I primi anni dell'Opus Dei
eBook - ePub

I primi anni dell'Opus Dei

Fondazione e Residenza DYA, 1928-1939

  1. 576 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

I primi anni dell'Opus Dei

Fondazione e Residenza DYA, 1928-1939

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Racconto sulla genesi e sviluppo della prima attività apostolica corporativa dell'Opus Dei con la quale ebbe inizio la diffusione del suo messaggio. Josemaría Escrivá de Balaguer ha diffuso il messaggio dell'Opus Dei fin dalla sua fondazione, il 2 ottobre 1928. Presto formò piccoli gruppi di studenti, laureati, impiegati, artigiani, lavoratori manuali e sacerdoti. Cinque anni più tardi aprì a Madrid un'accademia per l'approfondimento degli studi universitari, l'Accademia DYA. L'intenzione di questo progetto era di trasmettere lo spirito dell'Opera, specificamente agli studenti e ai laureati. Nel 1934 l'iniziativa si ampliò con la creazione di una residenza universitaria, l'Accademia - Residenza DYA, attiva per due anni accademici, fino allo scoppio della guerra civile spagnola nel luglio del 1936. La storia della DYA aiuta a capire la figura di Josemaría Escrivá de Balaguer e il modo in cui comunicava il messaggio dell'Opera. Nell'accostarci a quegli anni, ci addentriamo in un periodo appena successivo alla fondazione, ad anni in cui il fondatore riceveva quelle che poi chiamò "particolari luci di Dio".

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a I primi anni dell'Opus Dei di José Luis González Gullón, Vittorio Valvaro, Cosimo Di Fazio in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a History e World History. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2021
ISBN
9788409341184
Edizione
1
Argomento
History
Categoria
World History

CAPITOLO II. L’ACCADEMIA (1933−1934)

L’anno accademico 1933−1934 si presentò piuttosto agitato. Da mesi l’Europa assisteva all’ascesa inarrestabile dei totalitarismi. Adolf Hitler era stato nominato cancelliere nel gennaio del 1933 e due mesi dopo il Parlamento tedesco gli aveva concesso i pieni poteri. Fra gli altri regimi, anche il fascismo italiano e il comunismo russo ricorrevano a soluzioni di forza, che mettevano in discussione i sistemi parlamentari.
In Spagna, per ciò che si riferisce alla relazione tra la politica e la religione, il Governo di Manuel Azaña proseguiva con la sua politica secolarizzatrice. Così, dopo una lunga polemica, il Parlamento approvò la Legge delle Associazioni e Congregazioni Religiose che, fra gli altri provvedimenti, proibiva ai religiosi di esercitare l’insegnamento. Niceto Alcalá−Zamora, Presidente della Repubblica, la firmò il 2 giugno. Il giorno dopo Papa Pio XI dichiarò il suo dispiacere nell’enciclica Dilectissima Nobis [1]. Il Pontefice deplorava il laicismo spagnolo, che gettava sulle congregazioni religiose il sospetto di essere pericolose per lo Stato. E come raccomandazione concreta, chiedeva ai cattolici di rimanere uniti e di iscriversi all’Azione Cattolica [2].
La Legge sulle Congregazioni Religiose andò avanti con qualche difficoltà per il capo del Governo a causa delle divisioni all’interno della coalizione repubblicano−socialista, sulla quale si sosteneva. Inoltre, da alcuni mesi il mondo cattolico spagnolo aveva creato diverse strutture che prevedevano la gestione o anche la proprietà delle scuole degli ordini religiosi. Il tal modo si garantiva la loro identità cattolica [3].
Alcalá−Zamora ritirò la fiducia al Governo il 7 settembre. Un mese dopo furono indette le elezioni generali. Quelle precedenti, del giugno 1931, erano servite per eleggere i deputati dell’Assemblea Costituente. Ora le elezioni dovevano essere un plebiscito non solo per i Governi di Manuel Azaña, ma per la stessa Costituzione.
Le elezioni si tennero il 19 novembre 1933, con una seconda tornata il 3 dicembre. Come novità, le donne votavano per la prima volta nella storia spagnola. Concluso lo scrutinio, risultarono vincitori il Partito Radicale — 102 seggi su un totale di 472 —, che rappresentava il centro politico repubblicano, e la Confederazione Spagnola delle Destre Autonome — 115 seggi —, che accettava di convivere all’interno della Repubblica (il suo leader, José María Gil−Robles, fece una dichiarazione di lealtà repubblicana). Dei partiti della sinistra, la forza più votata fu il Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE), che ottenne 59 seggi [4].
I conflitti politico−sociali si intensificarono perché il nuovo Governo, guidato dal Partito Radicale, emarginò i sindacati. Inoltre, i dirigenti dei movimenti operai socialisti e anarchici dichiararono che la CEDA intendeva entrare nel Governo per far diventare la Repubblica un regime autoritario di stampo fascista, per cui domandarono l’annullamento delle elezioni. In caso contrario, aggiungevano, l’unica alternativa restava la rivoluzione sociale [5]. Di fatto, se in tutto l’anno 1933 vi furono a Madrid capitale ventisette scioperi, solo nel primo semestre del 1934 se ne registrarono ventotto, di cui uno generale, con vari morti e feriti negli scontri con la polizia [6].
Da parte loro, molti cattolici pensarono che era arrivato il momento del “revisionismo” legislativo. Ben presto la gioia per la vittoria elettorale si trasformò in delusione. Molti furono i fattori che resero difficile l’azione dei Governi di centro destra, che ebbero il potere esecutivo tra il dicembre del 1933 e il febbraio del 1936. Il Partito Radicale si opponeva ad una revisione delle misure adottate durante il biennio precedente. Emersero profonde differenze politiche tra il presidente Alcalá−Zamora e il leader della CEDA, Gil−Robles. Infine, lo sciopero generale rivoluzionario dell’ottobre del 1934, e la successiva repressione, aprirono una falla enorme nella società spagnola [7].
Lo status della Chiesa, definito dalla Costituzione del 1931, non fu modificato in modo sostanziale dal punto di vista legislativo. In cambio, il nuovo Governo addolcì l’applicazione delle leggi ritenute anti−clericali dai cattolici. Così, la Legge delle Associazioni e Congregazioni Religiose di fatto rimase sospesa. Frattanto i vescovi spagnoli cercarono di stabilire con il Governo della Repubblica un nuovo modus vivendi, che sostituisse l’inoperante Concordato. I sacerdoti continuarono senza grandi difficoltà le consuete attività pastorali nelle parrocchie, nei conventi e nelle scuole cattoliche, anche se a volte dovettero fare i conti con qualche violento rigurgito anticlericale, sopportando frequenti insulti per strada.

