SOLI NELLA COPPIA (seconda versione, evolversi con il Fuoco)
C’è un altro modo di vedere l’unione Uomo/Donna, maschile/femminile, Yin e Yang… e l’approccio è totalmente differente dal comune conosciuto.
L’unione dei due opposti è una opportunità di elevazione spirituale, innanzi tutto una potente ricarica energetica e non per niente è il tramite per generare i corpi per vestire l’arrivo di una Essenza/Coscienza. Per chiarire essa si incarna nel momento esatto in cui un ovulo è fecondato dallo spermatozoo perché da lì in poi inizia la suddivisione cellulare per trasformarlo in un futuro essere umano.
Un tempo queste due energie erano unite in forma androgina, emanate da una stessa fonte al di là del sesso, strumento per tornare a Lui con piena consapevolezza come Lui è e come Lui anela che noi torniamo.
Come il figliol prodigo torna alla casa del Padre, così anche noi, unite anime gemelle, possiamo anelare ed ottenere il ritorno all’origine, carichi della conoscenza del TUTTO perché solo nell’unione maschio/femmina possiamo conoscere l’Universo e gli Dei.
Andarsene da casa era un atto dovuto, senza il quale non sarebbe stato possibile sperimentare alcunché.
Una coppia che cammina sulla via del ritorno e si ritrova con le medesime affinità elettive ha una opportunità che a ben vedere pochi hanno.
Il lavoro rigenerante della coppia è il lavoro più duro in assoluto perché si vanno a stimolare le parti più nascoste e profonde di noi, si vanno a liberare le due forze antagoniste per eccellenza, il Bene e il Male, l’Ego e l’Essenza/Coscienza, si vanno a conoscere le Tenebre con la Luce e si rischia molto.
Quando si parla di energie profonde si sottovalutano le loro reali potenzialità costruttive e distruttive. Fintantoché si sta sulla superficie, o poco più in fondo, nella regione dei traumi, delle fobie, delle manie, il rischio è relativo e proporzionale. Più si scende, più l’Oscurità si fa fitta e più queste energie escono allo scoperto e si mostrano nel vivere quotidiano condizionando e plasmando il nostro destino fintantoché non ne diventiamo consapevoli.
Nell’intraprendere questo percorso, identificati con le parti più pesanti che, scoperte, si mostrano in noi, non ci si rende immediatamente conto che la Luce cresce con l’accrescere dell’Oscurità, in proporzione matematica. Più avanziamo, più prendiamo coscienza, l’intelligenza, la capacità di leggersi dentro, si attiva e la consapevolezza della nostra condizione risveglia l’Essenza/Coscienza con la quale piano piano illuminiamo il cammino.
Lo strumento per affrontare il Mondo che portiamo dentro è il sesso, reso Sacro dalla funzione alla quale è deputato, atto per allenare le nostre facoltà e raffinare i nostri sensi sottili. Per il mondo orientale è chiamato Kamasutra mentre per i mediorientali e occidentali è l’Alchimia sessuale. Ma si tratta sempre della medesima pratica con il medesimo fine: il raggiungimento della Illuminazione o piena liberazione della Essenza/Coscienza conseguente alla completa dissoluzione della corazza, caratteristica del carceriere Maestro chiamato Ego.
Egli si fa riconoscere nella forma esterna per i vizi, antitesi delle virtù. Il peggiore è l'orgoglio ma ne parleremo in seguito. Nella pratica sessuale si deve sfruttare quello che nella materia rappresenta l'energia, ossia le acque sessuali del maschio e della femmina. Per comprovare ciò prendiamo ad esempio il maschio dove è più palese la sensazione che si prova dopo l'eiaculazione. Ammettiamolo maschietti, ci si sente senza energia e svuotati, di fatto le gonadi sono vuote di sperma; il fatto che poi l’erezione venga meno è il primo avviso di energia perduta.
