Frammenti di Anima

Milena Rao

• Editore: Youcanprint
• Anno: 2019
• ISBN:
  9788831605496
• Argomento: Letteratura
• Categoria: Poesia

"Spogliati di questi abiti di guerra con cui hai combattuto nel mondo. Riposa nel mio giardino... Dissetati, alla mia fonte e purificati vieni a me senza peccato..."
"Frammenti di Anima" è una raccolta di tutte le poesie di Milena Rao, romanziera, saggista, poetessa e illustratrice. Si divide in capitoli diversi, dedicati a poesie dal taglio neo-romantico, a tratti gotico, mistico, ma anche sensuale e malinconico. Un piccolo gioiello per chi ama la poesia e desidera conoscere meglio l'anima di questa scrittrice emergente.

Frammenti

Swans

Canzone selvaggia

Per la luce che rischiarò la strada dentro

per la lingua che ho appreso parlando con me

per la gioia e l’euforia nei miei sentieri

per la mia voce che odo limpida

sono un’amazzone, sono una ninfa

cavalcherei per l’amore che ho

un destriero che riluce sotto i raggi di luna

nella selva, fino all’alba, fino a ferirmi le cosce

l’odore del sangue mescolato a quello del cavallo

insieme fusi nei profumi della notte:

di fiori, di foglie, di resina

di fuochi che qualcuno ha acceso per danzare

di terra nuda e bruna.

Mute di lupi che ci seguono

dal pelo d’argento e gli occhi d’ambra dorata

guaiscono, ululano

cantano con me un’antica canzone

di vittoria selvaggia, di trionfo sulle ombre.

Questo è ciò che sono, cercatrice di un paradiso

di pura, pulsante materia.

Lo specchio delle mie anime

La paura che mi nutrì da bambina

il terrore dentro

la rabbia piantata in me come un seme

che diramata nel mio petto, ha artigliato il mio cuore

insicurezza instillata in nere gocce di catrame

nel mio sangue di rosso velluto

non mi appartengono

sono tuoi, vostri.

Bocciolo di rosa scarlatta

la mia anima si schiude sotto celeste rugiada

perché ho trovato un giardino di stelle oltre il muro di ombre

dove affondare le mie radici.

E mi radico per divenire possente

una quercia, una cosa antica

che nessuna tempesta può rimuovere dalla sua terra.

Sono tornata a casa, un’arcaica dimora

un tempio sul promontorio, un bosco marmoreo

il mare scintillante è la patria

gli ulivi, il vento che sospinge i miei sogni.

Il vino, nettare di Dioniso

mi nutrirà

non la follia dei vostri idoli.

Nessuno di voi può riflettermi

non tu, né altri, siete il mio specchio:

lo è l’immenso, l’arcana marea

laddove la mia più vera bellezza

è nuda e vergine

e si mostra senza pudore.

La Bestia

Per molti sogni

ho temuto i miei spettri

e qualcosa di malvagio che parlava con me

o parlava di me.

Ma ora combatto

giro intorno famelica

restando in ascolto

del mio ruggito.

Non più donna ma bestia

creatura di pura passione

cerco un giaciglio, un letto di bruna terra

ove rannicchiarmi nuda,

o meglio ancora

la sabbia scaldata dal sole

di una spiaggia remota.

Amore immaginario

Amore

è una dedica per qualcuno mai incontrato

è un ricamo immaginato

tessuto con luce di lucciola,

un nido di sogni fabbricato

con raggi di sole come pagliuzze.

Lì vi sono carezze, mani che si stringono

guance che sfiorano capelli

calore, velluto di sguardi

insieme in un sospiro.

Destarsi da questo significa

perdere tutto, tornare a giacere

soli nell’ombra

in un freddo arcano, di una terra troppo a Nord

dove il mio spirito si è smarrito

dove avvizzisco tra occhi senza brillio, sorrisi senza verità

in un deserto di solitudine

nel profondo di un abisso ghiacciato

nel quale, tuttavia, resto fiammella

che si ostina a danzare.

Polvere di stelle

Rannicchiata sulla balaustra

come creatura notturna

resto in ascolto delle mie lacrime.

Il vento tiepido delle notti estive

mi dona le sole carezze cui posso agognare

la luce di luna

i soli baci che mi spettano.

Ginocchia al cuore, velo di soffici capelli

sono condannata ad osservare in solitudine

quel mondo che non mi appartiene

che non mi vuole, ch’io non voglio

e mentre comprendo che non c’è nessuno per me

vorrei diventare polvere di stelle

perdere l’anima, così da non tornare mai più

in questa terra di sogni infranti.

L’ora del crepuscolo

Prigioniera, imbrigliata

nei meandri di questa realtà

mordo ancora le catene

scalpito, ruggisco nel buio.

Ma nell’ora del riposo, scivolo in me

non più bestia, ma simile agli Dèi

torno nel mio tempio.

Là ritrovo le mie acque salate, le mie onde

il vento tra rami d’ulivo e fronde di salice

il gusto di m...

Indice dei contenuti

• Premessa
• Gemme del Mondo Onirico
• Nere gocce di fantasia e desideri infranti
• Frammenti
• Polveri
• Appendice
• Appendice II
• Nota sull’Autrice