Lim e cooperative learning Nella scuola in ospedale
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Lim e cooperative learning Nella scuola in ospedale

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Lim e cooperative learning Nella scuola in ospedale

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Informazioni sul libro

Tra i diritti di cui devono godere i bambini degenti in ospedale viene elencato il diritto di continuare anche durante il periodo di ospedalizzazione la propria formazione scolastica giovandosi di insegnanti e materiale didattico fornito dalle autorità scolastiche, in particolare in caso di ricovero prolungato, a condizione che la suddetta attività non arrechi pregiudizio al suo benessere e/o ostacoli i trattamenti in corso.
Il diritto alla salute, al gioco, allo studio, al mantenimento delle relazioni affettive ed amichevoli è reso più concreto attraverso un Protocollo d'Intesa stipulato tra il Ministero della Pubblica Istruzione e il ministero della Sanità.

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Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788831698412
1. LA FORMAZIONE A DISTANZA (FAD)
La FAD è l’insieme delle attività didattiche svolte all’interno di un progetto educativo che prevede la non compresenza di docenti e discenti nello stesso luogo.
1.1 CARATTERI GENERALI
La FAD supera i limiti posti dall’assenza di un luogo fisico come l’aula tradizionale; riduce i costi complessivi dell’intervento didattico a regime; razionalizza l’intervento del docente con la possibilità di distribuire on-line varie tipologie di documenti e materiali audiovisivi anche interattivi; permette una fruizione didattica da parte dei discenti parzialmente on demand che semplifica la partecipazione ai corsi da parte anche di studenti ospedalizzati; è svincolata dal tempo, dallo spazio e dai luoghi di fruizione dell’apprendimento.
Tuttavia, punti a svantaggio della FAD sono il rendere difficile l’interazione empatica tra docente e studente, tipica della formazione in presenza; e inoltre il fatto di poter costituire una barriera per discenti poco avvezzi all’uso delle tecnologie dell’informatica e della comunicazione (TIC).
1.2 TRE GENERAZIONI DI FAD
Le prime esperienze di formazione a distanza maturano già a metà dell’Ottocento, epoca caratterizzata da un alto tasso di analfabetismo, quando, principalmente nei Paesi già industrializzati, come Inghilterra e Svezia, si iniziano a sfruttare le reti di trasporto e dei servizi postali per distribuire materiali cartacei a studenti che difficilmente avrebbero potuto raggiungere sedi scolastiche (il primo caso è attestato a Londra, nel 1840).
A partire dagli anni Venti con la radio, e poi dagli anni Sessanta con la televisione, si inizia a far ricorso ai supporti audiovisivi come strumento per apprendere (anche se negli USA la sperimentazione della TV in ambito formativo inizia già a partire dagli anni Quaranta). Tappa fondamentale risulta essere la commercializzazione del VHS (video home system): le videocassette consentono di personalizzare i tempi di fruizione, favorendo la personalizzazione dell’offerta formativa. Le tecnologie audiovisive hanno ovviamente potenziato una cultura dell’immagine, meno elitaria rispetto alla scrittura, e una maggiore personalizzazione di tempi e modi di fruizione. Impossibile non ricordare, a tal proposito, il compito portato avanti dal pedagogista, docente e scrittore Alberto Manzi, che condusse, tra il 1960 e il 1968, la fortunata trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi. Il programma, concepito come strumento di ausilio nella lotta all’analfabetismo, riproduceva in televisione delle vere e proprie lezioni di scuola primaria, con metodologie didattiche innovative5, dinanzi a classi composte da adulti analfabeti o quasi. Si stima che quasi un milione e mezzo di persone abbiano conseguito la licenza elementare grazie a queste lezioni a distanza, svolte di fatto secondo un vero e proprio corso di scuola serale. Il maestro Manzi usava anche una lavagna luminosa, per quei tempi assai suggestiva. La ERI, casa editrice della RAI, pubblicava materiale ausiliario per le lezioni, quali quaderni e piccoli testi.
Negli anni Ottanta il pc fa il suo ingresso nell’ambiente domestico. Precisamente, con una prima fase, offline, caratterizzata dall’uso di strumenti che non si avvalgono del supporto delle reti (es. floppy disk e CD-ROM), e da una seconda fase, online, basata sulla diffusione dell’uso delle Reti (Internet).
Con l’avvento della formazione online, l’apprendimento, da modalità individuale e di “autoapprendimento” passivo, diventa un processo complesso e dinamico che prevede il ruolo attivo del discente e da grande importanza all’apprendimento collaborativo e cooperativo. Recentemente, in seguito alla maturazione dell’editoria multimediale, l’e-learning riesce a sfruttare completamente le nuove tecnologie.
La distinzione della FAD in fasi generazionali, per quanto concettualmente efficace, rischia tuttavia di oscurare l’importanza assunta dai paradigmi educativi e dalle teorie della conoscenza che accompagnano l’evoluzione del settore. In particolare, per quanto riguarda la formazione a distanza che si basa sulla telematica e che viene generalmente denominata come e-learning, non bisogna dimenticare come essa sia basata sull’interazione tra tutti i partecipanti al progetto educativo come elemento centrale. È proprio in questo, infatti, che essa si distingue dai sistemi che l’hanno preceduta.
1.2.1 L’ E – LEARNING
L’E-learning, rispetto alle altre forme di FAD, si avvale dell’uso di Internet. Inoltre, al processo formativo prendono parte molte figure educative e servizi specifici che di fatto risultano essere la spina dorsale dell’insegnamento. Un componente base della teledidattica è la piattaforma tecnologica (learning management system o LMS) che gestisce la distribuzione e la fruizione della formazione: si tratta infatti di un sistema gestionale che permette di tracciare la frequenza ai corsi e le attività formative dell’utente (accesso ai cont...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Indice
  3. Frontespizio
  4. Copyright
  5. INTRODUZIONE
  6. 1. LA FORMAZIONE A DISTANZA
  7. 2. USO SOCIALE DELLE TIC
  8. 3. OSPEDALE E APPRENDIMENTO COOPERATIVO: UN OSSIMORO?
  9. 4. WIILD: LIM POVERA MA UTILE
  10. CONCLUSIONI
  11. BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA