Le maskerine dell'inganno. Dai pericoli che nascondono al loro significato politico più intimo
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Le maskerine dell'inganno. Dai pericoli che nascondono al loro significato politico più intimo

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Le maskerine dell'inganno. Dai pericoli che nascondono al loro significato politico più intimo

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Mai
utilizzate in precedenza come mezzi per la protezione individuale da
presunti agenti patogeni, con la "pandemia" del 2020 le maskerine
– pezzi di stoffa e/o strati di garza, "fai da te" o fabbricate in
serie – sono ben presto diventate un elemento permanente del paesaggio
sociale. Come piante in un giardino, senza però le loro naturali
proprietà botaniche. Tutt'altro.
I cosiddetti DPI, contrariamente al loro stesso nome, celano infatti un'intera serie di insidie, fonti di future patologie,
che è bene comprendere per potersi tenere lontani dai loro effetti
deleteri sulla salute individuale. Deleteri in ogni senso. Nella misura
in cui impattano la vita societaria degli individui, essi hanno difatti
anche un aspetto tipicamente politico oltre che sanitario.
I DPI poi occultano tutta un'altra storia che ci racconta una ben differente realtà, soprattutto a proposito dei bambini e dei minori.
Per questo la lettura del libro che avete nelle vostre mani è uno
strumento indispensabile di conoscenza e di documentazione, specialmente
per genitori responsabili preoccupati per il futuro dei loro figli.
Come stanno veramente i fatti o lo leggete qui oppure non vi sarà
possibile farlo da nessun'altra parte.

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Informazioni

Anno
2021
ISBN
9791220356701
1. Un esperimento sociale di massa unico nella storia del mondo
Gli scopi reali vanno occultati in provvedimenti di salute pubblica.
(Howard Dunn)
Prendiamo atto intanto di un fatto. L’uso obbligatorio, indiscriminato e per quasi tutte le fasce di età, di maskerine per il grande pubblico – nella vita civile e persino all’interno delle aule scolastiche, in tutti gli ordini di scuola (dalle elementari in su) – non è stato mai adottato nelle precedenti epidemie di influenza, da quella “asiatica” (1957) a quella detta “di Hong Kong” (1968), dalla “aviaria” H5N1 (2005) alla “suina” H1N1 (2009)1.
Se in tutte queste diverse occasioni non si è mai fatto impiego di alcun “dispositivo di protezione delle vie respiratorie”, come recita uno dei tanti Dpcm dell’ex governo Conte, l’utilizzo universale imposto delle maskerine nell’odierno contesto è sicuramente un’anomalia. Lo è perché di norma il loro uso era in precedenza limitato a pochi casi particolari o a determinate circostanze e ambienti.
In origine, ad esempio, il loro scopo principale era quello di evitare che con il loro respiro i chirurghi potessero inquinare il campo operatorio, mentre gli odontoiatri se ne servono di solito per proteggere se stessi da eventuali goccioline di sangue e/o saliva del paziente. Anche le persone immunodepresse possono utilizzarle, ma esclusivamente per agenti batterici, giacché questi dispositivi sono del tutto inadeguati contro patogeni virali.
Dunque, se si escludono i casi sopra menzionati2 o l’impiego di dati respiratori – FFP1, FFP2, FFP3 nella classificazione europea, equivalente a N95, N100 e via dicendo, in quella statunitense3 – in stretto ambito sanitario (assistenza ai malati, a persone fragili ecc.), l’uso indiscriminato e soprattutto obbligatorio delle maskerine per il pubblico generale non è una misura che «sia né necessaria né abbia senso»4.
Oltretutto, se fosse stato un provvedimento dettato da ragioni scientifiche e quindi obiettive, super partes e valide erga omnes, la sua applicazione avrebbe dovuto essere uniforme nei diversi Paesi, almeno qui in Europa, nel mentre invece la Svezia non ne ha mai imposto l’uso per la popolazione civile, neppure negli spazi chiusi5. Il che, sia detto di passaggio, costituisce una secca smentita della presunta natura indispensabile delle misure adottate dal governo italiano.
