Il Servizio Sociale professionale nell'emergenza covid
eBook - ePub

Il Servizio Sociale professionale nell'emergenza covid

L'esperienza del Comune di Bari

  1. 148 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Il Servizio Sociale professionale nell'emergenza covid

L'esperienza del Comune di Bari

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Questo libro è la condivisione di una riflessione partecipata di alcuni degli operatori della Ripartizione Servizi alla Persona del Comune di Bari che hanno lavorato nelle funzioni di assistenza alla popolazione durante l'emergenza sanitaria da covid-19.È una riflessione collettiva circa il rapporto fra una professione di aiuto e l'approccio professionale alla dimensione del rischio/emergenza/urgenza, nella quale gli assistenti sociali sono immersi quali costruttori del welfare nazionale.Dopo mesi di attività frenetica, che hanno riempito e svuotato il lavoro delle/gli assistenti sociali e degli educatori dei Servizi del Comune di Bari, è arrivata, con consapevolezza, la necessità di fermarsi, di capire cosa fosse accaduto e quali insegnamenti se ne potessero trarre, e, soprattutto, cosa fosse accaduto al gruppo di lavoro. Attraverso incontri dell'équipe di lavoro, focus group condotti da ricercatori e supervisione si sono messi a fuoco punti di forza e criticità di questo periodo emergenziale, con l'obiettivo di darne memoria e fondamento: questo libro ne è la testimonianza.Le esperienze descritte rendono l'idea dell'enorme investimento di energie, creatività, riflessione e pensiero collettivo della professione in contesti di calamità sociali e ambientali. Il tempestivo spirito di adattamento che emerge da queste pagine rivela come l'assistente sociale sia un professionista che si adopera quotidianamente per la sicurezza delle persone, in tempi di emergenza come in periodi di ordinaria amministrazione. Come scrive Patrizia Marzo nella premessa al volume, "La nostra è la professione dell'emergenza-urgenza, impegnata com'è, da sempre, nella difficile, faticosa e incerta arte della costruzione e della manutenzione delle reti in condizioni di vulnerabilità e precarietà".Il principale risultato di questa riflessione non è solo strumentale al Servizio Sociale Professionale, ma è soprattutto identitario: "da un'organizzazione è maturato un gruppo con un forte senso di sé e con una grande solidarietà interna. Un patrimonio da conservare" (dalla postfazione di Daniele Petrosino).

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Il Servizio Sociale professionale nell'emergenza covid di AA.VV., Antonella Bacchi in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Social Sciences e Sociology. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2021
ISBN
9788861538597
Categoria
Sociology

PARTE I

L’assetto organizzativo

1.

L’emergenza coronavirus e il Servizio Sociale territoriale. L’esperienza del Comune di Bari

