Lo psicologo
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Lo psicologo

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Informazioni sul libro

Quello dello psicologo è un lavoro molto diffuso, ma per certi aspetti è poco conosciuto. Sono tanti, ad esempio, gli stereotipi relativi a questa figura professionale, così come è tanta la confusione in merito ai suoi possibili ambiti di intervento, ai fattori che influenzano la durata di una consulenza psicologica, alla possibilità di non riuscire a trarre da questo intervento i benefici auspicabili. Questo testo cerca di rispondere ai dubbi e alle curiosità più frequenti e più importanti che può avere chi si è affidato ad uno psicologo, chi sta valutando questa possibilità o chi, per i più disparati motivi, desidera conoscere meglio questa figura professionale.

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Informazioni

Anno
2019
ISBN
9788831611213

Capitolo 1 - Lo psicologo tra stereotipi e verità

Oggi quello dello psicologo è un lavoro molto diffuso e, in un certo senso, è anche abbastanza conosciuto perché la maggior parte delle persone ne ha sentito parlare, in qualche misura. Molti sono, infatti, coloro che si sono rivolti almeno una volta nella vita ad uno psicologo o che hanno pensato di farlo o che, ancora, hanno parenti o amici che hanno intrapreso un percorso con questa figura professionale o che hanno valutato questa possibilità.
Inoltre, si sente spesso parlare di psicologia in tanti contesti diversi.
Gli psicologi sono spesso ospiti di numerose trasmissioni televisive e radiofoniche, così come vengono spesso invitati a parlare della loro professione e del comportamento dell’uomo in molti giornali e riviste di vario tipo. È interessante notare che i mezzi di comunicazione di massa non richiedono l’intervento degli psicologi solo quando accadono delle tragedie che lasciano l’amaro in bocca (come omicidi efferati) e che fanno sorgere domande che sostanzialmente ruotano intorno al tentativo di comprendere come sia possibile che l’uomo possa arrivare a dei gesti così violenti ed estremi. In televisione, alla radio, sui giornali e sulle riviste si richiede spesso il parere di psicologi esperti anche per parlare di comunicazione, di relazioni, di felicità, del raggiungimento degli obiettivi, di come migliorare la propria vita, delle difficoltà quotidiane che ognuno può incontrare o di specifiche problematiche psicologiche che possono riguardare diverse persone.
A questo, poi, si aggiunge anche il fatto che molti psicologi hanno siti internet oppure utilizzano i vari social non soltanto per farsi conoscere come professionisti, ma anche per pubblicare articoli, post, video che parlano di psicologia e delle sue numerosissime applicazioni.
Tutti questi elementi contribuiscono a favorire la conoscenza e la sensibilizzazione nei confronti della figura dello psicologo, della psicologia come disciplina e di come questa può essere utile nella vita delle persone. Nonostante ciò, però, ancora oggi esistono molti stereotipi in riferimento alla figura dello psicologo. Molto probabilmente rispetto al passato sono stati fatti importanti passi avanti, ma c’è ancora molto da fare.

Perché esistono degli stereotipi sullo psicologo?