«Obbligare l’uso delle mascherine all’aperto a tutti», tuonava oltretutto Guido Silvestri nell’ottobre 2020, vale a dire ben 7 mesi or sono, «è, scientificamente parlando, una completa idiozia»6. Già a questo primo livello dell’analisi, la stroncatura del virologo italiano è particolarmente dirimente, giacché se era una scempiaggine – da un punto di vista scientifico, si badi bene – già nell’autunno dell’anno scorso, l’obbligo in questione 7 mesi dopo rimane identico a com’era all’epoca, giacché la scienza che così l’aveva qualificato allora non è cambiata minimamente in questo lasso di tempo!
Il pensiero scientifico reale, infatti, superfluo persino farlo notare, non cambia affatto la sua natura a seconda delle circostanze del momento, né in dipendenza di una data congiuntura, né ancor meno a seguito del variare delle stagioni! Se una cosa era vera 7 mesi or sono, lo è ancora adesso, indubitabilmente. Se scienza è conoscenza fedele del reale stato delle cose, non può che essere così, altrimenti le sue spiegazioni non sarebbero obiettive.
Per contro, è un’altra, aggiuntiva contraddizione manifesta applicare alla società nel suo complesso le stesse identiche misure dell’anno prima (lockdown, coprifuoco, restrizioni ecc.), come se il tempo fosse passato invano. Infatti, se non hanno concluso alcunché in precedenza, come possono porvi rimedio oggi? Non ha senso. Inverosimile da tutti i punti di vista, soprattutto da quello scientifico. Non si può venire a capo di un problema, diceva Einstein, con gli stessi mezzi che non l’hanno risolto ex ante. Farlo comunque, è solo una confessione d’incompetenza o dell’intenzione di non volerlo dirimere veramente.
Se contro l’obbligo d’indossare maskerine all’aperto si è espressa in quello stesso periodo un’intera schiera di virologi e infettivologi italiani7, è chiaro che questa ulteriore evenienza non fa altro che confermare quanto or ora constatato.
► Per un verso, infatti, corrobora il tagliente giudizio di Silvestri, circostanza che già per conto suo ha un profilo paradossale. In altre parole, gli esperti sin dall’inizio hanno smentito il governo o quest’ultimo, se si vuole, si è smentito da solo, nella misura in cui è andato contro il parere della scienza e l’ha contraddetta (fatto che a sua volta dimostra l’impronta arbitraria delle decisioni assunte e il loro carattere completamente gratuito, dettato da un’agenda politica di parte, non dall’interesse della collettività nazionale).
► Per l’altro verso, vincola di nuovo il pool di consulenti in causa alla natura invariante dei dati di fatto accertati dalla conoscenza scientifica, circostanza che à son tour rende loro impossibile, in linea di principio, cambiare idea in merito al problema in discussione. Se qualcuno di loro nel frattempo l’avesse fatto, si sarebbe letteralmente messo fuori dalla scienza (il che, se fosse avvenuto, sarebbe il colmo per rappresentanti della professione medica: d’altronde, ciò manderebbe in fumo il loro status, anche se per contro cambierebbe ben poco alla natura dei fatti)8.
Stando così le cose, nell’assenza completa di ogni legittimazione scientifica del provvedimento, l’imposizione generalizzata delle maskerine al grande pubblico (anche alle persone sane e in perfetta forma fisica dunque, adulti e minori compresi tra l’altro) – per quanto illogica fosse già al tempo, e in fin dei conti, a ben vedere, proprio per questa ragione – non poteva che derivare da una unilaterale politicizzazione della misura adottata9. I diversi governi, in altri termini, non hanno fatto altro che imporla d’imperio, perché così avevano deciso dall’alto dei loro poteri.
Benché fosse diventata improvvisamente «a new policy»10 interessata in prospettiva a rendere le maskerine «un ingrediente permanente della nostra vita»11, priva di ogni giustificazione com’era, l’imposizione si è subito ammantata di un’appropriata, per quanto fittizia, verniciatura “altruista”. Si è cercato infatti di trasformarla in una «questione di etica» e in una «necessità morale»12, come se ottemperarvi volesse dire proteggere la vita degli altri e il non farlo fosse, al contrario, indice di un inguaribile individualismo egocentrico.
Benché sulla scia della logica del divide et impera abbia subito introdotto in società nuove tensioni e contrapposizioni tra gli individui13, la dissimulazione e mistificazione “etica” non è riuscita tuttavia a occultare effettivamente la più autentica stoffa di cui essa consta, ancora meno ovviamente a renderla invisibile ai cittadini.