di Antonella Bacchi1

1.1 ORGANIZZAZIONE AD ELEVATA COMPLESSITÀ: LASSETTO ORGANIZZATIVO DEL SERVIZIO SOCIALE

La trasformazione delle politiche sociali e la necessità di garantire ai cittadini sistemi di protezione sociale evoluti si accompagnano oggi ad una progressiva riduzione di risorse disponibili e finalizzate. Per questo, oggi più di ieri, dopo venti anni dall’azione fortemente innovativa determinata dalla legge 328/2000, sembra necessario ripensare alle modalità di organizzazione e gestione dei Servizi Sociali attraverso l’adozione di approcci tangibili, multidisciplinari e integrati. In tale ottica l’analisi organizzativa, le norme amministrative, le scelte gestionali e i fattori istituzionali si interconnettono con la sperimentazione di interventi innovativi che non possono non tenere conto del metodo della progettazione partecipata e dei processi di valutazione. Procedendo a piccoli passi, per comprendere l’assetto organizzativo dei Servizi Sociali oggi è necessario concentrare l’attenzione sull’assetto istituzionale ricostituito dalla riforma del titolo V della Costituzione2. Tale riforma assegna il potere legislativo, amministrativo e i processi di programmazione, organizzazione ed erogazione dei Servizi Sociali allo Stato, alle regioni e ai comuni. A grandi linee, allo Stato compete il compito di ripartire le risorse e di garantire i diritti civili e sociali sulla base della erogazione di livelli essenziali e uniformi di prestazioni; alle regioni spetta un potere legislativo con effetti organizzativi in tema di servizi sanitari e Servizi Sociali; ai comuni3 singoli e associati sono assegnate le fasi attuative, di controllo e di programmazione oltre che di gestione e offerta dei servizi. Ha preso così forma il principio di sussidiarietà, che segna il passaggio dai sistemi di Welfare State ai sistemi di Welfare Community, basati essenzialmente su una diversa allocazione di competenze e rette dal principio che l’ente dello Stato di livello superiore svolge compiti e funzioni amministrative solo quando questi non possano essere svolti dall’ente di livello inferiore. Alla sussidiarietà verticale, che mira ad attribuire la generalità delle competenze e delle funzioni alle autorità territorialmente più vicine ai cittadini, si accompagna la sussidiarietà orizzontale, che contempla la suddivisione dei compiti fra le pubbliche amministrazioni e i soggetti privati.
Si realizza dunque un welfare a rete che punta all’integrazione di interventi sociali e socio-sanitari per la soddisfazione dei bisogni della persona attraverso politiche sociali che mirano a contaminarsi di efficacia ed efficienza. Per la realizzazione degli interventi e dei Servizi Sociali, in forma unitaria e integrata, è adottato il metodo della programmazione degli interventi e delle risorse, dell’operatività per progetti, della verifica sistematica dei risultati in termini di qualità ed efficacia delle prestazioni, nonché della valutazione di impatto di genere4.
L’unitarietà del processo programmatorio passa dunque dalla definizione del piano nazionale triennale degli interventi e dei Servizi Sociali, da quello regionale e da quello di zona5 che compendia i Servizi Sociali e socio-sanitari presenti nell’ambito di riferimento. In conclusione, per dirla con le parole della Buracchio
l’integrazione tra sociale e sanitario è un’esigenza dettata dall’attuale sistema di governance, finalizzata a realizzare il benessere e la partecipazione dei cittadini, ma è anche un’esigenza politica e strategica per favorire risposte socio-assistenziali e sanitarie coerenti e globali e fortemente integrate tra loro, perché unica e integrata è la persona che richiede l’intervento6.
L’ottica del ripensamento delle politiche di welfare, oltre che dall’unitarietà delle persone, deve partire dallo studio dei bisogni emersi in ogni territorio, riservando risorse dedicate a sostenere il benessere della popolazione e la sua salute7. È necessario dunque affiancare all’approccio ripartivo, regolato sui bisogni espressi, un orientamento preventivo e proattivo per cogliere, prematuramente e in cooperazione, i rischi delle situazioni che possono produrre problematiche strutturate, disagio, esclusione e discriminazione.
A parere di chi scrive, i modelli di welfare dai quale partire per sviluppare processi di riflessioni sono quelli che ricomprendono le iniziative legate ai territori e alle comunità locali, le azioni che emergono “dal basso”, dalla società civile e dalle varie associazioni intermedie; quelle che poggiano su nuove combinazioni fra soggetti pubblici, privati e non profit8 e che rappresentano a tutt’oggi un’ambizione irrinunciabile. Tali modelli includono una pluralità di forme di regolazione, partecipazione e coordinamento tra i soggetti pubblici e privati del welfare e si dispiegano essenzialmente in tre elementi rappresentativi:
i soggetti del welfare possono essere lo Stato, il mercato, l’associazionismo, la comunità e la famiglia. In tale assetto istituzionale, ogni soggetto assume una determinata posizione e quella assunta dal pubblico non necessariamente è sovraordinata agli altri soggetti. Il ruolo dei soggetti pubblici è comunque sempre di sostegno a tutti gli altri soggetti per realizzare le finalità desiderate;
i cittadini possono rivestire un duplice ruolo, configurandosi da un lato come utenti consumatori che scelgono tra un’ampia offerta dei servizi in relazione ai bisogni manifestati e dall’altro come produttori distributori perché decisori delle organizzazioni che li erogano9;
il beneficiario principe del sistema di welfare non è più soltanto l’individuo che esprime il bisogno ma l’accrescimento del benessere nell’intera comunità, che è al tempo stesso produttrice e destinataria di benessere. In tale ottica, si tende alla realizzazione di un welfare generativo che sappia dunque trasformare i costi in investimenti10.

