Psicologia Vibroenergetica
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Sappiamo tutti quanto sia importante vivere con serenità le situazioni conflittuali non solo con le persone per noi più importanti ma soprattutto con se stessi, e quanto sia più produttivo modificare il proprio atteggiamento anzichè cercare ostinatamente di cambiare chi ci è vicino. Ma non sempre sappiamo esattamente come fare. Ebbene, la Psicologia Vibroenergetica si propone di offrire una linea guida semplice e pragmatica per realizzare questo cambiamento fondamentale per crescere emotivamente e così riuscire ad affrontare qualsiasi situazione si possa presentare.

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Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788831670371
Cap. 1
Perchè ideare una nuova psicologia?
Innanzitutto vediamo di capire bene cos'è la Psicologia e di cosa si occupa.
Cos'è la Psicologia?
Il primo a utilizzare il termine “psicologia” per definire i propri interessi scientifici fu Wundt, uno studioso tedesco, che però non pensò a dare a questo termine una definizione precisa, che quindi finì per assumere sempre nuovi significati e connotazioni molto sfaccettate.
In senso generale, per Psicologia si intende la scienza che indaga non solo l' attività psichica individuale, cioè l'insieme dei fenomeni che possono essere direttamente osservati soltanto da colui nel quale si determinano, ma anche il comportamento umano, -cioè l'insieme dei fenomeni osservabili in altri individui, come i gesti e le parole, le reazioni interiori e l'interpretazione degli atti-, e la personalità dei singoli, cioè quell'individualità biologica, psichica e sociale che permette di identificare ogni individuo.
Tuttavia la Psicologia ha come oggetto di studio privilegiato la mente.
Anche i filosofi si erano dedicati allo studio della mente umana, già prima della nascita delle prime Scuole Psicologiche, ma furono queste che elevarono la Psicologia al rango di disciplina scientifica.
In pratica la Psicologia Scientifica ebbe un diverso approccio alla mente, affrontando in modo incisivo il problema della metodologia, per riuscire a definire un'impostazione che non solo rispettasse le caratteristiche fondamentali delle metodologie scientifiche già riconosciute, ma valorizzasse la peculiarità del suo oggetto di studio.
Ma cosa rende effettivamente scientifica la psicologia?
Poichè la Psicologia è una scienza che studia la mente attraverso l'osservazione e l'analisi del comportamento, la si può definire una scienza sia empirica, in quanto le sue osservazioni sono dirette e non mediate, sia obiettiva, perchè le sue osservazioni non sono mai soggettive bensì regolate da criteri rigorosi. Questo al fine di generalizzare i risultati ottenuti nelle singole ricerche.
In pratica, grazie al rigore metodologico, dalle ipotesi del singolo psicologo si arriva a formulare teorie di carattere generale e modelli, sulla base dei quali gli studiosi potranno produrre predizioni corrette su fenomeni analoghi a quelli indagati. E questo è uno dei criteri di garanzia di scientificità del Metodo Psicologico.
Quindi possiamo dire che la Psicologia è una scienza che si occupa della complessità dell’essere umano, dei processi della mente, del comportamento e delle sue relazioni allo scopo di promuovere il miglioramento della qualità della vita, e si fonda sui risultati della ricerca scientifica e sui contributi delle discipline antropologiche.
Le competenze e gli strumenti offerti attualmente dalla Psicologia trovano applicazione in tutti i contesti della vita quotidiana e sono mirati al benessere psicologico dell’individuo: nei passaggi critici della vita quali infanzia, adolescenza, coppia e sessualità, gravidanza e terza età, e in tutto ciò che riguarda il benessere fisico (salute, stili di consumo, sicurezza, violenza, dipendenza da sostanze), e lo sviluppo mentale dell'individuo (disturbi dell’apprendimento, genitorialità, processi di formazione), intervenendo nei disturbi cognitivi tramite la valutazione e la riabilitazione neuropsicologica in seguito a lesioni quali trauma cranico, ictus, emorragie cerebrali, etc., o in caso di malattie neurologiche/degenerative come la sclerosi multipla, il morbo di Alzheimer, la malattia di Parkinson, etc.
Ma la Psicologia trova applicazione anche in ambito lavorativo, per facilitarne l'organizzazione, come ad esempio la selezione e valutazione dei candidati, la presa di decisioni, l'analisi organizzativa, etc., e per la gestione dell'immigrazione, la giustizia, lo sport, gli eventi traumatici che coinvolgono un gran numero di persone e così via.
Perciò si può dire che la psicologia è nella vita di tutti i giorni.
Ma perchè ricorrere a uno specialista per riuscire a gestire al meglio la nostra vita?
