Diserzioni
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Diserzioni è una trasmissione radiofonica in onda ininterrottamente dal 1989 che attraverso i nuovi suoni elettronici, ambient, post dubstep, witch house, future garage, post rock, atmospheric wave, modern classic, shoegaze, cerca vie di fuga, stimoli per danze neurali. Questa è una raccolta di riflessioni (o deliri, forse) sul mondo sonoro che ogni settimana viene indagato all'interno della trasmissione. Originalmente pubblicati sul portale multimediale sherwood.it (dal 2011 al 2016) … le mie notti insonni sono dedicate alla feroce passione per il suono, fin da quando ero un teenager e tra eccitazione e malinconia incontravo un mondo di emozioni venate di inquietudine. Decisi da subito che dovevo comunicare quella passione, quella fascinazione sensuale del suono, quel brivido cognitivo che la musica può e deve produrre.

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Informazioni

Anno
2019
ISBN
9788827859797
Andrea De Rocco
Diserzioni
naufragi nell'oceano di suono
prefazione di Mirco Salvadori
ISBN | 9788827859797
Prima edizione digitale: 2018
© Tutti i diritti riservati all’Autore
Youcanprint Self-Publishing
Via Marco Biagi 6, 73100 Lecce
www.youcanprint.it
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Diserzioni è una trasmissione radiofonica in onda ininterrottamente dal 1989 che attraverso i nuovi suoni elettronici, ambient, post dubstep, witch house, future garage, post rock, ethereal, modern classic, shoegazing cerca vie di fuga, stimoli per danze neurali.
Questa è una raccolta di riflessioni (o deliri, forse) sul mondo sonoro che ogni settimana viene indagato all'interno della trasmissione.
Originalmente pubblicati sul portale multimediale sherwood.it (dal 2011 al 2016)

Prefazione

Alcuni dicono io sia, assieme al mio fratello 93Max93, colui che ha insegnato ad alcune generazioni collegate via etere il gusto dell'ascolto diverso. Sembra io e Max si sia riusciti a contaminare tante persone con un segnale che per parecchi anni ha invaso la modulazione di frequenza visibile solo ai molti tra i pochi ascoltatori decisi a osare il cambiamento.
Solo alcuni però, tra questi pochi, poi decisero di proseguire quanto noi di "Nocturnal Emission" avevamo iniziato, quasi esistesse una dinastia della condivisione che portava i più appassionati a proseguire l'opera ideata da coloro che per primi si erano inventati un programma dedicato ad una radio utopisticamente dissimile, irregolare, per nulla uguale a quanto si proponeva (e si propone) negli insopportabili palinsesti radiofonici di mezzo mondo.
Ho ancora ben presente i nomi dei vari programmi e le espressioni dei ragazzi che li conducevano, cari amici con i quali tutt'ora ci si confronta musicalmente.
Tra tutti questi pionieri dell'etere però solo uno è riuscito a resistere all'onda d'urto causata dal cambiamento post-2.0, ha tenuto duro dentro quel fortino smilitarizzato dal quale si predicava e si predica tutt'ora la Diserzione senza se e senza ma. Andrea De Rocco è il Disertore, colui che da anni, da molti anni, se ne sta di vedetta, solitario nella sua torretta di osservazione e lancia segnali durante le "...notti insonni dedicate alla feroce passione per il suono...".
"Diserzioni" è l'ultimo nostro intimo baluardo contro l'assimilazione del suono e delle modalità con le quali viene proposto nei network radiofonici. Dal 1989 ad oggi, settimana dopo settimana, cambiando suoni e metodologia di trasmissione, sempre con lo sguardo in avanti e quella poca nostalgia ben celata nei ricordi.
Una trasmissione costruita sui suoni ma anche sulle parole, parole scritte da Andrea e pubblicate sul Blog che prende il nome dal suo programma e trova spazio nella sezione musica e cultura del portale Sherwood.it. Pensieri scritti mentre il suono vaga nella notte, annotazioni di viaggio riunite in una preziosa raccolta prima che il tempo le disperda.
Da buon amico e cattivo maestro del magnifico disertore, da naufrago nello stesso meraviglioso mare perennemente in tempesta , non posso che consigliare la lettura di queste pagine.
Sará un bell' andare, credetemi.
Mirco Salvadori
febbraio 2011
Smells Like Teen Spirit
Dedicato a chi respira suoni
Dopo qualche giorno nella “dark country” inglese arrivo a Londra, città che un tempo frequentavo abitualmente alla ricerca di materiali sonori. “But the time are changing” e quei piccoli store di suoni sono oramai spariti con l'arrivo della net-culture.
Poco male, finalmente posso godermi la città senza la corsa alla ricerca di quello che da sempre a Londra era l'oggetto del desiderio.
Ma sento che manca qualcosa, c'è un'aria diversa, non riconosco i luoghi, o meglio non ritrovo i suoni. Quelle stradine di Soho che prima erano piene di piccoli negozi musicali, le ricordavo anche piene di suono che usciva dalle porte.
Adesso sono silenti. Frequentate ancora da miriadi di giovani con cuffia che entrano ed escono dai locali muniti delle tecnologie più recenti. Si siedono ai caffè o nelle splendide piccole tea room, con i loro I-Pad e I-Pod a godersi la loro tisana mentre sono immersi nell'infosfera.
C'è una certa eccitazione dell'olfatto in queste street, profumi escono da ogni dove, erbe aromatiche e spezie colpiscono l'olfatto con morbida sensualità.
Del resto ci si può permettere di non guardare oltre il proprio schermo acceso, di non sentire fuori delle proprie cuffie, di non toccare niente, di non mettere niente in bocca, ma non possiamo smettere di annusare ad ogni respirazione.
L'olfatto è il senso muto, non ha parole, non ha forma, ma ci permette di far passare il mondo attraverso il nostro corpo ad ogni respiro.
I profumi sono delle melodie olfattive, ma a chi respira suoni manca quella vibrazione dell'aria che animava questo effervescente quartiere.
febbraio 2011
Suoni spettrali s’aggirano per la rete
Ci sono un sacco di fantasmi e case stregate in giro.
Sembra che negli ultimi anni sonorità oscure degne di tale nome stiano tornando alla luce, seppur in forme diversissime.
Perché tutto questo parlare di fantasmi, di tenebre ed esoterismi nella musica oggi?
Forse, questi primordiali termini parte di tutte le culture, sono così presenti nella musica odierna perché mai come oggi è stata cosi incorporea e evanescente, soprattutto la musica elettronica, e poi l’uso del campionamento fa rivivere suoni persi nella memoria. Molti artisti elettronici costruiscono una specie di canzoni non canzoni, forse definibili come solo delle entità, tanto che si è chiamato "hauntology" questo modo di comporre.
Che cosa è hauntology? Il termine deriva da un libro, "Spettri di Marx", del filosofo francese Jacques Derrida. L’ossessione dello spettro, del fantasma che è contemporaneamente presente/assente, che sfida quindi il discorso musicale a cercare il suo limite, appartiene all’ultimo Derrida, alla sua riflessione: "Uno spettro è allo stesso tempo visibile e invisibile, allo stesso tempo fenomenico e non fenomenico: una traccia che segna anticipatamente il presente della sua assenza. La logica spettrale è di fatto una logica decostruttiva”.
Sembra di vivere in un periodo in cui nella musica il principio di incompleto, di non completamente definibile, è essenziale. Come gli spettri che sono sconvolgenti perché non sono ben definiti, perché sono corpi incorporei e possono esistere soltanto alle soglie del sensibile, nelle suggestioni.
“Il segnale delle onde delle radio pirata nell’etere che...

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