L'Allenamento oltre la gara: la costruzione dell'uomo
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L'Allenamento oltre la gara: la costruzione dell'uomo

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L'Allenamento oltre la gara: la costruzione dell'uomo

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Il volume nasce da una ricerca che in qualche modo sovverte il consueto percorso investigativo che dall'attività motoria conduce alle valutazioni di tipo educativo. Qui invece il discorso pedagogico viene a costituire il punto di partenza e il caposaldo di riferimento, enfatizzando l'ipotesi che l'attività motoria non è mai soltanto ed esclusivamente motoria. La dimensione educativa, allora, non viene dopo l'attività motoria, ma prima e ne è la guida. Dal punto di vista didattico questo significa riqualificare, anche in ambito sportivo, il processo di insegnamento-apprendimento come ambiente di apprendimento nel quale prendono senso ed efficacia le attività di allenamento, le iniziative di addestramento ed un fitto tessuto di scambi relazionali. Sostiene questo disegno un modello operativo, qui definito come Modello delle 3A (Allenatore, Atleta, Ambiente) che il saggio descrive nel suo assetto funzionale, sempre rigorosamente sistemico e sempre considerato nei suoi connotati dinamici.

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Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788831672689
Argomento
Education

Capitolo 1
Un modello di insegnamento-apprendimento: lo sport

È bene ricordare sempre che non dovremmo dedicare l’apprendimento alla vita
ma anche dedicare la vita all’apprendimento
e che la pratica degli esercizi aerobici sviluppa non soltanto l’agilità fisica
ma anche uno stato mentale di flessibilità.11
L’allenamento è quel modello di insegnamento-apprendimento basato principalmente sulla relazione educativa tra allenatore e atleta, entrambi immersi in un ambiente generativo di apprendimenti significativi. Il fine ultimo non è esclusivamente la formazione dell’atleta ma il co-costruire l’uomo12.
Secondo questo approccio, anche in ambito sportivo,la conoscenza si può definire come il prodotto di una costruzione attiva da parte del soggetto, collegata alla situazione in cui avviene l’apprendimento e nasce dalla collaborazione sociale e dalla comunicazione interpersonale. Si richiamano qui diverse componenti dello sport, l’atleta, il contesto di allenamento, il gruppo squadra, le necessarie competenze comunicative e pedagogiche che il coach dovrebbe possedere o acquisire. Si assume che la formazione sia un’esperienza situata in uno specifico contesto ed il fine ultimo sia l’interiorizzazione di una metodologia d’apprendimento che renda progressivamente il soggetto autonomo nei propri processi cognitivi13. Ecco spiegato anche l’interesse del modello di allenamento, così definito, verso la progettazione di un ambiente di apprendimento idoneo al raggiungimento degli obiettivi educativi, motori e sportivi.
In questa logica, l’intento è quello di offrire dei riferimenti teorici che portino a sviluppare, progettare e valutare nelle pratiche sportive interventi educativamente e pedagogicamente efficaci, staccandosi dalla mera visione del coach come tecnico, bensì sottolineando le essenziali competenze pedagogiche da acquisire necessariamente. Sarà quindi necessario avvalersi di specifici metodi didattici e di peculiari costrutti di riferimento, quale ad esempio quello di apprendimento, oltre a strumenti di valutazione che facendo peso su riferimenti teorici multidisciplinari consentano di ipotizzare una progettazione partecipata dell’ambiente sportivo. Si evidenzia la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti nella relazione educativa sportiva e si segnala il bisogno che tale relazione sia vissuta in un ambiente di apprendimento debitamente progettato e gestito. Si supera la visione di palestra come semplice luogo in cui compiere attività motoria.
A differenza dell’attività sportiva legata all’efficientismo e alla visione consumistica dello sport, l’allenamento così inteso ha in sé un’attività sportiva dagli alti valori sociali ed educativi, divenendo, per l’appunto, strumento e agente educativo che se gestito con competenze trasversali potrà ottenere risultati persino inattesi.
Sport è un termine polisemico, ha più significati e non è storicamente definito, varia con le epoche e le culture. Racchiude in sé i concetti di corpo, gioco e movimento. È necessario volgere lo sguardo alla relazione dialogica e circolare tra allenatore e atleti, tra atleti e atleti e tra questi e l’ambiente circostante. Si pensi ad allenatori che svolgono la loro mansione nei settori provinciali giovanili e ad atleti adolescenti, seguendo una logica innovativa che vede affiancati e sovrapposti alcuni concetti pedagogici, psicologici e progettuali, tanto da arrivare a confrontarsi con teorie architettoniche oltre che didattiche. Vi è reciprocità e ciclicità. Ad esempio l’allenatore è, in alcuni momenti, anche atleta (impara dai suoi atleti) e in qualche modo l’atleta è un allenatore (insegnando all’allenatore, ai compagni e a se stesso).