La risposta degli psicologi è perchè coloro che credono di poter "fare da sé" sbagliano, non certo per mancanza di buona volontà o per incapacità, ma perché noi misuriamo tutto esclusivamente con il nostro metro di giudizio e ci fidiamo solo di noi stessi. Ne consegue che il nostro giudizio e valutazione non sono obiettivi, bensì di parte, e quindi occorre l'aiuto di una persona estranea. Infatti, anche i familiari o coloro che ci stanno più vicini corrono il rischio di commettere errori per "simpatia" con i nostri problemi o le nostre interpretazioni.
Nel caso della scelta di un Cristallo Terapeutico, ad esempio, è necessario che il Cristalloterapeuta faccia domande che possono anche apparire troppo personali. Ma non lo si deve vedere come una sorta di impiccione, perchè solo sondando la nostra psiche potrà risalire alla vera causa del problema, così da riuscire a individuare il Cristallo più adatto a risolverlo nel più breve tempo possibile ... nel rispetto della III° Legge di Natura dell'Ottimizzazione delle Risorse, che in questo caso è la "risorsa tempo".
Allora si deve sempre ricorrere ad uno specialista?
Secondo gli esperti del ramo sì, ma io ritengo di no. O quantomeno non sempre.
Infatti, secondo la mia Metodologia Vibroenergetica, nel caso dell'interazione con l'Energia si può fare da soli l'Analisi Psicologica Vibroenergetica: una sorta di autoanalisi che richiede soltanto buona volontà per proseguire fino alla fine e onestà per non barare con se stessi, assecondando il Superio che ha proprio il compito di nascondere nell'inconscio tutto ciò che è sgradevole ... un po' come scopare la polvere sotto il tappeto.
Ma si sa che questo "gioco" non può reggere a lungo, perchè il problema non è stato rimosso veramente bensì solo "rimosso", secondo il significato che ne dà la Psicoanalisi2. Al pari di ogni altro meccanismo di difesa, entro certi limiti è fisiologico, ma quando questi vengono superati diventa patologico.
Si tratta quindi di una differenza quantitativa, non qualitativa.
Quindi la rimozione è utile per il nostro benessere?
Sì, ma solo quando la rimozione è "normale", cioè quando non provoca danni. Infatti, una rimozione eccessiva ci danneggia perchè il materiale rimosso preme sull'intero apparato psichico che sarà costretto a utilizzare molta energia per mantenere questo stato di rimozione.
È grazie alla rimozione che l’apparato psichico si protegge da un contenuto che non tollera rimuovendolo dalla condizione conscia per metterlo in quella inconscia: ma per farlo è necessario un "contenitore", evidentemente inconscio, per accogliere questa rimozione.
Ma se ci si libera da tutti gli Schemi Mentali che ci hanno costretto a comportarci, a pensare e a sentire le emozioni in quel modo, ecco che l'energia psichica, utilizzata per mantenere lo stato di rimozione, può venire utilizzata dall'Io che così potrà funzionare con tutta la sua capacità e si eviterà non solo la produzione di sintomi fisici ma anche tutti quei disturbi emotivi che portano alla depressione.
Ma cosa accade nel cervello quando si sviluppa la depressione?
La depressione porta una minore attività della Corteccia Frontale (pensiero) e della Corteccia Paralimbica più interna (umore), cioè la Regione Limbica Frontale, evolutivamente più vecchia e responsabile delle emozioni, della memoria e dell'apprendimento.
E poichè l'Area 25 è più attiva nella depressione, come un portone aperto alle emozioni negative che sommergono pensiero e umore, la soluzione sta nel ridurne l'attività, come hanno dimostrato i ricercatori mediante un esperimento che prevedeva l'inserimento di due elettrodi in quell'area, collegati a un pace-maker con corrente continua 4 volt.
Ma non è necessario ricorrere a questi estremi, perchè si può ottenere lo stesso risultato tramite la Terapia cognitivo comportamentale (TCC), perchè hanno visto che riducendo l'attività della Corteccia Frontale e della Corteccia Paralimbica, si ha anche una riduzione dell'attività dell'Area 25. In pratica, per vincere la depressione si deve utilizzare più pensiero; ma anche i farmaci antidepressivi, utilizzati per ripristinare lo stato di salute psichica, riducono l'attività dell'Area 25 e aumentano quella della Corteccia Frontale.
Come si propone di superare la depressione la Psicologia Vibroenergetica?
La Psicologia Vibroenergetica, a differenza dei mezzi utilizzati dalla medicina ufficiale, prevede l'uso del Pensiero Vibroenergetico, che agisce secondo questo schema:
Pensiero Vibroenergetico --> + attività della Corteccia Frontale (=pensiero) --> - attività Area 25 (=Energia Riequilibratrice) --> - depressione.
Chi è lo Psicologo?
Chiariamo subito un punto: noi tutti, chi più chi meno, siamo un po' Psicologi. Lo siamo sia con noi stessi sia con le persone che ci stanno vicino o che incontriamo, perchè è un punto fondamentale per la gestione dei rapporti umani ... e con tutti gli altri esseri viventi, animali e piante.
