Reddito di Cittadinanza
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Un percorso storico della politica attuale dal 4 marzo alla cosiddetta manovra del Popolo. I vari temi trattati sono quelli che hanno dato vita a maggiore dibattito pubblico nei contesti sia comuni che pubblici che hanno interessati sia la carta stampata che i media televisivi. Il RdC è trattato nei vari aspetti della sua portata sia economica che sociale. In risalto la sua applicazione non solo come sostegno alla persona in difficoltà ma anche come "antimafia culturale" nel senso che il soggetto beneficiato avendo un aiuto economico, sotto forma di minimo esistenziale, può resistere a tentazioni da parte di organismi sia della micro che della macro criminalità. Il cittadino affrancato dall'indigenza e dallo spettro della povertà è libero di scegliere se inserirsi in un contesto lavorativo, previo corso di formazione consono alle sue qualità scolastiche, professionali e personali, per non seguire percorsi di vita anomala od altra forma oggettivamente immorale se non illecita. Il RdC viene altresì presentato come un deterrente al lavoro nero e strumento che faccia emergere l'economia sommersa per poi condurla e rieducarla in attività legale in conformità alle leggi vigenti. Gli argomenti pur essendo attuali sono descritti e raccontati con uno stile romanzesco che è lo stile predominante dell'autore. La copertina rispecchia un incontro tra l'autore ed il senatore Urraro, portavoce del M5stelle. E' un libro accessibile a tutti perché narrato in modo oggettivo e con una veduta personale rispecchiando non solo l'idea di chi scrive ma anche la diffusa opinione di ciò che rappresenta o dovrebbe rappresentare il Reddito di Cittadinanza.

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Come vedo la "lotta" alla Mafia

Per quanto riguarda il mio pensiero sulla illegalità ed altri tipi di criminalità, spicciola od organizzata, esso non si esaurisce nel concetto di Antimafia, si estende anche ad un naturale e pacato approfondimento socio – psicologico, credo, più efficace: educazione all'etica di comportamento per trovarci meglio disponibili nei nostri molteplici rapporti sociali ed interpersonali e risolvere persino semplicissimi conflitti usando il metro della ragionevolezza. Ancor più nel concetto cristiano del ricondurre la pecora smarrita all'ovile come da racconto biblico del "figlio prodigo" lesti ad accogliere il ravveduto con più amore se torna umilmente a casa. La famiglia e la scuola sono, a mio parere, fondamentali per l’educazione e la crescita delle nuove generazioni.
I termini "lotta" "Guerra" ed altri sinonimi non rientrano nel mio modus culturale. In ogni modo la miglior strategia di "flettere" la Mafia sta nella politica dell’onestà e nell’etica della quotidianità. Perché finché la Politica è sleale e non rispetta in pieno il dettame costituzionale ed ancor più il "Pianeta Giustizia" non manifesta chiara imparzialità, la Mafia in qualche modo trova la sua ragione di essere. O meglio crederà di aver ragione di esistere. Questo perché il male non ha mai una giustificazione. Ma il “male” non si debella opponendo un altro tipo di “male”, sebbene sotto forma di giustizia che pur serve se adottata entro certi limiti della ponderatezza. Bensì con un processo socio – culturale basato fondamentalmente sulla comprensione e studio della natura umana, sulle possibili strategie di educazione al senso del civile e bene comune intesi come fratellanza perché siamo tutti uniti da un unico destino: la morte. Ineluttabile fatalità che il tempo può procrastinare ma non potrà mai evitare. Da questa osservazione del naturale scatta la necessità di garantire le minime risorse esistenziali per non deperire ed anticipare il decesso. Fa d’uopo aver la consapevolezza che pur nelle più svariate diversità i rapporti interpersonali siano regolati da una minima dignità garantita.
Storicamente parlando, i gruppi e/o leghe “fuorilegge” sono quasi sempre sorti come forme di protesta contro gli abusi di Potere dei governanti che soggiogavano i lembi più deboli del popolo. Presunti briganti si davano alla macchia per sottrarsi alle ritorsioni dei prepotenti ed erano loro che rischiando sulla propria pelle prodigavano beni e sicurezza alla povera gente. Non è mio compito andare oltre perché non sono uno storico di professione.
Un saluto affettuoso a tutte le persone che praticano la cristianità e non la strumentalizzano per fini propri. Gesù condannò il commercio nel Tempio! Le Istituzioni religiose e le libere Associazioni socio - culturali che “contagiano” i loro pensieri e riflessioni al pubblico dovrebbero fare attenzione affinché i loro messaggi siano ben recepiti e seguiti da coerenti comportamenti. In una Società già afflitta da tante perdite di identità e problemi economici, la assennatezza deve essere parte fondante del nostro pensare ed agire. Tutto questo servirà a migliorarci e a progettare un futuro per le nuove e crescenti generazioni.
