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Le Dieci Poesie
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Dieci Poesie come espressioni algebriche
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Informazioni
Argomento
LiteratureCategoria
PoetryIndice dei contenuti
- PRIMA DI ADDORMENTARSI
- Tu sei il mio destino
- e nulla farò per cambiarlo;
- tu sei il mio cammino
- e nulla farò per modificarlo;
- ascolto il tuo respiro
- e nulla farò per soffocarlo;
- mi dirai tu quando………
- Renato Benini
- LE SBARRE DEL TRENO
- Lascia che il fiume scorra verso la foce;
- lascia che l’uccellino appena sgusciato
- cada dal nido e viva le sue ultime ore a terra;
- lascia che il nido vecchio cada dal ramo;
- lascia che il peso della neve spezzi i rami;
- lascia che il leone si mangi la gazzella;
- lascia che la sfera rotoli verso il basso;
- siamo tutti di passaggio.
- Renato Benini
- CHE COSA C’ENTRA
- Suonando si impara e più suoni più impari;
- lavorando si impara e più lavori più impari;
- perdendo si impara e prima o poi vincerai;
- la prima volta che guardi attraverso un binocolo
- non vedi nulla la seconda volta vedi qualcosa di un qualcosa;
- la tua prima biciclettina aveva le rotelline
- la seconda già le aveva perse;
- ci sono cose che viviamo e non riusciamo nemmeno a scrivere
- a volte nemmeno raccontare.
- Renato Benini
- UN GIORNO CAMBIERA’
- Le facce sono le stesse solo l’espressione a volte cambia;
- la strada è la stessa il tempo a volte cambia;
- l’ora è la stessa il giorno cambia;
- ti senti uguale solo gli abiti a volte cambiano;
- se non vuoi notare guarda solo avanti;
- ti aspetteranno comunque le solite cose e persone;
- ti aspetterà il solito lavoro.
- Renato Benini
- ESSERE DISPARI
- L’uomo cerca vuole scoprire;
- se c’è vita sulla Luna o su Marte o altri pianeti;
- l’uomo costruisce grattaceli case e corsie ad alta velocità;
- l’uomo è in continua ricerca della comodità;
- l’uomo dice di far attenzione alla natura e al microclima;
- l’uomo non sa accogliere un suo pari.
- Renato Benini
- RESTARE CON I PIEDI PER TERRA
- Il senso di colpa è la più brutta bestia che ci sia;
- il non sentirsi in colpa ti fa star bene
- e ti permette di giudicare alzando anche le punte dei piedi
- puntando il dito e sproloquiando;
- speriamo che domani piova così pulirà l’aria
- perché non se ne può più di questa maleodorante
- e soffocante aria che tutto sembra sia
- solo questione di vita o di morte;
- speriamo che la mia auto non mi lasci mai a piedi.
- Renato Benini
- IL SOGNO POVERO
- Il sogno si è infranto non sarà mai come ho sognato
- sarà come in questo istante vita normale;
- ma chi me lo ha fatto fare di sognare se poi
- tutto rimane normale;
- mi avevano detto sogna e metti tutto nero su bianco
- la tua vita cambierà sarai diverso specchiandoti capirai;
- è mai possibile che in questa realtà non esista
- un foglio una biro uno specchio.
- Renato Benini
- L’INNUTIL TEMPESTA
- Meglio arrabbiarsi e tenersi tutto dentro
- o meglio non arrabbiarsi e lasciare tutto fuori;
- quasi quasi meglio la seconda;
- certo potremmo anche arrabbiarci e sfogarci
- e buttare tutto fuori;
- ma allora che senso ha avuto arrabbiarsi?
- Renato Benini
- IL LAVORATORE
- L’uomo conta le pecore sono tante
- ma non sbaglia mai nemmeno di una;
- il gregge è bel grosso numeroso
- la porticina per entrare all’ovile piccola;
- facile così c’è pure il cane
- che non conta ma le infila una ad una dalla porticina;
- l’uomo si addormenta sempre alla 1.322 pecora;
- e si dimentica sempre del cane.
- Renato Benini
- IL POLITICANTE
- È inutile che chiedi a me non ho la sfera di cristallo
- come posso garantirti che il numero da te scelto
- sia quello giusto;
- ci sono situazioni che ti portano ad una difficoltà
- difficile da gestire;
- garantire mai massimo promettere di impegnarsi
- a fare in modo che il tuo numero sia quello giusto.
- Renato Benini
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