In generale gli stereotipi rappresentano delle valutazioni rapide che non richiedono troppo tempo e troppe energie cognitive. Per questo motivo, gli stereotipi sono molto diffusi e in un certo senso fanno parte del funzionamento cognitivo dell’uomo, dal momento che le nostre risorse temporali e mentali sono limitate e per noi sarebbe impossibile ricercare e processare in modo approfondito tutte le informazioni che sarebbero necessarie per poter elaborare un giudizio accurato.
Per chiarire questo concetto pensiamo ad un classico stereotipo legato alla figura dello psicologo, come ad esempio quello secondo il quale “lo psicologo è inutile perché ti fa solo parlare ed è impossibile risolvere i problemi in questo modo”. Ogni volta che una persona sente una frase di questo tipo o pensa a questa cosa per poter valutare in modo dettagliato la questione dovrebbe informarsi per capire se è vero che lo psicologo usa solo il dialogo e se davvero i colloqui psicologici sono inutili. Magari per fare questo dovrebbe documentarsi cercando informazioni su internet, sui libri e forse dovrebbe anche ricercare testimonianze di persone che affermano esattamente il contrario di quanto sostenuto da questo stereotipo. A questo punto dovrebbe individuare un modo per integrare tra loro dei dati contrastanti e per arrivare a formulare una propria idea personale. È un processo che sicuramente non è così breve e che oltre a necessitare di un po’ di tempo, richiede anche adeguate energie cognitive e la giusta motivazione perché nessuno si impegnerebbe a fare una cosa verso la quale non ha un minimo di interesse. Ecco, allora, che se molte persone pensano o dicono che andare dallo psicologo è inutile e se questa visione si struttura come uno stereotipo estremamente diffuso, nel momento in cui si sente parlare o si riflette su questo argomento (per i più disparati motivi) è molto più facile accettare l’idea già ascoltata o già proposta che lo psicologo sia inutile piuttosto che valutare altre possibilità.
In parte, quindi, gli stereotipi sullo psicologo possono essere dovuti alla scarsa informazione e al fatto che spesso le persone non sono abbastanza motivate a costruirsi delle conoscenze più complete. Ovviamente non sempre è così perché ci sono dei casi nei quali le persone, invece, sono interessate a studiare e ad analizzare l’argomento, ad esempio perché stanno valutando di rivolgersi ad uno psicologo e quindi la questione è cruciale per loro perché li riguarda in prima persona.
Anche in questi casi, però, le persone possono essere vittime di stereotipi. Perché questo avviene? I motivi possono essere davvero tanti, come ad esempio la difficoltà a trovare informazioni corrette, soprattutto su internet, oppure la difficoltà a comprendere alcuni aspetti della professione dello psicologo perché questi fanno riferimento ad elementi che forse possono essere capiti davvero solo con l’esperienza diretta. Ad esempio, si può leggere davvero tanto sull’importanza dell’ascolto non giudicante e di come l’uso professionale e strategico delle parole possa cambiare la visione delle cose, ma anche il migliore scritto del mondo riuscirebbe a rendere l’idea di quanto alcuni colloqui possono consentire alla persona di sentirsi completamente accettata e di sviluppare l’abilità di guardare le cose da prospettive diverse? Leggere certe cose che molto probabilmente posso sembrare anche un po’ astratte è equivalente a viverle in prima persona?
Infine, probabilmente in certi casi alcuni stereotipi sono resistenti perché per la persona rappresentano delle difese delle quali può essere più o meno consapevole. Pensiamo, ad esempio, a chi sa di avere un problema e crede che per poter risolvere la situazione dovrebbe impegnarsi molto, forse anche soffrire un po’, ma non è pronto a sostenere tutto questo e, al tempo stesso, ha bisogno di giustificare a se stesso (e forse anche agli altri) il fatto che non sta facendo molto per superare la sua situazione di disagio. In una circostanza di questo tipo aggrapparsi allo stereotipo secondo il quale lo psicologo è inutile può essere, in un certo senso, comodo.
Ma quali sono questi stereotipi che riguardano lo psicologo? Vediamo i più diffusi.

“Lo psicologo cura i pazzi”