Introduzione. L’associazionismo studentesco

L’apertura di un’accademia per universitari, che era l’intenzione del fondatore, va inquadrata nella situazione della gioventù spagnola, e in genere dell’associazionismo giovanile, nella Madrid della Seconda Repubblica [8].
Anche se non è semplice tracciare il profilo di un universitario degli anni Trenta, possiamo ricorrere a modelli diffusi. Lo studente abitava in famiglia o, se non era della capitale, in una pensione. Nei giorni lavorativi assisteva alle lezioni in facoltà. Il resto del tempo lo impiegava nello studio o in altre attività. La domenica, giorno festivo, era la giornata ideale per le passeggiate con amici e amiche, andare al cinema, fare sport e, se capitava, partecipare a una festicciola. Dal punto di vista socio−politico, lo studente si sentiva coinvolto nelle grandi questioni del momento. Era inquieto per l’andamento della Repubblica e spesso manifestava in modo appassionato le sue posizioni politiche.
La necessità di un contatto tra i giovani e gli ambiti sociali propiziò la fioritura di associazioni di ogni tipo: scientifiche, religiose, culturali, politiche e sportive. Gli studenti si incontravano nelle sedi di queste associazioni di pomeriggio o nei fine settimana. Era la principale occasione di condivisione, dato che il telefono e la radio, che erano ancora una novità, non avevano sostituito il rapporto personale, irrinunciabile per ampliare il ventaglio di conoscenze. Per questo molti universitari erano affiliati contemporaneamente a varie associazioni.
C’erano tre grandi tipi di associazioni: quelle professionali o accademiche, che avevano come oggetto comune l’ambito della stessa branca universitaria; quelle confessionali, a cui partecipavano i giovani praticanti; quelle politiche, conformi all’orientamento del rispettivo partito.
Le associazioni professionali
Le facoltà dell’Università spagnola pullulavano di associazioni professionali di studenti, che dovevano restare indipendenti, apolitiche e aconfessionali. Quella che a Madrid aveva una più lunga tradizione era la Federazione degli Studenti delle Scuole Speciali di Ingegneri e Architetti (INGAR). Ogni scuola speciale superiore aveva costituito un’associazione, che si univa alle altre mediante una struttura federativa. Gli associati organizzavano attività professionali, sportive e di tempo libero. Per esempio, un gruppo di radiotelefonia aprì una emittente; altri nei fine settimana andavano a sciare sui monti attorno a Madrid; altri ancora si dedicavano a organizzare feste, cene di gala e balli [9]. In maggioranza, gli affiliati erano e si dichiaravano cattolici [10].
La Federazione Universitaria Scolastica (FUE) era presente nelle facoltà e nelle scuole speciali [11]. Durante la Seconda Repubblica si politicizzò, sostenendo una ideologia repubblicana di sinistra. Alcuni dei suoi membri militavano...

Indice dei contenuti

  1. Tavola dei Contenuti
  2. SIGLE
  3. PRESENTAZIONE
  4. CAPITOLO I. I PRIMI PASSI DELL’OPUS DEI
  5. CAPITOLO II. L’ACCADEMIA (1933−1934)
  6. CAPITOLO III. IL DECOLLO DELLA RESIDENZA (1934−1935)
  7. CAPITOLO IV. LA RESIDENZA DYA AL CULMINE (1935−1936)
  8. CAPITOLO V. LA RESIDENZA DI CALLE FERRAZ 16 (1936−1939)
  9. BIBLIOGRAFIA