Abbiamo, tutti, tanto bisogno del “buon senso”. Persistere nel bene con pazienza e perseveranza che rappresentano nell’insieme il sale di una convivenza pacifica e fruttuosa per tutto il genere umano. E’ fondamentale se non l'unica medicina per guarire il nostro Paese dai Virus del malaffare. Il contrasto alla mafia e tante forme di micro e macro criminalità – non mi stancherò ma di dire - si deve manifestare con un costante ed etico comportamento nel quotidiano. È sbagliato configurare tali profili delinquenziali unicamente nell’ambito delle classi meno abbienti. Le cronache di Napoli sulle presunte false richieste di risarcimento danni e il fenomeno illegali sulle assunzioni nel pianeta polizia ed altro dimostrano che anche nelle classi medio – alte si riscontrano fenomeni di diffusa criminalità. Se Napoli piange le altre città italiane come Milano, Torino e Roma hanno poco da sorridere. Un eccellente scrittore americano, di cui non rammento il nome, sostiene proprio la tesi che la delinquenza investe tutti i settori della Società nazionale. E lo stesso Roosevelt affermava che, se la memoria non mi inganna, un ladro di estrazione sociale bassa ruba da un carro merci, il malvivente istruito di provenienza universitaria saccheggia l’intera ferrovia!
Sarà l’uomo – tra qualche secolo, magari nell’epoca attuale - capace di realizzare una Comunità solidale e meritevole tale da plasmare le varie classi sociali affinché nessuno prevarica i diritti fondamentali cui ogni cittadino aspira?
Speriamo di sì. La mancata attuazione di una Collettività eticamente equilibrata non potrà mai garantire né un presente razionale né un pacifico futuro nonostante la tecnologia e/o la scienza in generale conseguissero traguardi eccezionali.
Dobbiamo continuare con una Rivoluzione prettamente culturale......è vero, a volte ci viene la rabbia.....tuttavia dobbiamo tenere i nervi saldi......dimostreremo che SIAMO NOI a fare la bella Rivoluzione, purché non edificata sulla violenza e basata sul convincimento che il nostro progetto mira al bene Comune a cui tutti possono attingere e farne parte e nel contempo ognuno è chiamato a fare la nostra parte per il relativo successo.
Non siamo extraterrestri e pertanto abbiamo bisogno dell'aiuto soltanto dei terrestri come noi. Servono ben poco i Supemen se non hanno a cuore il Bene Comune.
L’attuale governo ha tutti gli ingredienti per fare bene e risollevare le sorti dell’Italia e degli Italiani. Certo ci sono anche delle carenze. Nessuno è perfetto. Auspico una politica di nuova tendenza, con le opposizioni che elevano critiche costruttive e non per il semplice ghiribizzo di dire NO. Il Parlamento ha bisogno di aiuto. Però deve essere sincero e non subdolo.
Persino il nostro emerito Mattarella che sta assumendo sempre di più l’aspetto del buon padre di famiglia ha affermato: “serve una politica di buon senso”. Associamoci al suo appello e facciamone tesoro!
La Raggi? Una figura un po' complessa. Semplice nel portamento, difficile a decifrarla. Tuttavia è uscita vincente nella “diatriba” giornalisti e sua persistente dichiarazione di innocenza. Forse la “figuraccia” alla fin fine l’ha fatta il mondo della giustizia. Un procuratore che la voleva condannata ed un giudice che l’ha assolta quasi con formula piena: perché il fatto non sussisterebbe. E che l’indagine non doveva nemmeno – a verdetto del giudice – essere presa in considerazione, se non vado errato.
I media si rabbuiano, Di Maio si arrabbia e si sfoga, ma è la Raggi a sorridere! Una ragione in più per togliere il finanziamento all’editoria! Come se bastasse la sottrazione dei fondi quale scelta migliore affinché il giornalismo riassumesse quel carattere che una volta lo distingueva: l’etica dell’informazione e la libertà da ogni peso politico. Ancora una volta – scusate se insisto – leggete la Costituzione! Magari rileggiamola insieme.
No, non basta. Occorre una equilibrata legge che penalizza chi fa gossip od altro tipo di vessazione invece di puro e libero giornalismo.
Siamo alle solite. Senza il culturale, non si va da nessuna parte. E culturale è sinonimo di etica. La politica è diventata un teatro e tutti noi, chi poco e chi troppo, recita la sua parte. Dov'è la nostra astuzia? Nel saper cogliere ciò che di buono - seppur poco - questo pazzo e squilibrato mondo ci offre. Dov'è il segreto della Politica? Appassionato sì, tifoso mai. Il tifoso non ha mai gli occhi ben aperti, la mente abbastanza lucida e lo spirito sufficientemente sereno. Chi ha la coda di paglia! Non dico mai: mi dispiace. Giornalisti e Politici, in mio opinione, chiacchierano troppo. I filosofi pensano troppo.