Ed è per questo che la Psicologia Vibroenergetica è per tutti: perchè tutti la possono mettere in pratica.
Però con il termine Psicologo viene definita una persona che riesce a penetrare e valutare il meccanismo che condiziona le diverse reazioni mentali e affettive nell'ambito del comportamento individuale e dei rapporti sociali.
Eppure vi è ancora molta confusione sulla figura dello Psicologo, malgrado la cultura psicologica si stia diffondendo sempre più nella società.
Cosa fa e cosa lo distingue dagli altri specialisti della mente? E quando e perché è utile rivolgersi allo psicologo?
Lo Psicologo è lo specialista che si occupa della psiche umana e, in base ai suoi interessi personali e alla sua formazione, può rivolgersi non solo al singolo, ma anche ai gruppi (coppie o famiglie), ad interi organismi sociali (scuole, aziende, strutture assistenziali) e alla comunità.
Il suo scopo è promuovere il benessere psichico degli individui, cercando anche di prevenire il disagio psichico, fornendo una diagnosi, un sostegno psicologico, un consiglio e, quando è il caso, indirizzare i soggetti verso un diverso professionista della salute psichica quale può essere uno Psicoanalista3 o uno Psichiatra4 o un Neurologo5, perchè lo Psicologo, non essendo medico, non può prescrivere farmaci.
Egli può solo comprendere ed accogliere la sofferenza, i vissuti e le domande, implicite o esplicite, di chi si rivolge a lui, per aiutarlo ad acquisire una maggior consapevolezza di sé e delle proprie difficoltà e potenzialità: in pratica a mettere ordine nella propria vita e agire nella direzione desiderata.
Ma questo non lo fa anche un amico?
Sì, ma essi ritengono che, quanto a dare consigli, un amico non possa avere l’obiettività e gli strumenti tecnico-professionali di cui può disporre uno specialista della mente come lo Psicologo.
Allora lo psicologo è simile a un coach o a un counselor o a una guida spirituale?
Potrebbe anche apparire tale; ma uno Psicologo, dati i suoi specifici studi sulla psiche, ha una maggiore comprensione della situazione emotiva e caratteriale del soggetto. E, anche se alcuni disturbi psichici sono a carattere religioso, un religioso è essenzialmente una guida spirituale e morale, non psicologica.
Quanto al counselor, chiunque può presentarsi come tale senza bisogno di alcun tipo di laurea, essendo una professione riconosciuta ma non regolamenta...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Indice
  3. Frontespizio
  4. Copyright
  5. Introduzione
  6. PARTE I° - UN NUOVO INDIRIZZO PSICOLOGICO
  7. Cap. 1 - Perché una nuova psicologia?
  8. Cap. 2 - Origine e caratteristiche della Psicologia Vibroenergetica
  9. Cap. 3 - Psicologia Vibroenergetica e altri indirizzi psicologici a confronto
  10. PARTE II° - FONDAMENTI DI PSICOLOGIA VIBROENERGETICA
  11. Cap. 1 - Ricerca del Benessere psico-fisico
  12. 1.1 - Normalità e Equilibrio
  13. 1.2 - Importanza della Volontà
  14. 1.3 - Rapporto corpo-psiche (alimentazione, movimento/riposo, malattia)
  15. Cap. 2 - Conosci te stesso
  16. 2.1 - Percezione Sensoriale e Extrasensoriale o Percezione Vibroenergetica?
  17. 2.2 - Elaborazione della percezione (autostima e immagini mentali)
  18. 2.3 - Istinto e Intuizione
  19. 2.4 - Conoscere se stessi attraverso il Pensiero Vibroenergetico
  20. Cap. 3 - Difendi te stessodalle Emozioni Dannose
  21. Cap. 4 - Libera te stessodalle Emozioni Dannose
  22. 4.1 - Strumenti ideologici per liberarsi dalle Emozioni Dannose: Fantasia (manifestazione cosciente) Sogno (manifestazione inconscia)
  23. 4.2 - Strumenti pratici per liberarsi dalle Emozioni Dannose: Pianto - Riso - Canto
  24. PARTE III° - INTERPRETAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI PSICHICHE IN CHIAVE VIBROENERGETICA
  25. Cap. 1 - La Chiave Vibroenergetica per aprire le porte della mente: oggettivare la soggettività
  26. Cap. 2 - Personalità
  27. 2.1 - Manifestazioni Comportamentali della Psiche
  28. 2.2 - Manifestazioni Affettive della Psiche
  29. Cap. 3 - I problemi della psiche
  30. Cap. 4 - Analisi Psicologica Vibroenergetica - per ritrovare e conservare l'Equilibrio psichico-emotivo
  31. APPENDICE 1 - Test "Conosci te stesso"
  32. APPENDICE 2 - 3 Test per valutare il livello di depressione
  33. APPENDICE 3 - "Il tuo sorriso" di Pablo Neruda
  34. Bibliografia