Parliamo del maschio perché delle due forze è quella che si mostra esternamente in tutti i sensi e contesti. La forza maschile si manifesta apertamente nei dialoghi dove è normalmente esplicita mentre quella femminile è più incline alla forma deduttiva. Essendo essa in antitesi, per comprendersi devono arrivare entrambi a complementarsi, altrimenti non si accende un dialogo ma un monologo.
Se il maschio nel rapporto sessuale ha perduto energia, ossia ha eiaculato, lo si può vedere nella calma apparente che manifesta, ma che è la calma della spossatezza. Se perde energia attraverso la masturbazione un occhio attento potrà notare uno sguardo esplicito ed una sensazione di rigonfiamento degli occhi dell'osservato, come chi non ha dormito. Gli occhi sono lo specchio dell'Anima e a lei non si può mentire; essi ci mostrano il grado di vitalità dovuto all’utilizzo corretto delle nostre energie. Su questo punto la scienza medica della iridologia conferma quanto scritto.
Anche per la femmina vale lo stesso discorso relativo alla perdita di energia ma in lei è meno evidente. Queste attitudini si notano con il tempo guardando il comportamento degli individui cambiare giorno dopo giorno, anno dopo anno. Se l'approccio sessuale è corretto, il singolo individuo, oppure la coppia, aumenterà il suo magnetismo e il suo campo elettromagnetico si espanderà e diventerà coinvolgente.
Chi lavora correttamente con le proprie energie sessuali è tendenzialmente più profondo, riflessivo, pacifico, paziente. Cura verbo e pensieri (la parola è la parte più evidente ed il metro della raffinatezza raggiunta), la sua calma traspare, è più controllato, incline all'ascolto, alla comprensione, alla compassione. Nota i dettagli negli atteggiamenti altrui e cura i propri perché, grazie alla pratica sessuale, ha dovuto allenare l’attenzione estrema ed i dettagli sono il metro della sua evoluzione; e non per criticare, ma per emulare o evitare.
Cerca sempre di eccellere dando il meglio di sé. La sua principale virtù è la Pazienza ed essa è la sua forza. Comprende appieno il valore umano e di conseguenza il valore del denaro al quale dà il giusto peso.
Ma chi non lavora con le energie sessuali in modo corretto e responsabile e perde energia, sappia che essa non si disperde ma viene utilizzata dalla Forza Oscura, esattamente come il buco nero ingloba la luce.
L'energia è sempre neutra e va a vantaggio di chi la utilizza; l’Ego per rafforzare i suoi vizi e stringere le maglie delle sue catene e le sue alleanze esterne ed interne, l’Essenza/Coscienza per coltivare le Virtù e liberarsi.
Se all’esterno notiamo in noi o negli altri qualcosa che riporta ad una di queste due caratteristiche possiamo comprendere la qualità del lavoro fatto con la parte sessuale.
Per affrontare l'argomento in modo specifico ed esplicito bisogna andare in palestra. Partiamo dal presupposto che l'atto sessuale che andiamo a descrivere è un atto sacro e tale deve essere trattato. È la principale religione15 dell'essere umano, quella strada che ci porta a rilegare i rapporti tra noi, Essenza/Coscienza, e la fonte dalla quale arriviamo.
Durante l’atto sessuale è perentorio rimanere consapevoli, l’attenzione rivolta all’interno, al massimo livello di vigilanza ma senza tensioni. Anche se nel rapporto teniamo gli occhi fisici chiusi dobbiamo tenere ben aperti quelli interni, con l’attitudine di una sentinella a guardia di un bene prezioso e vitale.
Il fine è quello di elevare il grado di consapevolezza e percezione di ciò che ci muove dentro ma senza diventare freddi analisti; esattamente l’opposto.
Nella pratica si deve evitare la fuoriuscita di liquidi seminali e per farlo si devono allenare due grandi forze, che nella vita esterna fanno grandi cose: la Volontà e l’Immaginazione.