Diamoci una regolata!
Roma a 5 stelle.
Posteggiata l’auto in Via Giovanni Branca, ci siamo diretti verso il Circo Massimo ed abbiamo raggiunto il luogo dell’evento dopo circa venti minuti di cammino. Dall’alto sembrava che ci fosse poca gente. Pensammo che le attività di Governo e le operosità in commissioni parlamentari che avevano moltiplicato gli impegni dei portavoce e collaboratori avevano fatto sì che la manifestazione così popolare si fosse, adesso, trasformata in un semplice spettacolo di gioia per i risultati raggiunti sia il 4 marzo scorso che in questi turbolenti ma belli ed emozionanti mesi di Governo.
“Sarà per le loro molteplici mansioni e connesse responsabilità a cui devono far fronte” infatti disse, l’avv. Francesco Colombo, uno dei più vivaci attivisti del M5stelle di Nola nonostante l’età “se l’evento non ha più quella gamma di adesione e presenza di una volta”.
Alle sue parole non feci commenti anche perché erano soltanto le dieci e si trattava del primo giorno. Quando ci avvicinammo all’ingresso, riscontrammo che il primo aspetto ci aveva ingannato. La vista dall’alto ci aveva fornito una falsa impressione e ce ne accorgemmo quando notammo i vari Gazebo ben allestiti con dentro attivisti e simpatizzanti che nell’insieme formavano una bella e salda presenza. Man mano che passava il tempo, tra gli incontri dei conoscenti e nuove amicizie – in queste circostanze anche una persona appena incontrata e salutata diventa istintivamente una vecchia conoscenza. Un’enorme e gratuita distribuzione di fogli informativi sugli impegni e varie attività propagandistiche nonché nuove proposte del M5stelle, seguite soprattutto da varie esplicazioni a domande che chiunque rivolgeva allo Staff, accompagnate da festosi suoni con volume moderato che rendevano tutta l’aria dedicata all’evento suggestiva oltre che festosa. Ciò avveniva nelle diverse esposizioni mentre a poca distanza non mancavano – come al solito - posti di ristori per qualsiasi evenienza e piccole necessità. Dal palco principale, dalle tre del pomeriggio, cominciò la parte più interessante dell’evento con interventi di portavoce che narravano le cose fatte durante la pur breve attività parlamentare e di governo. Man mano che faceva sera si notava che c’era tanta presenza ed andammo via qualche mezz’ora di anticipo affinché fosse più facile guadagnare la via dell’uscita.
A sera inoltrata, nella nostra stanza d’albergo, commentammo positivamente il primo giorno ed eravamo più soddisfatti di quanto non lo fossimo stati al primo impatto. Giuseppe Sorrentino, sereno e pacato per natura e sembianza, espresse la sua immutata soddisfazione mentre Antonio Adamo detto Trinità si affaccendava a riordinare le foto e le riprese effettuate durante la giornata per metterle a fuoco in un unico logo, come si suole dire.
Antonio è un “patito” della fotografia e deve conoscere molto bene le ultime novità ed accorgimenti informatici e tecnologici sulle immagini. È un maestro del clip sebbene lui insiste a dichiararsi un puro dilettante e che svolge questa funzione e/o passione esclusivamente come passatempo.
21 ottobre a 5 stelle
La mattina sono stato io a svegliarmi per primo, intorno alle sei quando il quartiere “Testaccio” si tingeva di un bianco grigio, divenuto dopo un’ora molto più chiaro e promettente. Allora, verso le otto, siamo scesi e dopo aver dato un’occhiata alla Chiesa che era nella Piazzetta, siamo entrati nel Bar per il “cornetto e cappuccino”.
Eravamo al settimo cielo…………..e l’evento non era ancora ricominciato. Mentre i miei amici a 5 (e più) stelle consumavano la colazione, immaginavo come sarebbe stata la seconda giornata. Per natura sono ottimista e quando penso alle cose che sono già di per se positive, allora la mia fantasia li colorisce presentandomele ancor più maestose. Lo so, a 74 anni dovrei essere piuttosto concreto però non riesco a frenare quel fanciullo che signoreggia tuttora dentro di me. Vi posso assicurare che se sono un sognatore ho nondimeno una peculiarità che mi consente di gestire le mie fantasie. Per cui mi dichiaro a buona ragione di essere un utopista con i piedi per terra. Di solito gli idealisti hanno sempre la testa tra le nuvole. In fin dei conti, sono nato nei primi giorni di Settembre e sono pertanto di segno terra.