D’altra parte, e si tratta di un punto da tenere sempre ben presente alla mente, senza il supporto attivo, 24h al giorno, dei cosiddetti mainstreamedia (MSM) – TV pubbliche e private, nonché carta stampata di ogni ordine e grado (di solito infimo) sostanzialmente, finanziate tra l’altro dallo Stato e quindi dai contribuenti, a cui viene così addebitato anche il costo economico dell’impostura che subiscono! Oltre all’oltraggio, si potrebbe dire, anche il danno (erariale) si scarica sui comuni mortali! –, con il loro monopolio dell’informazione e della comunicazione, non avrebbe mai potuto gabellarla all’opinione pubblica. All’inverso.
Proprio perché prive di fondamento scientifico, aventi dunque natura contraria rispetto ai presunti scopi additati dall’esecutivo, proprio perché aventi origine da date decisioni del potere politico e non da un’analisi disinteressata del reale stato delle cose, le misure draconiane dei governi, giacché non sono tese a garantire la sicurezza sanitaria nazionale, non possono essere che qualcos’altro (di sicuro non sono quello che ci è stato presentato).
Secondo lo scienziato americano Roger Koops, l’imposizione generalizzata, senza distinzioni significative di sorta, di dispositivi medicali a tutta la popolazione civile rappresenta un esperimento sociale di massa su scala mondiale14. Il fatto è che, spiega Koops, non conoscendo affatto «le possibili conseguenze dell’imporre detti dispositivi all’intera popolazione per lunghi periodi di tempo», tale obbligo avrebbe dovuto essere escluso: «NON si usa di colpo l’intero pianeta come un laboratorio!»15.
Nondimeno, se un uso costante e prolungato delle maskerine da parte del pubblico rappresenta un esperimento «che non è mai stato fatto in precedenza»16 nella storia dell’umanità, nemmeno come si è prima visto in occasione di altre pandemie influenzali, una qualche ragione deve esserci a monte e alle spalle di tale intenzione.
Deve essere per forza così, tra l’altro, giacché il provvedimento, come si è avuto modo di constatare, tanto non ha base scientifica alcuna e va anzi contro la scienza (non è quindi indirizzato alla sicurezza sanitaria dei paesi), quanto ha origine da una fonte, il potere politico, che è arbitraria al massimo grado e secerne decisioni discrezionali – non soggette, cioè, a pubblico scrutinio, per di più assunte nel segreto dei Palazzi istituzionali, per scopi anche questi ignoti ai più – dal seno dei propri apparati come una tartaruga le sue uova.
Questo duplice fatto spiega anche perché vi fosse bisogno di mentire alla popolazione civile, presentando l’imposizione delle maskerine, in modo capovolto naturalmente rispetto alla realtà, come una misura profilattica a ...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Indice
  3. Frontespizio
  4. Copyright
  5. Prefazione
  6. 1. Un esperimento sociale di massa unico nella storia del mondo
  7. 2.Virus e maskerine: l’effettivo stato delle cose
  8. 3. Benvenuti in Convidland! Il mondo surreale delle autorità sanitarie
  9. 4. Non m’inganni, maskerina! Dalle recommendations al mask mandate attraverso contraddizioni e giravolte
  10. 5. Nel paese dei balocchi: il surreale teatro italiano (prima parte)
  11. 6. Una verità rivelata: la denuncia del dott. Franco Trinca
  12. 7. Nel paese dei balocchi: il surreale teatro italiano (seconda parte)
  13. 8. L’inutilità delle maskerine e i gravi pericoli che nascondono: l’analisi di Paul Alexander
  14. 9. Danni biologici e psicologici per l’infanzia: ancora una spiegazione scientifica
  15. 10. La diagnosi di un professionista: Baruch Vainshelboim
  16. 11. La biochimica del virus e le sue conseguenze: un’altra confutazione scientifica dei governi
  17. 12. La maskerina come simbolo: i suoi diversi e sottili significati (tutti politici)
  18. 13. Scienza e antiscienza: dalla conoscenza della natura al tradimento della propria missione
  19. 14. Perché la storia ufficiale ha natura illogica: qual è il più intimo (e perfido) significato di questo fatto
  20. 15. Perché la scienza medica mente al pubblico e come lei stessa ce lo dimostra
  21. 16. I fini occulti e inconfessabili dell’esperimento in corso: perché l’hanno fatto
  22. 17. Dai precetti di Ippocrate al cinismo odierno: l’involuzione della “medicina di Stato” e i suoi tradimenti