Sono onorato di prendere parte a questa intervista e del vostro lavoro. È fantastico ed è un grande onore. Perciò grazie, davvero.
Sono contento che per lei sia un onore e voglio ringraziarla perché lei sa che per noi oggi è un grande giorno e per Orwell lei rappresenta una parte concreta dei valori ed obiettivi della nostra realtà, per questo abbiamo deciso di dare a lei il nostro premio. Vorrei cominciare citando due frasi di Ezra Pound: la prima dice che “se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui. E la seconda: l’unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano azioni. In che misura crede che rappresentino Steve Bannon?
Quella di Ezra Pound è una figura controversa e in particolare l’Italia del suo tempo, ma tu sai che costituisce una parte importante della poetica del secolo che ammira e dà importanza alle idee di azione. Le sue idee sono pratiche, materiali e insegnano che puoi pensare ad un’idea, studiarla, praticarla alla fine trarre un insegnamento da essa. Così puoi cambiare il mondo e penso che abbiamo visto fare questo molte volte negli ultimi 10 anni, in particolare per le idee di populismo e nazionalismo, e cristianesimo giudaico. Il significato dell’alleanza di libertà tra India e Giappone e altre culture rafforza ciò che Pound sostiene per quanto riguarda le diverse culture.
Questa è una delle cose che rende questo periodo turbolento e caotico. Ma è anche un fantastico periodo in cui vivere, perché ci sono nuove idee e nuovi modi di pensare. Penso sia per questo che organizzazioni come la tua e dei tuoi colleghi stanno avendo un grande successo perché, come possiamo vedere oggi, penso che stiamo vivendo in una battaglia di idee e ognuno può prendere un’idea, renderla concreta e fare di tutto per far sì che alla fine queste idee siano vittoriose.
Lei è stato capace di raccogliere un’intera area politica attorno ad una precisa identità stimolando due tipi di bipolarismo globale che vede contrapporsi popolo ed establishment, ma anche tra informazione verticale e orizzontale (indipendente). Oltre a quella del 3 novembre, quali sono le altre battaglie fondamentali per la vittoria finale?
Ci sono un po’ di cose da dire. Allora il 3 novembre sarà un segnale politico molto importante di come saranno i prossimi 10 anni, ossia molto turbolenti. Degli studi hanno definito che ci sarà un cambio generazionale, ci sarà una quarta svolta nella storia degli Stati Uniti.
Abbiamo avuto una svolta durante la Rivoluzione. Abbiamo avuto una svolta durante la Guerra Civile. Abbiamo avuto una svolta nella Grande Depressione e la seconda guerra mondiale e questa sarebbe la quarta grande svolta nella storia dell’America.
Questo succede ogni 80 o 100 anni ed è questo che spiega come le generazioni di persone crescano e poi tornino indietro. Questo spiega perché spesso i nipoti assomigliano molto ai nonni rispetto ai figli stessi. Secondo me ci troviamo nel bel mezzo di un periodo davvero turbolento almeno fino ai prossimi dieci anni. Questo decennio del ventunesimo secolo sarà davvero difficile tanto quanto il 1920 lo è stato per il secolo scorso. E ricordo che iniziai a lavorare con Andrew Breitbart, giornalista, subito dopo la crisi finanziaria del 2008 e credo che questa sia stata una sorta di avviso. Infatti questa crisi finanziaria fu il “grilletto” della pistola che diede il via a questo periodo turbolento.
La crisi finanziaria del 2008 fu seguita della riunione avvenuta a Davos. La risposta finanziaria fu essenzialmente quella di prendersi cura di se stessi su una base globale usando le banche centrali per salvare se stessi e tutte le persone facoltose possedevano beni che costituivano immobili, azioni oppure obbligazioni.
Loro lavorano in coordinazione, ma tutto ciò viene fatto pubblicamente. In pratica loro usano la banca centrale per riempirsi le tasche fregandosene delle persone, soprattutto quelle della vostra generazione, intendo persone sotto i 40 o i 30 anni di età. In realtà su scala globale queste persone non sono poi così tanto diverse rispetto agli schiavi della Russia del diciannovesimo secolo. Voglio dire, ci si nutre meglio, ci si veste meglio, si vive meglio e tutti possono avere accesso a qualsiasi tipo di informazione. Ma anche se abbiamo tutto questo possiamo affermare di non possedere nulla in quanto non abbiamo la capacità di generare capitali a pa...