Rifatto il solito cammino, siamo giunti intorno alle dieci al Circo Massimo. Ero in forma tanto che ho sfidato i miei amici più giovani e pimpanti, scendendo per il piccolo sentiero di erba cautamente per non scivolare. Antonio Adamo, ribadisco detto Trinità, mi stava davanti per soccorrermi in caso di aiuto. Mi sono “offeso” perché non avevo bisogno di assistenza; il mio senso di sicurezza quella mattina era al massimo livello. Il sole che man mano riprendeva il suo dominio sembrava lanciare segni di sfida agli uccelli di male augurio che insistevano sulla minaccia di pioggia. Ad un certo punto, tutti avvertivamo un caldo di agosto.
Esagerato! Come siamo esagerati sia nel bene che nel male sia nella nostra quotidianità che nel mondo politico e sociale. Siamo Italiani. Con tanti difetti ma con altrettanti pregi.
La scaletta degli interventi – tralasciamo i normalissimi accadimenti coronati soprattutto da incontri e saluti e foto, con amici e portavoce con l‘abituale gara a chi riesce a fare più foto con persone importanti del M5stelle – diventa la seguente: Casaleggio, Di Maio, Conte e Grillo. Interventi che attraggono e mandano in entusiasmo la platea soprattutto quando sono Conte e Grillo a prendere la parola. Luigi aveva già pronunciato due discorsi il giorno precedente, assicurando che la “lite” con Salvini era stata sopita e che ciò che la “manina” aveva introdotto nella manovra era stato cancellato. Ed era appunto siffatta notizia che era a cuore ai presenti. Aveva ribadito l’amore per il Popolo ed era proprio questo attaccamento che lo avevo spinto a denominare il DEF con il sottotitolo di “Manovra del Popolo”.
Il discorso di Conte si può riassumere in ciò che aveva sempre dichiarato alle numerose domande rivoltegli dai “media”. E cioè che amava la Manovra e che avrebbe convinto tutti coloro che sollevavano dubbi e perplessità. Il suo intervento non era soltanto un ulteriore chiarimento del suo operato ma soprattutto quel caloroso sentimento che comunicava verso il progetto ed i M5stelle. Chi lo stava ascoltando per la prima volta avrebbe avuto la sensazione che fosse un “grillino” di lungo percorso.
E Grillo?
Bene, tutti sappiamo che Beppe Grillo è una persona complessa; per quello che ha svolto nella sua rivoluzionaria e allo stesso tempo artistica esistenza ha assunto una peculiarità inedita, tipica a tutte le persone piene di energie. In sintesi possiamo definirlo: artistico (comico, serio e faceto), politico (influenzato dal suo carattere irrequieto, dalle sue moltepl...

Indice dei contenuti

  1. Premessa dell’Autore
  2. Prefazione a cura della dott.ssa Dora Pelullo
  3. Cenni storici propedeutici al Reddito di Cittadinanza.
  4. Quali prospettive per il Paese dopo il 4 marzo del 2018.
  5. La resa dei conti.
  6. Risultanze del confronto M5stelle e PD.
  7. Costanza oppure incertezza nelle scelte di Luigi Di Maio?
  8. Incarico o preincarico e a chi?
  9. Le decisioni dei politici alla stregua delle ultime consultazioni. Salvini e Di Maio tentano la sorpresa.
  10. Presidente Mattarella
  11. Nuovi risvolti
  12. La bozza definitiva del contratto Lega/M5stelle del 18/05/2018
  13. La decisione dell’emerito Mattarella.
  14. La nomina. La mancata nomina.
  15. Affidabilità di Salvini.
  16. Il tormento, l’estasi e la gioia – il Governo politico
  17. Primo giugno 2018, giorno del giuramento.
  18. Festa della Repubblica
  19. Il professore Conte e la fiducia.
  20. La politica del 21° secolo. Una valutazione ragionevole.
  21. Bruxelles ed il nostro professor Conte
  22. A pochi giorni dal Consiglio Europeo.
  23. Consiglio Europeo ed il Decreto di dignità.
  24. Il decreto di dignità
  25. Maldetto agosto
  26. In attesa della legge di bilancio.
  27. Novità in arrivo ed eventuali perplessità.
  28. Polveriera Concept Space
  29. Nulla e niente di Personale
  30. Pensiero
  31. La Manovra del 2019 ed il contestato Reddito di Cittadinanza.
  32. Parole guerriere
  33. Funzionalità del Reddito di Cittadinanza
  34. Come vedo la "lotta" alla Mafia
  35. Le nostre relazioni
  36. La mia vita come un Romanzo: Scrittore per caso.
  37. Doveva restare un ricordo di famiglia…….
  38. La Bella Migliorata
  39. Reddito di RdC a cura del Senatore on. le Francesco Urraro.
  40. CONCLUSIONE