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Le lettere del cuore
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In questa articolata raccolta di lettere che il cuore sembra suggerire direttamente alla penna, e che fa della parola, intrisa di significati, la sua nota più ricercata, si intrecciano le riflessioni sull'amore, fino a quella nudità essenziale del godere che lo abitano, che cambia e ci cambia, nel suo passare e accadere.
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Informazioni
Argomento
LetteraturaCategoria
Letteratura generale ♦
Scalo a sorsi la sorgente del tuo amore da un attracco di onde nella notte, da una scia di marea sulle rotte virali degli anni, da una veglia tempestosa, da un bagno arso di miele nella gola, da un cardiaco nulla nello spazio svuotato dal buio, dalle soglie profumate del respiro, dai giuramenti delle mani che inanellano vibrazioni di ore, dagli istanti intessuti di carezze, da ustioni di parole risonanti sulla bocca, da uno scritto che va oltre il limite del foglio, da un'alba che ruota intorno a un sole esploso dentro il cuore, e da tutto il sentire e vedere la tua piena presenza.
E aprendo gli occhi, coglierò dal tuo sguardo, il fuori e il dentro di un richiamo senza contrasto, che arde chiaro i sensi, dentro una cascata a ritroso di attimi da dire, fiato a fiato.
♦
E' un tempo rallentato e ingordo il nostro, sempre presente, annusato febbrilmente dalle mie alle tue mani, senza omissione alcuna che possa ottenebrarne ogni pur lieve curvatura, e in forme mutevoli e declinanti nella mente, custodisce in noi l'universo.
Un altro vento si solleva, nel ristretto e nell'ampio di ogni qualunque ragionamento che ci fa allontanare dal mondo, così come lo viviamo; e per nostra volontà, si riduce, sulla scala minimale della vita, questa insopportabile distanza, occupata da evidenze nascoste, fino all'irriducibile punto che unisce, l'eccitante della mente, nel corpo.
Mai costretti dentro un vuoto respirato come l'aria, ci è vitale anche il solo trascorrere, insieme, le esigue ore, per cui reputo importante scandagliarne il diritto e il rovescio, nel verziere del presente, dai contorni sempre più netti, che in esse produce i suoi perpetui giorni, i mesi e poi gli anni, senza misurare il peso che ci portiamo addosso e che smuove le moltitudini del nostro pensiero, vorticante nella sua stessa oscura e chiara pienezza.
Non possa aver fine, fra la voce e lo scritto, la complessità del nostro rapporto, né l'intridere di sillabe il nostro respiro, né la sostanza che in un solo gesto ci fa toccare il cielo, lieve ed immobile sul filo del fiato.
Che non possano finire, sulle scie ventose dell'azzurro, e in volo sul foglio, tutte le gioie del cuore, a essere una, libera di proseguire sottopelle, fino all'ultimo giorno.
♦
Si erige sulle parole l'esigenza di esprimerti il mio amore e l'ammirazione che appaga il vedere ogni esteriorizzazione della tua mascolinità che sfiora le forme del pensiero, la maestà e la pulsione dei suoi abissi, e tutti gli elementi e le trasformazioni che, nei luoghi della mente, fanno della nostra vita qualcosa di irripetibile.
In noi esiste la naturalezza che si affida al nostro spirito e alla nostra intelligenza, attraverso cui il capriccio della realtà e la potenza di un sogno hanno accresciuto l'istintualità, le elaborazioni e l'affermazione del nostro sentimento; così, ora, tanto concreta si rivela la nostra libertà nel sentire più alta la fierezza dell'amore, che nel compiersi di istanti e sensazioni, sfugge da noi e ai nostri stessi occhi, il limite e la brevità dei nostri incontri, attraverso il gioco ineludibile del rischio.
Vorrei concretizzare tutto ciò che nel tuo sguardo resta assente del mio, tutto ciò di cui si soddisfa la tua mente nell'irrazionalità della mia, tutto ciò che del tuo sorriso rende desiderabile la tua bocca, fino a porsi, con chiarezza, di fronte alla volontà di essere noi stessi, per comprenderne il vantaggio.
