanzia ferita
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"Ci sono baci, abbracci, sguardi, carezze, che restano nel tempo, nella mente, indelebili. Il figlio che si sente amato dalla madre, lo avvertirà come una dolce carezza e un calore costante. E si sentirà per sempre unico." SB Per comprendere il disturbo narcisistico è necessario entrare nel mondo del bambino facendosi raccontare se ha ricevuto quei baci, quelle carezze, quegli abbracci, le adeguate attenzioni.
Quel bambino ormai è un uomo.
Ma dai suoi racconti si avvertirà il dolore, il pianto, di quel figlio trascurato, non amato. La responsabilità del prendersi cura del bambino è un dato allarmante e deficitario oggi. In psicopatologia si parla di Disturbo Narcisistico in pazienti che sono stati feriti più o meno gravemente nel loro sano narcisismo, chiusi in uno stato denominato "ritiro narcisistico".
Si tratta di manifestazioni quali: l'onnipotenza dei pensieri, l'ipervalutazione di Sé. E' Freud che parla dell'importanza delle cure materne, perché è grazie alle cure materne, che il bambino può investire il proprio Sé.
Da queste premesse cliniche ed empiriche nasce il presente lavoro di ricerca. Saranno analizzate le diverse funzioni che i genitori svolgono nella relazione genitore-figlio. Il legame di attaccamento che si instaura sin dai primi mesi di vita influenzerà l'intero sviluppo del bambino, con conseguenze che si manifesteranno in seguito, in età adulta e con ripercussioni inevitabili nel corso della sua vita.
La possibilità di comprendere gli aspetti legati ai modelli operativi interni che si sono costituiti nella relazione duale madre-figlio, nei primi anni di vita, è fondamentale, nel tentativo di individuare e diagnosticare il disturbo per tempo.
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