La volontà frena i pensieri lùbrichi scatenati da un Ego della passione che mira ad eccitare fino ad arrivare al punto di non ritorno e ottenere energia per sé e toglierla a noi.
L’immaginazione invece deve essere usata in abbinamento al respiro per veicolare l’energia sessuale, sublimata come un vapore, attraverso il canale midollare della colonna vertebrale fino al cervello, affinché ne venga inondato e le sue cellule energetizzate. Da lì in poi deve essere fatta scendere al cuore per nutrire anche questo prezioso organo.
La risalita dei vapori sessuali si deve svolgere nell’arco di una inspirazione e una volta arrivata al cervello, trattenuta in apnea qualche secondo, dopodiché fatta scendere al cuore durante l’espirazione. Immaginare di farlo entrambi porta ad una unione che va al di là dell’aspetto fisico e rende il godimento qualcosa di sublime.
Tutto questo porta a sviluppare l’Intelligenza ed i Sentimenti Superiori.
La pratica Alchemica16 è abbinata al controllo del Fuoco Sacro interno che è ubicato nel centro sessuale maschile e femminile. Non per niente è tra le parti del corpo più calda. Se è ben diretto e incanalato, funge da riscaldatore delle acque sessuali trasformandole nello stato gassoso in grado di risalire ai centri mentale ed emozionale superiori, il cervello ed il cuore. Ma essendo il Fuoco anch’esso energia può sfuggire di mano e bruciare, come dentro così fuori portando infiammazioni tali da arrivare allo sviluppo di tumori negli organi genitali. Se guardiamo le cronache locali ed i casi di insorgenza di tale patologia possiamo comprendere in quale direzione sta andando la moderna società. La passione brucia, si sa…
A controllare il Fuoco Sacro si ottengono benefici diretti nel mondo esterno, nei rapporti in società, attraverso l’uso della parola. La parola è anch’essa creatrice o distruttrice, esattamente come il Sesso. Possiamo vedere l’analogia Sesso e Parola nella conformazione degli apparati genitali femminili ed apparato fonatorio, sovrapposti e schematizzati nell’immagine qui di sotto:
La parola è Fuoco, è Ardore, con essa possiamo incenerire, bruciarci delle possibilità, che in questi ultimi tempi non si sa se si ripresenteranno. E con ciò quindi plasmare o subire ciò che abbiamo creato.
Il Sesso Sacro è la genesi di tutto il nostro destino; chi riesce in questa pratica potrà sperimentare quanta forza di volontà sia necessaria per riuscire a metterla in atto correttamente e di quanto sia facile vedersi passare nella mente pensieri che richiamano al menefreghismo per questa pratica facendo leva sulla cieca passionalità e sulla sensazione effimera di piacere del coito al momento culminante dell’orgasmo; piacere che dura il tempo di un secondo, un piacere puramente egoistico.
Mentre a praticare il Sesso Sacro si può prolungare il piacere quanto si vuole, sempre rimanendo sulla vetta dell’orgasmo senza precipitare, rovinando a valle come una frana per la perdita di attenzione e conseguentemente di energia.
Durante la pratica, la solitudine, il pensare a sé non è altro che l’auto osservazione che il singolo deve mantenere per mettere in luce, è il caso di dirlo, tutto ciò che viene a galla. Non è la solitudine dell’incomprensione ma quella della meditazione, fatta in coppia perché nello stesso istante si è consapevoli che a godere della pratica si deve essere in due, ognuno che guida l’altro e lo aiuta a mantenersi sulla vetta del piacere sublime, alle porte del Paradiso.
Pensare a sé e all’altro, portare attenzione ai moventi interni della mente, il controllo sul corpo e la sensazione su ogni singolo muscolo, l’ascolto del battito cardiaco di entrambi, aiutare ed accompagnare l’altro nella pratica guidandosi a vicenda, la coltivazione dei migliori intenti verso se stessi, consapevoli che sono esattamente anche quelli dell’altro, sentirsi un Anima sola in perfetta sintonia ed intenz...