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Origami
Informazioni sul libro
L'origami rappresenta il ciclo di rinascita della cultura buddista e allo stesso tempo è semplicemente un foglio di carta piegato con sapiente cura. È il nulla che diventa tutto e il tutto che diventa nulla. Ogni poesia mi sembra un Origami, un qualcosa che probabilmente vale solo come un semplice pezzo di carta, ma che in realtà nasconde dentro di sé un significato profondo che qualcuno mi ha fatto trovare dentro le pieghe della mia anima. Scrivendo questi versi ho avuto l'impressione di liberarmene per sempre, per poi rendermi conto che, invece, tornavano sempre a toccare gli spiriti nascosti nel mio cuore». È così che Enrico Papalia, alla sua prima pubblicazione, affronta la materia poetica. Il tema principale, quello della felicità e della sua precarietà, porta il poeta a interrogarsi su questa paradossale condizione esistenziale dell'uomo moderno, privo di ogni valore emotivo e morale: «La mia poesia non sta tanto nelle parole in sé, ma nell'emozione che queste suscitano a fine lettura; spesso concludo i miei versi con un tono epico-sentenziale proprio per questo motivo: aprire l'anima all'attimo di felicità che ogni tanto la vita ci concede. Quando dico che la felicità non esiste, in un certo senso, né affermo maggiormente l'esistenza. Vivendo, cosa che per molto tempo ho dimenticato di fare, ho capito quanto la gioia nasca non tanto nel momento in cui si produce, ma solo successivamente, nel ricordo di quell'istante. La felicità non esiste proprio perché quando ne diventiamo consapevoli questa non è già più tale. L'unica soluzione che ho pensato potesse opporsi a questa inevitabile condizione è stata scrivere in versi la memoria di quegli attimi, per permettere all'anima di rivivere il senso, e alle sue fibre il solletico, di quella esperienza». Papalia ha semplicemente voluto raccontare cosa prova l'anima umana di fronte a quel terribile enigma che è l'amore, enigma tanto banale quanto difficile da raccontare. Questi versi hanno la volontà di provarci, attraverso l'innovazione della tradizione, da Dante a Montale, con la profonda leggerezza e con la voglia di trasmettere un fremito all'anima di ogni lettore.
Domande frequenti
Informazioni
TRIPLEROMA DI PALERMO
Quanto vorrei essere | |
una di quelle persone | |
che sale in aereo | |
siede e in un attimo | |
Morfeo nel sonno fa cadere. | 5 |
Ma sono più per il panico | |
l’ansia che attanaglia | |
la forbice che fine falcia. | |
Passando per Capaci | |
vedo una lacrima sul tuo occhio, | 10 |
giustizia che pervade il tuo spirito, | |
c’è chi nel sole ha dettato un sacrificio, girasole, | |
stupidi doni fallaci, | |
sappiamo benissimo entrambi | |
che il mondo non cambia | 15 |
finché la toga non vesti | |
e io il mondo come Atlante reggo | |
(pratica inutile, volpara moderna) | |
nella sp... |
Indice dei contenuti
- Biografia
- INTRODUZIONE
- MATELDA
- DAVANTI AGLI OCCHI VEDO UNA MUSA
- AL PORTO
- LA BOTTEGA DEL GHIRLANDAIO
- ORFEO ED EURIDICE
- ISTANTANEA
- ORIGAMI
- IL FILO DI ARIANNA
- UN BACIO
- L’IDEA CHE DOMANI SARÀ DI IERI…
- L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE8
- LA FENICE
- CHE COS’È L’AMORE
- DOVE ANDIAMO?
- UN TRADIMENTO SEGRETO
- PROVE DI MILANO
- CESARE CREMONINI
- TRIPLEROMA DI PALERMO
- IL CIELO D’ IRLANDA
- NON CREDO NEI COLORI
- MULLED WINE
- PADDY’S DAY
- SHAKESPEARE DOESN’T EXIST
- LIMERICK
- NON VIENE PIÙ A TROVARMI L’ERINACE
- CLADDAGH RING
- NON GUARDARMI CON GLI OCCHI STANCA
- MENDICANTE DI FELICITÀ
- DOVEVO ESSERE UNO TRA UN MILIONE…
- AMICA MALINCONIA
- LA TEORIA DEGLI UMORI12
- HO PERSO LA VOCE DEL MONDO…
- POESIA SCRITTA DA UBRIACO
- NON SIAMO FIGLI DI FREUD
- IL LIBRO DEI RICORDI
- NEMESI
- IL FUOCO (da Era un’altra vita)
- RESTI DEL SACRO FUOCO
- 43 ANIME
- עֲקֵידַת יִצְחַק
- APOCALISSE SECONDO ME STESSO
- PARIGI E UNA DONNA
- LA FARFALLA MONARCA
- LUTETIA PARISIORUM
- Note