Non è niente l'avvenire se già non fosse adesso.
Potrò mai esprimerti i pensieri, d'ogni forma concepiti, e impressi dell'orgoglio di pensarti?
Quanto il pensare può essere visibile?
Nella loro trasparenza mi trasportano di là del pensabile e tanto più lo capisco, tanto più mi appaiono capovolti nella mente, tutti i significati passati della mia vita e l'assurdo d'essere in sé novizi, immediati e potenti del nostro sentimento, nel mostrarsi di un nuovo, fanciullo alfabeto.
E mi appare quindi vero, il nostro frenetico, suadente sogno.
Amo svegliarmi accanto a te, nello stesso momento in cui si incontra col vero, dipinto nei nostri sguardi.
♦
L'assenza di un altro tempo, di un altro luogo, nell'oggi che si dice li contengano, attorno e lontano da minuscoli frammenti di istanti, in cui deve infine definirsi già vecchio quel che è stato il mio ieri, è l'assenza di me stessa dal passato, dai suoi doppi, dalle sue ripetizioni che non sarebbe onesto, per noi, moltiplicare; e da questo momento, quel che fingeva di essere contrassegno e bilancia del mio tempo, si rivela contrario al mio pensiero, in cui appare, per contro, il valore costante della mia identità, della mia volontà, della mia libertà, più conformi a una giusta, felice esistenza.
Questo foglio è il mio corpo, il mio volto, il mio profilo, il nome, l'anima, lo spirito, la critica, l'analisi di tutto ciò che intendo e sono; e daccapo, nell'oggi meno aspro, trascorre la mia vita, non ancora piegata sotto il peso dei limiti, le suture e gli urti degli anni, le ferite e i più crudi commenti; ho voluto loro attribuire un senso, un dire che doveva essere detto ma che ora richiede silenzio.
Questo foglio è le frasi con cui è fatto, è la prefazione di quello che dirò, è la sovranità cui è destinato, è una vita nuova che inizia a definirsi, è il piacere della tua presenza.
♦
Di notte in notte, sul pallido svanire che trascina verso il giorno l'altro capo dell'immenso firmamento, s’inseguono frammenti di memorie fra oscillanti pensieri, che già un tempo, furono parole, sovrastanti il ritmo della vita, lungo la via che nasconde e disperde il suo segreto.
Dialogano i ricordi, nel languore di un attimo che scende a incarnarsi negli istanti dei miei giorni perduti, fino al dire, tra loro, del timore di sfumare nelle oscure cavità del verbo, prima dell’inizio, e prima della fine di tutte le illusioni e dei giorni che fanno l'esistenza, prima della fine e prima dell'inizio dell'ultima parola e del suo pronunciamento; e ancora, ancora, ancora dire, di questo pieno vuoto della mente, all'incrocio senza entrata, e nel nucleo senza uscita, d'ogni suono e silenzio.
E nell'attimo immobile e monotono, antichi strati di staticità ingoiate, irrigidiscono malate bramosie d'esistenza, sui contrappesi scarniti dei sensi, che sigillano un passato posticcio, da un punto sottostante il cuore; così, allora, desidero il mio dire, con la paura di non dirmi, con l'insolenza di ascoltare, dalla mia voce stessa, elencazioni di parole tradite dal silenzio, che non possono finire d'esser desiderate e pronunciate ancora, un passo dietro e uno avanti noi, per viverle, e vivere parlandoci.
Questo incesto del tempo col futuro, non può rendere nulla al nostro amore senza redenzione, vuole altro dal presente; allora lascerò le stanze aperte, là dove dormono e vegliano ore senza ventre, lascerò un segmento di respiro, respirato sul tuo petto, dove si genera e avviene, alta e potente, la nostra vera narrazione, priva del corpo, del suo peso, in uno smistamento della nostra percezione, per stringersi a ogni frase articolata che si erige carme e carne dalla gola, sul dorso di ogni foglio tenuto fra le dita; e nel percorrere i confini della mia e della tua stessa mente, ne ho letto all'inverso i precipizi, dentro un cielo incolore e capovolto, che avvolge, nebuloso, il non vedibile, da entrambi i versanti dello sguardo, sapendo d'aver visto, riflesso nei tuoi occhi, l'infinito, una volta.