1.2 L’OPERATIVITÀ DEL SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE TRA SFIDE E OPPORTUNITÀ

Gli approcci teorici ricordati nel precedente paragrafo sono accomunati da un unico presupposto, che richiama l’apertura dei sistemi di welfare anche a soggetti esterni dal soggetto pubblico con la finalità di accrescere la capacità di risposta a rischi e bisogni sociali. Essi rappresentano anche il punto di partenza per osservare le sperimentazioni di modelli di welfare locale e gli approcci organizzativi del Servizio Sociale territoriale nei diversi contesti di riferimento che oggi presentano peculiarità sociali, culturali, demografiche ed economiche diverse dal passato e legate alle società postmoderne11.
In tale contesto, le funzioni del Servizio Sociale territoriale, tra nuove sfide, problemi e riduzioni delle risorse, vanno mixate con la nuova cultura del welfare tendente a garantire diritti e forme di coesione sociale, oltre che a vedere nella comunità e nelle sue reti, un motore di attivazione delle capacità e delle azioni di investimento dirette a realizzare benessere e legami sociali in un’ottica di empowerement12.
Gli assistenti sociali negli enti locali sono operativi su più fronti, che integrati tra loro, danno scopo e forma al Servizio Sociale territoriale. Il traguardo finale è quello di promuovere il benessere della comunità tramite supporti che oscillano tra azioni di prevenzione e promozione sociale dirette ad accompagnare gradualmente le persone fragili fuori dai circuiti assistenziali per il raggiungimento dell’osannata autonomia. In tale ottica, i Servizi Sociali, anche attraverso le funzioni di segretariato e le porte uniche di accesso13, si costituiscono come garanti dell’accesso da parte dei cittadini al sistema integrato di interventi e Servizi Sociali e socio-sanitari, valutando la necessità di presa in carico del potenziale beneficiario, sia esso persona singola, famiglia, gruppo o comunità. L’obiettivo principe è soddisfare il bisogno espresso e valutato, promuovendo nuove risorse sociali in vista di un definitivo processo di autodeterminazione che affranchi il richiedente dalla situazione di difficoltà nella quale era rimasto imbrigliato. Di indubbia rilevanza risulta dunque la funzione del Servizio Sociale di garantire ascolto, informazione e orientamento a tutti i cittadini che richiedono aiuto, attivando, qualora sia valutata opportuna, una presa in carico e il progetto personalizzato di risoluzione del bisogno, che tiene in conto in primis delle risorse personali e familiari dello stesso. La progettualità definita per essere appropriata va condivisa con il beneficiario e deve sempre tenere conto delle risorse disponibili nel sistema dei servizi che intessono la rete di sostegno con l’insieme degli interventi pubblici e privati a corredo dell’offerta di welfare. In questo modo, il Servizio Sociale, occupandosi di persone fragili, in condizione di bisogno, disagio ed esclusione sociale, gestisce risorse pubbliche e promuove la rete dei soggetti di welfare, condividendo con essa le caratteristiche e gli obiettivi del progetto di aiuto. Si può dire dunque che quotidianamente il lavoro del Servizio Sociale territoriale si svolge con e per la comunità, integrando visioni e competenze differenti in un’ottica di riconoscimento del proprio operato e di quello degli altri soggetti presenti.
L’operato ordinario del Servizio Sociale territoriale risulta sempre più intrecciato alla necessità di far fronte alle urgenze e alle richieste indifferibili connesse a interventi sociali immediati su minorenni soli in difficoltà che richiedono tutela, su persone vittime di tratta o di violenza che richiedono protezione dallo sfruttamento e su adulti e anziani in situazione di grave disagio socio-sanitario, economico e culturale che richiedono protezione dalla discriminazione e supporti di ogni tipo. Anche tali interventi richiamano con forza il lavoro di rete e di équipe che risulta fortemente ancorato all’integrazione e al coordinamento di azioni e interventi analitici, diretti a risolvere la problematica rappresentata, evitando sovrapposizioni di sprechi e risorse.
Per contrastare il disagio e promuovere il benessere, è necessario ancora integrare gli interventi sociali a quelli sanitari, educativi, culturali, urbanistici, abitativi, economici e occupazionali. Tale integrazione, presuppone un intenso coordinamento di tutte le articolazioni interne dell’Ente Locale e una solida collaborazione inter-istituzionale con i servizi socio-sanitari e sanitari presenti nel territorio comunale, anche attraverso la definizione di procedure operative regionali che favoriscano sinergia e uniformità di interventi e servizi in rapporto alle specificità di ogni territorio e delle comunità di cittadini in esso presenti. Inoltre, occorre anche che il Servizio Sociale territoriale operi in stretto collegamento con tutti gli altri attori istituzionali del territorio che con propria mission istituzionale hanno funzioni che si organizzano e si svolgono con l’ausilio di assistenti sociali e con altri professionisti del settore. Si ricordano in tale direzione le istituzioni afferenti al Ministero dell’Interno e della Giustizia.
Infine, alla gestione delle urgenze/emergenze individuali che possono riguardare il cittadino e la sua famiglia, il Servizio Sociale territoriale è chiamato a gestire una recente funzione che riguarda le emergenze sociali di natura collettiva connesse alle calamità naturali o alle emergenze sanitarie. In tali situazioni è prevista un’intensa collaborazione anche con la prefettura, le forze dell’ordine e con la Protezione Civile, attivando tutte le risorse presenti nei piani di emergenza nazionali, regionali e comunali.
Tale funzione rappresenta il cuore di questo testo e sarà esaminata nelle pagine seguenti, tramite una riflessione partecipata tra i colleghi della Ripartizione Servizi alla Persona del Comune di Bari che, assieme a tanti altri colleghi, h...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Premessa di Patrizia Marzo
  5. Introduzione di Francesca Bottalico
  6. PARTE I – L’assetto organizzativo
  7. PARTE II – L’esperienza del Comune di Bari
  8. Conclusioni di Filomena Matera
  9. Postfazione di Daniele Petrosino
  10. Bibliografia