Parte seconda
O – Gli esseri umani si vantano di essere degli inventori, ma non hanno ancora ideato il modo di vivere in simbiosi con nessun pianeta. Vivere come noi per loro è impresa impossibile; pur se inventano gioie per gli occhi la nostra bellezza non gli frega.
A – Non in tempi remoti ma recenti si svolse quel dramma del paesino meridionale molto dedito ai culti religiosi. Dice tutto sulla piccolezza umana.
O – La casupola dove si preparano le polveri da sparo e le carte colorate venne costruita tra sabbie e pietre; sappiamo del fatto grazie al giglio di mare testimone unico dei fatti. Poi vittima anch'egli di quel tragico giorno.
A – La famiglia di uno dei maestri artificieri è molto povera, e la preghiera rivolta alle figure dei santi accomuna la sera alla mattina, con poco tempo dedicato al desinare e molto al lavoro per ogni componente che vive nel piccolo abituro.
O – I giovanissimi in casa vanno per i campi alla ricerca di cibo, ma solo nelle ore serali; la luce del giorno è usata per uno speranzoso studio e per ricavare oggetti dal legno. Gli anni per loro sono la somma di infiniti giorni in cui l'uomo, il padre, affronta rischi e fatiche, ed i momenti di freddo e di malattia.
A - La costanza negli uomini non è la medesima che abbiamo nelle nostre fibre; ed i momenti di ira per un torto subito, per un salario non dato non dovrebbero spingere a gesti assurdi: gesti inconcepibili per una compagna ed anche per se stessi in momenti differenti.
O – Le figure dei santi - i santini con dietro riportata una diversa preghiera - sono un conforto ed un pensiero lieto e quotidiano per la donna. L'uomo che ha subito un torto e non ha modo di poter replicare non tollera altre voci, altri sospiri; neppure quelli in fondo donati dalle persone che ama e che lo amano.
A – Il freddo della sera ed il gelo nel cuore possono trascinare un essere umano ad un gesto inconcepibile e privo di ogni senso logico: strappa dalle mani della donna che ama quel piccolo conforto: i santini. L'uomo butta dentro le fiamme …
O – L'uomo butta dentro le fiamme della stufa malmessa quelle figure di santi, cioè carta con disegni a colori che dietro ha riportata una preghiera, tante diverse preghiere. L'uomo che vive le sue giornate a contatto con le polveri da sparo ed il fuoco, vede nelle fiamme un fenomeno concreto e nelle preghiere una promessa mai mantenuta.
A – Un doppio o triplice dolore riempie il cuore della donna, mentre gli occhi dei figli sono umidi a causa del silenzio che diventa padrone delle loro gole. Gli occhi di tutti – dei figli della donna dell'uomo - non vedono più nulla, sono aperti verso il tutto e verso ogni luce tremante essa stessa forse di paura.
O – La donna non si avvede che le sue gambe cedono: e si abbatte al suolo, seduta dopo aver emesso un solo urlo fuori di sé, ed una implosione dell'anima da quel momento la uccide per giorni e giorni.
A – Poche albe in fondo seguono quella sera, la irripetibile sera che vede dei rettangolini di carta finire bruciati dentro la stufa. Ma i timori della donna fanno presa nel cuore dell'uomo. I pensieri sovrastano la concentrazione, in casa e nella fabbrica sorta per sicurezza su sabbia e rocce.
O – La notizia dell'esplosione, della fine di tante vite tra tante fiamme, viene consegnata a tutta quella porzione di terra dall'aria che trema e dai fumi che si innalzano alti verso la casa celeste dei medesimi santi. Ogni uomo che viene a sapere della storia crede esista la vendetta, la donna ed i figli credono esista una punizione che cade da una mano invisibile. L'uomo subisce la sorte dei santini, e con lui altri lavoranti ignari di una stufa usata per rabbia.
A - Noi alberi sappiamo che la vita si tutela con le vite e l'uomo è debole se perde la forza e la costanza nel pensare. Il cibo e tanto altro richiede concentrazione e sudore per ogni uomo. Non esiste vendetta in natura ma solo rimedio agli errori, rimedio che arriva i cambio di costanza ed umiltà nell'agire con le povere forze umane.
O – La fatica umana richiesta per nascere e per il vivere richiede anche delle invenzioni per non pensare a codesti limiti: per vivere parzialmente in sogni diversissimi. Una Stella di Natale ha diramato la vicenda di quella ragazza corteggiata da tanti e che scelse il ragazzo sbagliato.
A – Studiava alla meno peggio per rispetto ai propri genitori e sognando qualcosa di bello per la propria vita. Il ragazzo che le piaceva non la gradiva più delle altre amiche in comune, ma i sogni mostrano una realtà diversa e non la mutano da quella che è. Una sera pensò di usare la migliore delle sue armi.
O – Una sera pensò di usare la migliore delle sue armi per avere il giovane, ma lo ebbe solo per quella sera e rimane infinitamente delusa da quella sconfitta: cadevano promesse fatte ai genitori e si alzavano muri di scherno con le amiche.
A – La madre la vide morte nell'anima. Cercò di capire e trovare una soluzione. Lo stesso fece la figlia cominciando ad inscenare nuovi orizzonti, viaggi lontani, una vita con uno straniero usato come mantello per coprire un volto in verità solo piangente.
O – La madre capì che la perdita degli amici e dell'amico del cuore stava per far volare via la ragazza in un altro continente e solo per disagio, con una recita nota a tutti. Ed un culto religioso veniva usato per mascherare una umiliazione e per separare una figlia dai propri cari.
A – La madre usa i numeri di telefono che trova e cerca quell'amico che può convincere la figlia che potrebbe sposare un uomo con altre usanze, uso a bere, un soldato magari uso alle mani. Qualche amico le risponde e prova ad aiutarla.
O – Parla con la ragazza ma essa vede tutto, vede oltre ogni giro di parole, e chiede un aiuto diverso per poter ultimare le fasi previste per i suoi studi. Poi in chiesa regge con sorrisi gli sguardi assenti delle perdute amiche, e gli sguardi impotenti di chi le ha dato la vita e voleva donarle dei sogni.
A – Dopo pochi anni, dall'altro capo del mondo inizia una nuova esistenza, con varie banali fasi: un figlio ed un divorzio ed un umile lavoro per una vita quasi in solitudine, e tante rassicurazioni a voce in direzione della lontanissima madre, oltre un mare ed un oceano.
O – Polline volato via: la scelta di ogni bosco di crescere in comune germogli docili e forti è nata da una antichissima riflessione. La bellezza di una figlia è rimasta su foto, e la bellezza non sempre genera gioa al rimirarla, e non sempre il ricordo è un dono.
A – Fotografie: hanno inventato il modo di guardarsi e riguardarsi com'erano, per rimuginare come da belli si diventa avvizziti; dovrebbero soffrirne, o per lo meno usare nel modo migliore ogni momento della vita. Invece creano immagini di loro stessi e non se ne preoccupano. Non badano che il viso in tante foto rivela le diverse età dell'anima.
O – Sarebbe, per loro, un modo per elevarsi dal ruolo di compratori consumatori spreconi inquinatori, per innalzarsi dal contesto sociale che di epoca in epoca crea degli acquari per pesci di allevamento. S...