1.1 Apprendimento e allenamento

In risposta all’ipotesi secondo la quale lo sport è un laboratorio di apprendimento i cui contenuti prevalenti non sono di tipo motorio è per noi importante approfondire il costrutto “apprendimento” collegando le sue diverse definizioni all’attività motoria, sportiva e alla relazione educativa che si instaura in un contesto di allenamento.
Ci si allontana sempre di più dall’attività sportiva mirata al compito e ci si lega a quella visione di attività sportiva incentrata sul processo di sviluppo dell’atleta come individuo.
Parlare di apprendimento in ambito sportivo significa anche stabilire il difficile nesso che collega la condotta umana alla provocazione dell’ambiente e alle strutture o alle istanze consegnate dall’ereditarietà in quanto è, per l’appunto,l’apprendimento che costruisce l’uomo conferendogli quella identità, quegli adattamenti, quel patrimonio di modelli comportamentali che lo distinguono dagli altri esseri della scala dei viventi. L’uomo attraverso l’apprendimento non soltanto impara qualcosa ma impara ad essere, costituisce il suo sviluppo (sia come singolo che come gruppo), definisce attese e bisogni, progetti e speranze, costruisce la storia e il suo destino14. Vi sono deiveri e propri elementi strutturali presenti in ogni situazione di apprendimento, i tratti essenziali dell’apprendimento, che ricorrono in misura differente a seconda del contesto e dell’incidenza che l’apprendimento ha nella specifica circostanza. In particolare in ogni processo di apprendimento interviene un dato conoscitivo (acquisto delle informazioni), ad esso si accompagna un secondo elemento che può essere definito come fruizione personale del dato conoscitivo e infine c'è un incentivo allo sviluppo funzionale delle capacità soggettive, cioè una qualche forma di riorganizzazione del rapporto Io-Mondo e quindi un accrescimento della esperienza personale15.
Inoltre l’apprendimento è tale se, oltre la competenza, ci fa essere e sentire liberi e padroni del nostro rapporto con noi stessi e con il mondo16. Nello sport questo rapporto si basa anche sulla percezione del nostro corpo e su quelle competenze e intelligenze atte a gestire i compiti richiesti e l’ambiente circostante. Pur se argomentiamo intorno a tematiche sportive è di centrale rilievo sottolineare che apprendimento non è da intendersi come addestramento17.
Nonostante il fatto che nella vita di tutti i giorni la parola allenamento sia utilizzata con differenti significati a seconda della professione di coloro che svolgono tale attività, qui vogliamo collegare i termini apprendimento, addestramento, allenamento in una sola specifica logica pedagogica superando la visione di allenamento sportivo come semplice addestramento18. Nell’addestramento si cerca di ottimizzare le risorse dell’organismo:massima efficienza, minimo sforzo e massima sicurezza esecutiva. Quando però dall’addestramento si passa alla formazione, l’apprendimento non si conclude più nella conquista di un dato o nell’ottenimento di una informazione. L’obiettivo da raggiungere diventerà il processo cognitivo e quindi la persona che apprende è chiamata a padroneggiare la conoscenza, non soltanto dei dati e delle situazioni, ma anche della ratio operativa di quello che fa e dei perché che spiegano l’azione e l’operare tecnico. Insieme a questo, la persona è chiamata a prendere consapevolezza di sé e delle proprie risorse. L’uomo conosce se stesso attraverso la relazione che stabilisce con il mondo19.
Roger Cousinet20 propone tre parole da collegare all’apprendimento: Sapere, potere, volere. Nell’apprendimento si determina sempre un certo acquisto di conoscenze, ma anche un ampliamento delle risorse del soggetto e un approfondimento della attitudine a elaborare decisioni. Questi tre aspetti sarebbero sempre presenti negli apprendimenti extrascolastici mentre sono davvero rari nell’attività scolastica che difficilmente salvaguardia tutte e tre queste dimensioni21. Aspetti, questi, che un buon osservatore, allenatore ed educatore del settore sportivo affronterà, in quanto gli atleti attraverseranno un percorso che andrà dal semplice sapere compiere un’azione motoria alla percezione di poter svolgere atti motori più complessi e infine al voler migliorarsi sempre di più.
In contrapposizione al traguardo di un’attività motoria e sportiva che ha come fulcro di attenzione la performance vincente, con l’apprendimento, anche in ambito sportivo, si cerca per lo più, di rendere libera la persona. Essa sarà libera di, ovvero avrà la libertà di essere nel mondo, di possedere le cose, di padroneggiare sé stessa, di esprimersi, di realizzarsi per quello che consente il potenziale umano e per ciò che deriva dalla sollecitazione educativa; libera da, in quanto libera da vincoli che la trattengono in una condizione di dipendenza;libera per, cioè libera per esprimersi nella sua dignità e nella sua creativa progettualità, per incontrare le altre persone, per incontrare i valori, per incontrare la cultura22. La libertà così intesa non preoccupa e non si esprime nella fuga ma nell’accettazione dei vincoli posti dallo sviluppo. Essa diviene la condizione prima, fondamentale, ineliminabile, perché si attivi il processo di emancipazione della persona nei confronti delle angustie evolutive, diventando uno dei parametri dell’apprendimento. Accettare i vincoli posti dallo sviluppo significa predisporre le condizioni per crescere e padroneggiare quei vincoli, significa obbedire alla natura per poterla comandare, significa conquistare la libertà. Occorre assicurare all’apprendimento un carattere di coerenza e congruità rispetto ai momenti evolutivi del soggetto che apprende e sembra quindi indispensabile che l’apprendimento si articoli in modo tale da tollerare ampi margini di flessibilità metodologica23.
Ogni atleta ha un suo personale stile di apprendimento, cioè un comportamento cognitivo, affettivo e fisiologico di come viene appreso l’ambiente intorno a sé e vengono acquisite nuove informazioni. Ogni persona può usare diversi stili a seconda della situazione. Kolb24 individua quattro fasi (orientamenti) di apprendimento. L’orientamento all’esperienza concreta (EC), dove l’apprendimento è prevalentemente il risultato delle percezioni e delle reazioni alle esperienze; l’orientamento all’osservazione riflessiva (OR), dove l’apprendimento deriva prevalentemente dall’ascolto e dall’osservazione; l’orientamento alla concettualizzazione astratta (CA), in cui l’apprendimento si concretizza mediante l’analisi e l’organizzazione sistematica delle informazioni e dei relativi flussi; orientamento alla sperimentazione attiva (SA), in cui azione, sperimentazione e riscontro dei risultati rappresentano la base dell’apprendimento25. Dalla combinazione degli orientamenti vengono ricavati i profili combinati da cui derivano gli stili di apprendimento, ad esempio uno stile Adattivo; o uno stile divergente, o uno stile convergente ed ancora uno stile assimilativo.
In linea con tale argomento è opportuno offrire dei cenni sulla tassonomia degli obiettivi educativi proposta da Benjamin Bloom agli inizi degli anni ’50, considerata una delle più interessanti. Tale classificazione degli obiettivi pur se prende spunto dall’attività pratica degli insegnanti, più precisamente dal loro intento di raccogliere in modo empirico i criteri di valutazione presi a riferimento nell’esaminare i loro allievi e i relativi percorsi di apprendimento è ben confrontabile con le dinamiche del settore educativo-sportivo. La tassonomia di Bloom sarà importante per l’allenatore sportivo per la fase di valutazione e verifica a posteriori dei risultati degli interventi formativi nonché nella scelta a priori delle metodologie didattiche più opportune in relazione all’area di apprendimento specifica26. Secondo l’autore, le modalità di apprendimento sono divise in tre aree o domini al cui interno vengono rinvenuti i relativi obiettivi educativi:
  • Il ...

Indice dei contenuti

  1. Introduzione
  2. Capitolo 1 - Un modello di insegnamento-apprendimento: lo sport
  3. Capitolo 2 - Autoefficacia dello sport e flow
  4. Capitolo 3 - L’allenatore: un pedagogista
  5. Capitolo 4 - Il processo di allenamento: aspetti didattici e docimologici
  6. Capitolo 5 - Allenatore e atleta: un patto educativo
  7. Capitolo 6 - Allenamento fisico e allenamento morale. Tra vincoli, opportunità ed orizzonti di senso
  8. Capitolo 7 - Un percorso verso l’eccellenza: il campione di vita
  9. Conclusione
  10. Bibliografia