L'Aeroplano del Papa - Romanzo profetico in versi liberi
eBook - ePub

L'Aeroplano del Papa - Romanzo profetico in versi liberi

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

L'Aeroplano del Papa - Romanzo profetico in versi liberi

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Dedicato a "Trieste, nostra bella polveriera", il romanzo predica la necessità di "svaticanare l'Italia" e di muovere guerra all'Austria: un'idea che poteva sembrare ardita nel 1912, in tempi di Triplice Alleanza, ma che diventa di folgorante attualità due anni dopo, quando in seguito allo scoppio della Prima guerra mondiale in Italia ferve il dibattito tra interventisti e non interventisti (non a caso l'edizione italiana porta il sottotitolo di "romanzo profetico"). Ferocemente anticattolico e antiaustriaco, il libro non fu più ripubblicato per molti anni.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a L'Aeroplano del Papa - Romanzo profetico in versi liberi di Filippo Tommaso Marinetti in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Letteratura e Classici. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2019
ISBN
9788831620796
Argomento
Letteratura
Categoria
Classici

L’AEROPLANO DEL PAPA

ROMANZO PROFETICO IN VERSI LIBERI


FILIPPO TOMMASO MARINETTI

1912

1. VOLANDO SULLA SICILIA NUOVO CUORE D’ITALIA.

Orrore del tetro cubo della mia camera
da sei lati chiusa come una bara!
Orrore della Terra, vischio sinistro alle mie zampe d’uccello!
Oh! salire! Salire… .. fuggire in alto e lontano!
Dalla breccia della parete, scoppiata subitamente,
il mio gran monoplano dalle aperte ali bianche
fiuta l’azzurro del cielo… .
Davanti a me, l’acciaio con sfolgorante fragore
dilacera la luce, e la febbre
cerebrale della mia elica
espande nell’aria il suo rombo.
Sulle mie ruote ragionanti io tutto vibro danzando,
e mi schiaffeggia il folle vento dell’estro!
I meccanici intanto, nel buio
logico della mia camera,
per la coda trattengono elasticamente
la mia ansia di volo,
come si tiene a guinzaglio un cervo volante… .
Via! Lasciatemi! Parto!
E alfine – oh! gioia possente! – io mi sento
quello che sono veramente:
un grande albero insorto che si sradica
con uno scatto di volontà e si slancia
via sul suo aperto fogliame stormente,
scagliando contro il vento
la turbinante matassa delle sue folte radici!
Sento il mio petto aprirsi come un gran buco
ove tutto l’azzurro del cielo deliziosamente s’ingolfi,
liscio, fresco e torrenziale!
Sono una finestra aperta innamorata del Sole,
che verso il Sole s’invola!
Chi ancora potrà rattenere
le finestre affamate di nuvole
e i balconi briachi di luce
che stasera si strappano dai vecchi muri delle case
per balzar su nello spazio?
Ho alfine riacquistato il mio massiccio coraggio
dacchè i miei piedi vegetali,
non pompano più dalla terra prudente
l’avaro succo della paura!
In alto! Nel cielo più alto! Ecco m’appoggio
sulle elastiche leggi dell’aria… .
Ah! ah! son già sospeso a picco sulla città
e sul casalingo disordine
dei suoi palazzi disposti come utile mobilia… .
Ora dondolo appena, come una lampada accesa
sulla piazza centrale, tavola apparecchiata
dai numerosi piatti fumanti che si muovon da soli,
fra uno scintillìo di bicchieri
sfilanti elettricamente!
L’ultimo proiettile del sole al tramonto
colpisce me, uccello coperto dì sangue,
ma che non cade… . ed io salto
da ramo a ramo
sull’enorme foresta illusoria dei fumi
che salgono dalle officine… .
Più in alto! Più lontano! Volo fuor dalle mura!
Ed ecco una gazzarra di croci ammutinate,
là, tra le file arcigne dei cipressi gendarmi… .
I giardinetti sepolcrali hanno grida
rosse e verdi, ed i candidi marmi
sembrano mille fazzoletti agitati!
Seguirmi a volo vorrebbero i morti stasera… .
Stasera i morti son ebbri, son gai… .
