Il nuoto mi ha salvato
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Il nuoto mi ha salvato

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Il nuoto mi ha salvato

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Informazioni sul libro

Il libro raccoglie i documenti, le testimonianze e i ricordi di un giovane nuotatore che si è trovato, suo malgrado, a vivere le vicende della persecuzione verso gli ebrei italiani durante la seconda guerra mondiale. E' un album di famiglia che descrive come, grazie alla passione per il nuoto, Salvadori sia riuscito a superare le difficoltà fisiche e psicologiche dovute alla discriminazione razziale, con la fuga in Svizzera dove ha trovato il sostegno e l'aiuto di nuovi amici.

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Informazioni

Anno
2018
ISBN
9788892685598
1944
Il 18 gennaio ’44 la Direzione dell’Industria di Guerra e Lavoro – Sezione Operaia di Berna invia una lettera all’Ufficio Cantonale del Lavoro di Aarau (nel nord della Svizzera, capitale del Cantone di Argovia)con oggetto:
Lavoro in agricoltura per rifugiati di guerra
(segue elenco con 8 nominativi tra cui quello del nonno)
Vi chiediamo di utilizzare queste persone il più velocemente possibile in agricoltura,…
Se non hanno ancora trovato posti per i rifugiati entro 14 giorni, vogliate di nuovo tornare il questionario o darci il motivo del ritardo
Il 28 gennaio ’44 l’Ufficio cantonale del Lavoro di Aarau comunicaal Dipartimento della Polizia e Giustizia Federale di Berna che:
“il rifugiato Salvadori è stato assegnato per attività in agricoltura a: Sig Emil Frey-Gamp, contadino, Rietheim (linea ferroviaria Turgi – Koblanz – Zurzach – Rietheim)
Riceve Fr. 80.- quale salario mensile. Inoltre, il datore di lavoro paga il premio di assicurazione infortuni di P. 2 per ogni mese.
La Polizia cantonale degli stranieri ha approvato tale collocamento”.
Il 7 febbraio Emil Frey scrive dal campo di lavoro di Rietheim alla Polizia di Berna che “Salvadori non è ancora arrivato (era stato indicato l’arrivo il 26/01/1944) e, se è stato collocato in altri campi, eventualmente sostituirlo urgentemente con altra forza lavoro per falciatura e mungitura, possibilmente con rifugiato Alsaziano”
Sappiamo dai documenti che il 14 febbraio si trovava al Campo di lavoro di Belmont - Montreux
La Polizia di Berna scrive al Comandante del Campo di accoglienza di Belmont – Montreux sollecitando l’invio del nonnoal Campo del Sig. Emil Frey, agricoltore a Rietheim (Argovia);
percorso in treno : Turgi – Koblanz – Zurzach – Rietheim . Ad Aarau dovrà registrare il passaggio al Comandante della Polizia Cantonale
Una cosa che colpisce è che tutti gli spostamenti effettuati da un campo di lavoro ad un altro erano fatti senza alcun accompagnatore né controllo se non la registrazione di uscita da un campo ed ingresso in quello successivo
Le località si raggiungono con un "buono trasporto ferroviario" , senza scorta
(da La Frontiera della Speranza di Renata Broggini)
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Giunge al campo di lavoro di Rietheim il 17 febbraio ’44
Il 21 febbraio il Capo della Polizia di Berna invia alla Polizia di Aarau un avviso di assegnazione come lavoratore agricolo in Svizzera; si trasmettono vari moduli in più copie da compilare e rendere.
E’ del 25 febbraio la compilazione e firma della dichiarazione di presa conoscenza dei diritti e doveri con salario mensile di 80 Fr. di cui 30 pagati subito e il resto versati in conto bancario(Banca Popolare Svizzera a Berna); il nonno prende nota che non può uscire dal comune di Reitheim/Aarg e che lavora presso il sig.Emil Frey-Gamp.
Si impegna tra l’altro a non cambiare alloggio senza autorizzazione e a non lasciarlo dalle ore 22.00 alle ore 4.00 ; a non frequentare bar, dancing o sale da gioco; ad astenersi da tutte le attività politiche e da quelle che potrebbero compromettere la politica di neutralità della Svizzera.
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Ma a Reitheim le cose non vanno molto bene.
A fine febbraio la Direzione Centrale dell’Agenzia Cantonale del Lavoro di Aargau scrive al Dipartimento di Giustizia e Polizia di Berna:
In allegato vi inviamo una relazione ricevuta dal sig. Emil Frey, agricoltore di Rietheim relativa all’ingresso il 18 febbraio 1944 del profugo Salvadori Giorgio. Si tratta di un profugo che non può essere assolutamente utile in questo contesto anche se a suo tempo ci aveva detto che sapeva mungere e falciare. In allegato vi inviamo il suo questionario. E’ evidente che il profugo ha dato delle informazioni false. Lasciamo a voi stabilire cosa ne sarà di lui in futuro. In ogni caso l’alloggiamento presso un campo di lavoro intensivo sembra la soluzione più giusta.
il Sig. Emil Frey invia alla Sezione di Polizia di Berna (in data 1 marzo ’44) una relazione nella quale afferma:
…a mio avviso ritengo il Salvadori un onesto ragazzo e soprattutto è molto intelligente eha una buona scolarità. Non ha remore nel lavoro, si dà sempre da fare, ma purtroppo non capisce niente di agricoltura.E inoltre non capisce ancora una parola di tedesco.Nel contesto agricolo dove ci sono molteplici compiti da svolgere un tipo del genere, con altri trenta di paesi diversi per me è assolutamente insufficiente, in quanto ogni volta quando deve intraprendere una nuova mansione perdo più tempo a spiegare di quanto sarebbe necessario per fare tutto il lavoro.
Inoltre le voglio dire che ogni giorno reclama per le 13-14 ore lavorative nell’agricoltura. Egli pensa di dover lavorare solo 7 ore. I suoi colleghi devono lavorare solo 4-5 ore. (voglio farle anche presente che è un ebreo i quali non vogliono soprattutto fare lavori manuali). Io comunque penso che anche gli ebrei possono essere costretti a lavorare visto che la Svizzera li protegge come profughi altrimenti possono tornare da dove sono venuti.
Salvadori pretende ora che al massimo entro il 4 marzo venga richiamato a Montreux presso i suoi colleghi altrimenti andrà senza permesso. Per questo motivo le sarei grato se potesse mandare a questo giovane uno scritto conforme agli ordini (italiano o francese) che non può lasciare il suo posto senza che vi sia stata una richiesta.
Le voglio inoltre chiedere quanto lo devo pagare ogni mese. Secondo il mio parere per lui sarebbero sufficienti Fr.50 – Posso togliere Fr.28 per le sopravvesti date che le avevo già fatto presente nella prima lettera?
Per i sopracitati motivi sono in grandi difficoltà con la forza lavoro e la primavera è alle porte. Le sarei molto grato se mi potesse mandare prima possibile un giovane capace in ogni tipo d lavoro agricolo(Alsaziani non esclusi) in modo che io posso tenere il passo con i miei doveri aggiunti.
Le condizioni di lavoro presso il sig. Emil Frey erano sicuramente molto pesanti e il nonno si sfoga con una lunga lettera inviata alla sorella Nella che si trovava nell’Ala Materna a Rovio. I Dina e...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Indice
  3. Frontespizio
  4. Copyright
  5. Introduction
  6. 1936
  7. 1937
  8. 1938
  9. 1939
  10. 1940
  11. 1941
  12. 1942
  13. 1943
  14. 1944
  15. 1945
  16. 1946