Resteremo dentro il lento movimento dello stesso destino.
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Esente dallo sguardo, si sostanzia un vero stupore nel delineare sul tuo volto, solo il contorno dei crescenti sentimenti e di una passione fattasi carne nelle tue viscere; nel ripensare che non è mai blasfemo dirigere l'estasi del corpo verso l'ideale supremo dell'amore, le parole evolvono in un gesto che segue la danza di miriadi di idee per rivivere verso l’infinito senza vergogna, nello stesso ammirare degli occhi, tendini, muscoli e nervi, a fecondare multicolori sogni e partorire incanti che roteano attorno alla realtà e al valore di un finissimo bacio a fiordi labbra.
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Fissati sulle trasparenti pareti di una cromatica memoria, strani parallelismi incrociano e soffermano i pensieri, tesi come un ponte sullo scritto ancora racchiuso fra le dita, e in un niente unito alla forma delle tue parole soffermate sulle mie, e sul pensato ancora pensante che si mescola al tutto, risale sino al nostro cuore, la pittorica consapevolezza d'ogni sfumatura che sfocia in pura emozione.
Apporteremo alla notte le poetiche languidezze dell'amore e queste sabbie mutate fra due vitrei mondi in mescolanza, volatili come lievi corone che cingono la ferrea promessa della nostra unione.
E sospesi sul vuoto di un istante, splendidamente in equilibrio sull'oscillante filo della vita, come vetro soffiato senza meta nell'aria, ci incontreremo dove più alto è il cielo, là dove nessuno alza lo sguardo; e tu, seduto all’ombra del tuo muro interiore, vedrai, coi miei occhi nei tuoi, piccoli squarci di luce bianca illuminare trame di parole immerse nella rete del pensante cosmo, che invisibile oscilla nel mezzo gravitante dell'immenso, e che fascia lo spirito, ricolmo delle nostre carezze; e un volteggio su di esso, come aria sull'aria, narrerà di pensieri racchiusi nei sublimi pensieri, di sfioranti respiri sospesi sulla pelle, dell'incanto surreale di mani e di momenti che toccano il mistero dell'amore reclamante presenze sulle rune del chimerico perfetto, e che elevandosi verso il tempo senza lati, sfumano in tenui colori, tratteggiando, da immemore tempo, sogni nascosti e parole gentili al centro dei tuoi abbracci, infiniti quanto i nostri colloquiali e surreali voli intorno agli intrecci scintillanti delle lune e sui versi che cadono radenti le notti, sognanti sogni di carne e calore, dove mai fu visto l'universo racchiuso nel magico silenzio di una stanza.
Tra i nostri pensieri e le tue mani, il senso di quello che esprime la forma ardita e raffinata delle nostre parole, emana attimi discorrenti le pagine dell'interiorità, e scivola sulle nostre sensazioni per descriverne gli istanti residui e vaganti a incontrare inattese percezioni di ricordi appesi al muro, di poesie senza titolo custodite nei meandri di una forma bicolore di parole sopra parole che aspettano parole distratte da altri richiami, dove potranno risorgere e volare il medesimo sogno nel tuo sonno, su cui scorriamo come biglie sopra il dolce sentimento dal quale vengono generate.
Non abbiamo partenze né mete nel cuore, ma incroci disegnati sulle morbide linee del nostro sentimento, da dove sempre ripartire e ricrearsi dentro un viaggio da leggere d'istinto, ad occhi chiusi, vaghi d'invisibile e celati nel piacere, con lo sguardo riflettente il futuro; allora ci diremo dei velluti ispiranti il bagliore delle stelle che fa scintillare metriche e rime, come veli solleva...
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- LE LETTERE DEL CUORE