Come voi, morti, ero morto, ed eccomi risuscitato!
Il cielo è tutto appestato
dall’olio di ricino del mio motore!
Ne ho sulla bocca, sul naso, sugli occhi… .. Una doccia!
Stomaco mio volante, non fare lo schizzinoso!
Bisogna pure che paghi il tuo viaggio
con un poco di nausea!
E vomita, vomita pure, stomaco mio, sulla terra!
È l’ultima zavorra che getterò per salire
e per giocar leggermente a saltamontone
sulle schiene villose dello montagne!…
Campagne geometriche! Quadrati innumerevoli
di campi arati, di vigne e di prati!
Son tombe di giganti?
Intorno a ognuna il sole accende lentamente
quattro file di verdi candelabri… ..
Destatevi, tranquille fattorie!
Aprite, aprite le ali rosse dei vostri tetti,
per volare con me verso il tuo battito forte, o Sicilia,
nuovo cuore d’Italia, balzato fuori dal suo petto
nello slancio delle conquiste!…
Alfine, alfine m’è dato d’entrare
nel rosso del tramonto, come un conquistatore,
su fra le rampicanti architetture
della città futura, tutta d’orgoglio e metallo,
che le sottili e precise matite delle nuvole
minuziosamente disegnarono
nel mio sognante cervello di adolescente!…
E alfine faccio scalo nei golfi di porpora
d’un continente aereo… .
Un vasto odore salato?… . Il mare! Il mare!…
Il mare: innumeri schiere
di donne turchine che si svestono!…
Vedo la schiuma delle loro gracili nudità intrecciate,
chine a bere l’ultima inebbriante sorsata di luce
nel tondo deserto del cielo!
E lasciatemi ridere di voi,
lenti velieri boccheggianti,
simili a insetti a zampe all’aria che non possono
nè mai potranno – lasciatemi ridere! –
rimetter sul suolo le zampe!
Pretensiosi isolotti dalle pompose vesti di smeraldo,
voi non siete per me se non larghi fiori palustri,
piatti sull’acqua, corrosi da grasse mosche nerastre,
Già come un turbine vi sorpasso,
e con la mano accarezzo velocissimamente
il globo immenso dell’atmosfera,
enorme dorso del massacrante pericolo
che mi separa dal mare!…
Vedo e sento, giù in fondo, a picco sotto i miei piedi,
lo spaventevole urto possibile,
contro il petto del mare, più duro della pietra!…
Oh gioia! oh gioia!… Bisogna pure ch’io lasci
un istante le leve, per batter le mani alla Squadra!
Sono vénti tartarughe favolose, immote sotto di me,
con gole di cannoni protese
fuori dai gusci metallici,
e tutt’intorno il guizzare delle torpediniere
e delle barche-rospi, che sgambettano
sui loro piccoli remi folleggianti!…
I marinai sulle tolde sono schiacciati e tondi;
i loro volti seguono i miei applausi
come talvolta seguono gli stridi turchini
degli uccelli migranti… .
Le larghe corazzate ora tacciono,
ma un giorno, ma presto, riparleranno terribili
con la loro esplodente eloquenza a ventaglio
sullo smalto spazzato del nostro lago Adriatico!…
Ah! ah! cupo vento africano,
vento balordo dalle lentezze ipocrite!…
stai forse spiando le mie distrazioni?
Io non mi curo di vincere la tua deriva insidiosa.
Voglio lasciarti fare, e approfittare di te!
M’involo fra le tue braccia filacciose e bagnate.
A mille metri sotto le mie ali
il mare s’annera di rabbia!… Ritorniamo alla terra!
Ma ha dunque un odore, la terra?
Non sento un fetore di tomba?… . Che è mai?… .
Mi chino sulla bussola fino a toccarla col naso,
e non leggo, e non so… .
È Roma, è Roma, questo sepolcrale fetore!…
Roma, la mia capitale!… Roma, immensa topaia,
gran mucchio di cartacce, lugubremente colonizzato
da migliaia dì sorci, di tarli, di scarafaggi ufficiali!
Le cupole, gonfie pance di giganti, galleggiano
nei vapori violetti del crepuscolo,
qua e là forati da campanili d’oro,
pugnali dritti che vibrano ancora nelle loro ferite sonore… .
Mi seguono dei treni? Non è vero!
Son...

Indice dei contenuti

  1. INDICE
  2. L’AEROPLANO DEL PAPA
  3. Filippo Tommaso Marinetti
  4. L’AEROPLANO DEL PAPA