Questa affermazione per me è sempre stata difficile da comprendere perché è difficile capire cosa le persone intendano per pazzia dal momento che anche tra gli esperti del settore non esiste una definizione davvero chiara ed univoca.
In generale, però, è possibile affermare che lo psicologo si occupa di aiutare le persone che presentano delle difficoltà che chiunque può incontrare nel corso della vita quotidiana. Solo per fare alcuni esempi, l’intervento di uno psicologo può consentire di aiutare le persone che:
- si trovano in dei periodi della propria vita che risultano essere particolarmente stressanti, ad esempio perché ci sono stati importanti cambiamenti personali, familiari o lavorativi che non si riescono ad assimilare e ad integrare al resto delle proprie esperienze;
- hanno difficoltà a gestire in modo efficace le proprie emozioni, tra le quali l’angoscia, la rabbia e l’ansia particolarmente intense e potenzialmente distruttive;
- vorrebbero migliorare le proprie relazioni sociali, ad esempio imparando a comunicare in modo più efficace, ad affrontare i conflitti in maniera più costruttiva, ad affrontare la percezione di essere rifiutati e a sviluppare rapporti positivi;
- devono prendere delle decisioni importanti che possono essere lavorative (cambiare lavoro, accettare o meno determinate proposte, trasferirsi), relazionali (come ad esempio interrompere o meno una relazione), relative allo studio (si pensi alla scelta della scuola o della facoltà universitaria) e hanno bisogno di essere aiutate a guardare le cose da prospettive diverse, a prendere in considerazione elementi che non avevano valutato, a gestire le paure che possono accompagnare ogni decisione importante, qualunque essa sia;
- hanno vissuto degli eventi traumatici, dei lutti e degli abbandoni che devono elaborare;
- desiderano migliorare le loro abilità di programmazione delle varie attività quotidiane ed essere seguite in relazione alla pianificazione e al raggiungimento di determinati obiettivi;
- presentano specifici problemi psicologici come ad esempio attacchi di panico, depressione, fobie, problemi alimentari, disturbi ossessivo-compulsivi, ecc… che solitamente si sviluppano a seguito di una serie di difficoltà (come la gestione dell’ansia) che non sono state gestite in modo efficace più e più volte e che, pertanto, sono diventate sempre più complicate.
Tutte queste difficoltà, insomma, non hanno a che fare con la pazzia perché fanno riferimento a situazioni ed eventi quotidiani che possono riguardare chiunque. E a chiunque può capitare di rendersi conto di non riuscire a gestirle al meglio e di avere bisogno dell’aiuto di un professionista, anche a coloro che pensano o che dicono che loro dallo psicologo non ci andranno mai perché “lo psicologo cura i pazzi” e loro non lo sono.

“Solo le persone deboli si rivolgono allo psicologo”

Parlando con varie persone che hanno questa credenza, ho capito che spesso questo stereotipo è connesso al fatto che molti hanno difficoltà a comprendere la professionalità dell’intervento dello psicologo e credono che si vada dallo psicologo principalmente per essere ascoltati mentre ci si lamenta e per sentirsi dire qualcosa tipo “poverino, che brutta esperienza”, “deve essere difficile”, “presto le cose miglioreranno”, atteggiamenti considerati tipici delle persone deboli.
In realtà, però, la consulenza psicologica è tutt’altra cosa e serve per aiutare le persone ad imparare ad affrontare e a superare specifiche difficoltà delle quali lo psicologo è esperto e per questo può fornire un contributo molto importante per arrivare alla soluzione.
D’altra parte chi ha una carie e va dal dentista in genere non si sente una persona debole, così come chi ha bisogno di una consulenza legale e va da un avvocato o chi ha dei malesseri fisici e si rivolge al medico di base. Perché mai, allora, si dovrebbero considerare persone deboli quelle che vanno da uno psicologo perché hanno delle difficoltà che questo professionista può risolvere?
Anzi, andare da un professionista significa aver riconosciuto di avere un problema e aver deciso di provare a superarlo e questa è una scelta coraggiosa perché richiede di impegnarsi.
La nostra più grande debolezza sta nella rinuncia” (Edison) e decidere di tenersi un problema o un proprio limite molto fastidioso per non rivolgersi ad un professionista non è una rinuncia?

“Parlare con un amico è come parlare con uno psicologo, allora perché andare da uno psicologo?”

Lo psicologo, per poter rivestire questo ruolo professionale deve seguire un preciso percorso formativo e professionalizzante che dura anni e che richiede un grande impegno, ma ovviamente tutto questo gli consen...

Indice dei contenuti

  1. Introduzione
  2. CHI È LO PSICOLOGO E QUANDO PUÒ ESSERE UTILE CONSULTARLO
  3. Capitolo 1 - Lo psicologo tra stereotipi e verità
  4. Capitolo 2 - Per quali motivi ci si può rivolgere allo psicologo?
  5. Capitolo 3 - È sempre opportuno rivolgersi ad uno psicologo?
  6. COSA ASPETTARSI DA UNA CONSULENZA PSICOLOGICA: TEMPISTICHE ED ALTRI DUBBI
  7. Capitolo 4 - Quanto tempo dura una consulenza psicologica?
  8. Capitolo 5 - Altri dubbi e perplessità sulla consulenza psicologica
  9. COME SCEGLIERE LO PSICOLOGO ED INIZIARE AL MEGLIO
  10. Capitolo 6 - La scelta dello psicologo
  11. Capitolo 7 - Tre piccoli consigli per affrontare al meglio il percorso psicologico
  12. Conclusione