Alcione (Terzo libro delle "Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi")
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Alcione (Terzo libro delle "Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi")

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Alcione (Terzo libro delle "Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi")

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Alcyone è una raccolta di liriche di Gabriele D'Annunzio pubblicata nel 1903, composta tra il 1899 e il 1903 ed è considerato il terzo libro delle "Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi". Gabriele D'Annunzio, all'anagrafe d'Annunzio, nome con cui usava firmarsi, dal 1924 Principe di Montenevoso (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, 1º marzo 1938), è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano, simbolo del Decadentismo e celebre figura della prima guerra mondiale.
Soprannominato il Vate, cioè "poeta sacro, profeta", cantore dell'Italia umbertina, occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. È stato definito «eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana […]» e come politico lasciò un segno nella sua epoca e una influenza sugli eventi che gli sarebbero succeduti.

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Informazioni

Anno
2019
ISBN
9788831647731
Argomento
Literature
Categoria
Poetry

Ditirambo IV

Icaro disse: «La figlia del Sole
a me poggiata come ad un virgulto
sul limite dei paschi
guatava il candido armento dei buoi
pascere lungo il Cèrato rupestro.
Mi si piegava il destro
òmero sotto la mano regale
umida di sudor gelido; e, dentro
me, tremavano tutte le midolle,
negli orecchi fragore
sonavami sí forte ch’io temeva
udir dal sacro Dicte i Coribanti
atroci e il rombo del bronzo percosso.
E la città di Cnosso
splendea di mura còttili e di blocchi
oltre l’irto canneto atto a far dardi.
“O Pasife, che guardi?”
chiese il Re sopraggiunto. Ed anelava
nella sua barba violetta come
l’uva cidònia; ché membruto egli era
e gravato di giallo adipe il fianco.
“Io guardo il toro bianco,
quello che tu non désti a Posidone”
la figlia di Perseide rispose.
E le vette nevose
dell’Ida biancheggiavan men del toro
niveo diniegato al dio profondo.
“Perché sí tremebondo
sei tu, figlio di Dedalo?” il Re chiese.
E allor Pasife: “Questo ateniese
giovinetto somiglia ad Androgèo
che non torna d’Atene;
e per ciò mi sostiene,
il cor triste mi folce;
per ciò tanto m’è dolce
le dita porre nel suo crin prolisso”.
Io rividi l’Ilisso,
i platani gli allori gli oleandri
che l’adombrano, e il bosco degli ulivi
presso Colono caro all’usignuolo.
Rividi il patrio suolo
entro l’anima mia subitamente,
come colui ch’è presso alla sua fine;
perocché nel mio crine
ponea le dita la donna solare,
e l’ossa mie flagrare
parean nel suo sorriso accosto accosto
siccome rami cui fiamma s’appicchi
quando i legni sien ricchi
d’aroma e inariditi dall’Estate.
E le navi lunate
coi rematori seduti agli scalmi
in fila a battere il flutto diviso,
e l’Eracleo, l’Amniso,
i due porti ricurvi, e il fiume, e i monti
e tutta quanta l’isola selvosa
con le vigne col díttamo e col miele
ardere in quel sorriso
vidi per mezzo ai cigli miei morenti.
E il sire degli armenti
udii mugghiare in quel foco sonoro,
mugghiare il bianco toro
diniegato al gran Padre enosigèo».
Icaro disse: «Poi che l’ombra cadde
(il vertice dell’Ida solitario
nell’etra rosseggiava
come il fiore del díttamo crinito)
nascostamente ritornai su’ paschi,
gonfio d’odio il cuor tacito; e scagliai
contra il toro le selci acuminate
dell’àlveo del Cèrato divulse
e imposse alla mia frombola cretese.
Il boa...

Indice dei contenuti

  1. ALCIONE
  2. Gabriele D’Annunzio
  3. Alcyone
  4. ALCIONE
  5. La tregua
  6. Il fanciullo
  7. Lungo l’Affrico
  8. La sera fiesolana
  9. L’ulivo
  10. La spica
  11. L’opere e i giorni
  12. L’aedo senza lira
  13. Beatitudine
  14. Furit aestus
  15. Ditirambo I
  16. Pace
  17. La tenzone
  18. Bocca d’Arno
  19. Intra du’ Arni
  20. La pioggia nel pineto
  21. Le stirpi canore
  22. Il nome
  23. Innanzi l’alba
  24. Vergilia anceps
  25. I tributarii
  26. I camelli
  27. Meriggio
  28. Le madri
  29. Albasia
  30. L’Alpe sublime
  31. Il Gombo
  32. Anniversario orfico
  33. Terra, vale!
  34. Ditirambo II
  35. L’Oleandro
  36. Bocca di Serchio
  37. Il cervo
  38. L’ippocampo
  39. L’onda
  40. La corona di Glauco
  41. Stabat nuda Æstas
  42. Ditirambo III
  43. Versilia
  44. La morte del cervo
  45. L’asfodelo
  46. Madrigali dell’Estate
  47. Feria d’agosto
  48. Il Policefalo
  49. Il Tritone
  50. L’arca romana
  51. L’alloro oceanico
  52. Il Prigioniero
  53. La Vittoria navale
  54. Il peplo rupestre
  55. Il vulture del Sole
  56. L’ala sul mare
  57. Altius egit iter
  58. Ditirambo IV
  59. Tristezza
  60. Le Ore Marine
  61. Litorea dea
  62. Undulna
  63. Il Tessalo
  64. L’otre
  65. Gli indizii
  66. Sogni di terre lontane
  67. Il novilunio
  68. Il commiato