L’economia e la proprietà. Stato e mercato
nella Cina contemporanea
Vladimiro Giacché
I numeri di un successo straordinario
Chi seguisse gli sviluppi dell’economia cinese soltanto sui report degli analisti finanziari ne ricaverebbe un quadro che si può sintetizzare così: la Cina è il paese che l’anno prossimo andrà sicuramente in crisi. Come si vede dagli esempi riportati nella tabella sottostante, da vent’anni in qua non c’è praticamente anno in cui non sia stato pronosticato un hard landing, ossia una pesante recessione, per l’economia cinese.
CHINA’S HARD LANDING HAS LONG BENN PREDICTED historical economic predictions about china
1990. The Economist. China’s economy has come to a halt.
1996. The Economist. China’s economy will face a hard landing
1998. The Economist. China’s economy entering a dangerous period of slugghish growth
1999. Bank of Canada: Likelihood of a hard landing for Chinese economy
2000. Chicago Tribune: China currency move nails hard landing risk coffin
2001. Wilbanks, Smith & Thomas: a hard landing in China
2002. Westchester University: China Anxiously Seeks a Soft Economic Landing
2003. New York Times: Banking crisis emperils China
2004. The Economist: The great fall of China?
2005. Nouriel Roubini: The Risk of a HArd Landing in China
2006. International Economy: can China Achieve a Soft Landing?
2007. TIME: is China’s Economy Overheating? Can China avoid a Hard Landing?
2008. Forbes: Hard Landing in China?
2009. Fortune: China’s Hard Landing. China must find a way to recover
2010. Nouriel Roubini: Hard Landing coming in China
2011. Business Insider: A Chinese Hard Landing May Be Closer Than You Think
2012. American Interest: Dismal Economic News from China: a Hard Landing
2013. Zero Hedge: a Hard Landing in China
2014. CNBC: a Hard Landing in China
2015. Forbes: Congratulations, You Got Yourself a Chinese Hard Landing
2016. The Economist: Hard Landing looms for China
2017. National Interest: is China’s Economy Going to Crash?
source: https://www.quora.com/profile/Godfree-Roberts
Almeno finora, le cose sono andate molto diversamente. La storia economica recente della Cina, se la seguiamo facendo ricorso ai principali indicatori economici, è la storia di un successo straordinario, più precisamente la storia del più imponente catching-up (ossia recupero di un paese in ritardo di sviluppo) della storia. Il track record recente della Cina in campo economico è stato definito da Branko Milanovic come «il migliore dell’intera storia dell’umanità».
Qualche indicatore: il prodotto interno lordo (pil) è cresciuto di 123 volte dal 1949. Il pil pro capite, che nel 1949 era pari a 23 dollari, nel 2016 aveva raggiunto i 9.000 dollari. La Cina oggi nutre il 20% della popolazione del mondo con il 10% della terra arabile. Dal 1978 a oggi in Cina 700 milioni di persone sono uscite dalla povertà (è il 70% della riduzione a livello mondiale nel periodo); l’obiettivo dell’eliminazione completa della povertà (fissato per il 2020) sembra ormai a portata di mano. L’aspettativa di vita alla nascita è passata dai 35 anni del 1949 ai 76 anni del 2015. Non meno impressionanti sono i progressi nell’alfabetizzazione: nel 1949 l’80% della popolazione cinese era analfabeta, e il tasso di iscrizione dei bambini a scuola era inferiore al 20%. Nel 2015 la situazione era la seguente: le iscrizioni di bambini in età scolare primaria erano pari al 99,88%, l’istruzione obbligatoria di 9 anni copriva il 93% dei bambini, e l’istruzione liceale l’87% dei ragazzi; il livello di iscritti all’università è prossimo a quello dei paesi di medio sviluppo e il tasso di occupazione dei laureati pari al 90%.
La storia della Cina può essere raggruppata in due macroperiodi: dal 1949 al 1978 (il periodo «maoista»), e dal 1978 (ossia dall’avvio della «politica di riforme e apertura» promosse da Deng) a oggi. Il secondo periodo, come noto, rappresenta una svolta importante rispetto al primo. Ma non vanno dimenticati neppure gli elementi di continuità. Il successo della politica di «riforme e apertura» infatti riesce a far leva su alcuni aspetti dell’economia cinese consolidati nel primo periodo (in particolare la pianificazione, la nazionalizzazione della terra e l’importanza delle imprese pubbliche, ma anche i progressi conseguiti nell’alfabetizzazione). Anche per questo l’attuale presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, ha potuto affermare che le due fasi «presentano enormi differenze», ma «non so...