L'impressione del decoro

Roberto Cocchis

• Editore: Youcanprint
• Anno: 2018
• ISBN:
  9788827844878
• Argomento: Literature
• Categoria: Italian Poetry

Una poesia quotidiana, poco presa dalle ambizioni intellettuali, che
accompagna le esperienze esistenziali di un uomo e scandisce le tappe di
una presa di coscienza come "cittadino del proprio tempo", sempre alle
prese con molti dubbi e poche certezze. Poesia che nasce come annotazione lirica di eventi ed emozioni personali ma
si imbatte fortunosamente in sentimenti e valori che appartengono al
patrimonio interiore di tutti. Parole scelte con cura, ma senza alcuna leziosa ricercatezza, e un ritmo
che si richiama a quelli dei tempi musicali, per invitare alla recitazione
ad alta voce, si fondono per ispirare sensazioni discordanti e
sorprendenti, tramite immagini dal vivido impatto che si sovrappongono a
quelle della vita di tutti i giorni, pur mantenendo sempre la banalità il
più lontano possibile.

1.

L'ora in cui s'accendono

i lampioni

è la mia ora, quella

che preferisco.

 

Quando è già

notte ed è ancora

giorno, ma solo

per pochi istanti.

 

Molti la temono

perché, all'improvviso,

le ombre s'allungano

a dismisura.

 

Per la stessa ragione

l'amo, perché

mi permette

di vedere i fantasmi

invisibili di giorno

prima che essi

possano vedermi

con i loro occhi

avvezzi soltanto

al buio della notte.

2.

Pomeriggi di domenica

concentrati nell'istante

d'un gol di Pellegrini,

o d'una parata

del giaguaro Castellini.

Prima del giorno fatale

in cui la porta stregata

del Perugia retrocesso

smascherasse la fragilità

di un sogno impossibile.

 

Non vedevamo altro,

non vedevamo i muri

sbrecciati, fradici

e le transenne intorno,

le fratture dell'asfalto.

Il terremoto, per noi,

era stato soprattutto

qualcosa di utile

a rompere la noia.

 

Fuorigrotta era un deserto

di silenzio, ma l'urlo

del San Paolo faceva

tremare ancora la terra,

fino a Soccavo.

 

Giocavamo le nostre,

di partite, nelle stesse ore,

su una spianata pietrosa

in cui, a cadere,

ti scorticavi vivo.

(Più tardi sarebbe

diventata un cantiere,

poi un'autorimessa.)

Ce le davamo sempre

all'ultimo sangue,

per nulla, a parte

un senso dell'onore

che nessun altro

poteva comprendere.

 

Inconsapevoli del nulla

che ci circondava,

del nulla che avevamo,

del nulla che eravamo.

Eppure, dopo tanto tempo,

so che era un nulla

assai dignitoso

e che vale la pena

di ricordarlo.

3.

Hai un modo regale di incedere

tra agli altri; e il gesto

con cui lasci una frase

a ...

Indice dei contenuti

• 1. L'ora in cui s'accendono
• 2. Pomeriggi di domenica
• 3. Hai un modo regale di incedere
• 4. Tempo che colmerà
• 5. Nessuna città è brutta
• 6. Domani è una prospettiva
• 7. Dicevi amore come un fornaio
• 8. C'è sempre stato
• 9. Sbagliamo a considerare
• 10. Giovinezza è fatta anche
• 11. Ciò che chiamiamo cielo
• 12. La volontà è di entrare
• 13. Nei luoghi che non ci appartengono
• 14. Così, mi sei sfuggita
• 15. Ci saranno, in ogni caso
• 16. La pioggia nei miei capelli
• 17. Forse più tardi pioverà
• 18. Quando arriva la primavera
• 19. C'erano crepuscoli infiniti
• 20. Credi innanzitutto alla Terra
• 21. Ora che il vento
• 22. Forse saremmo stati
• 23. Facce da giovani padri, sguardi
• 24. Di nessuno ancora vivo
• 25. Non lagnarti
• 26. Cieli grigi, dovete riuscire
• 27. Piazzale Tecchio sbiancato
• 28. La tranquilla domenica
• 29. Il vento fa sbattere la finestra
• 30. Una volta, come tutti, mi ci perdevo
• 31. Un buon compagno
• 32. Posso pensarti quando viaggio
• 33. Prima o poi qualcuno
• 34. Spara la pistola dello starter
• 35. Il cielo è cupo, il mare grosso
• 36. Echi di una lontana estate
• 37. Pioggia di maggio, pioggia
• 38. Muri bianchi a secco
• 39. Ogni volta che, in una uggiosa
• 40. Nessuno vuole realmente morire
• 41. Milano, ad arrivarci di notte
• 42. Oltre il parabrezza appannato
• 43. È Maggio e il giorno
• 44. Non dirmi altro
• 45. Il mio paese è bello