Roma oltre la deriva
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Roma oltre la deriva

La rigenerazione umana della città

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Roma oltre la deriva

La rigenerazione umana della città

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Oggi le principali città del mondo sono alla deriva, cristallizzate in un presente vorticoso e disumano. Tanto si mostrano efficienti, funzionali e ricche, quanto caotiche, disordinate, povere e violente: è il risvolto della stessa medaglia. Per ripensare le nostre città è necessario abbracciare un vasto e complesso orizzonte e tradurlo in una mappa di segni in grado di comunicare senso, cura e rispetto e innestare un possibile cambiamento. Come paradigma degli sviluppi urbanistici attuali Enrico Cerioni affronta il "caso Roma", elaborando una soluzione alternativa all'ipotesi di uno stadio nell'area di Tor di Valle: il progetto di un parco agrario scientifico e interdisciplinare si configura così come una concreta visione di sviluppo urbano sostenibile per l'intera città.

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Informazioni

Editore
Bordeaux
Anno
2021
ISBN
9791259630933
Parte terza
Parsifal
Capitolo quarto
Il contesto. Roma capitale europea della sostenibilità.
Agro romano e Pantheon
[...] se la tutela riesce a presentarsi come inclusione, cioè partecipazione alla costruzione, alla gestione e alla valorizzazione della risorsa protetta, l’elemento che prevarrà nell’immaginario collettivo delle comunità coinvolte sarà la percezione delle opportunità che essa offre; e i vincoli, cioè le regole della tutela, potranno essere accettati, vissuti e rafforzati come uno strumento di valorizzazione o di potenziamento di queste opportunità.
G. Viale, Prove di un mondo diverso
Territorio, linguaggio, nutrimento
La parola territorio deriva dal latino territorium, che a sua volta deriva dal termine territor che significa possessore della terra. Un territorio, quindi, è un’area definita e delimitata che include porzioni di suolo e/o di acque, percepita dall’individuo con l’attività empirica: pratico-sensoriale (fig. 32).
Il territorio è la realtà fisica e biologica in cui l’abitare dell’uomo si conforma in conseguenza del suo pensare e agire sia come individuo che come essere sociale. È sul territorio che si manifesta l’autorità di un governo nel realizzare determinati fini, dalla difesa dei propri confini all’ordine pubblico, all’assistenza sociale, alla cura dei propri cittadini fino alla giustizia. Il territorio quindi è la fonte del nutrimento totale, psico-fisico, dell’uomo.
Il linguaggio è la forma comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale.
Il linguaggio ci permette di comunicare, esprimere emozioni, raccontare, utilizzando mezzi diversificati come il disegno, la musica, l’architettura, la cucina e altre attività manipolative. Ci consente di formulare piani di azione individualmente e in gruppo e di scegliere con cura materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare. Il progetto è il lavoro, è lo sforzo creativo di un io pensante, di un soggetto, di categorie o gruppi di individui che parlano al mondo e sono in grado di agire dialetticamente nella società.
Il nutrimento è un complesso di processi biologici che consentono o condizionano la conservazione, l’accrescimento, lo sviluppo dell’organismo vivente e la reintegrazione delle perdite materiali ed energetiche che accompagnano le diverse attività funzionali e svolge il compito di sostentamento della dimensione corporea. Il nutrimento dell’uomo è assicurato dal cibo che, nel tempo, segue le evoluzioni storiche e culturali della trasformazione identitaria dei luoghi riuscendo ad assumere la stessa valenza semantica della lingua parlata: diversificato, tipico, tradizionale o innovativo. Il cibo è a tutti gli effetti un linguaggio. «Si utilizza per comunicare, per esprimere se stessi, per interpretare il mondo, per consolidare tradizioni culturali, per rappresentare gerarchie sociali, per classificare specie naturali»1.
Il cibo preparato è composto da ingredienti primari e secondari. Il fatto che gli stessi ingredienti primari, come per esempio gli spaghetti o la pizza, si differenzino da luogo a luogo nel gusto, nella presentazione, nella consistenza, nel profumo e nel colore ci fa comprendere come il significato ultimo del cibo risiede nella relazione tra l’ingrediente primario e gli altri, tutti espressioni della geografia, storia e cultura che caratterizzano l’identità di un territorio.
A partire da questa semplice constatazione, la forma del nutrimento nel cibo preparato si fa linguaggio perché, un individuo, una comunità esprimono nelle relazioni tra gli ingredienti l’identità di un luogo e della forma di vita che in esso si è sviluppato, conferendo al cibo una diversificazione e una caratterizzazione unica e specifica che ne determina il valore semantico.
La definizione di questa triade di sostantivi, oltre a esprimere la compenetrazione dei loro significati, la loro particolare dipendenza e interconnessione, esprime la capacità di incidere sul comportamento, sul movimento, più in generale sulla vita delle persone. Questa relazione è così intensa e indissolubile da restituirci il quadro del sistema di coevoluzione uomo-natura ed è il processo in divenire che definisce la realtà come risultante dalla confluenza tra storia naturale e storia sociale.
Vi è perciò una sorta di interscambio continuo reciproco: l’uomo modifica il territorio, il nutrimento e il linguaggio e la triade modifica l’uomo. Osservando con attenzione e sensibilità i segni impressi dalle attività antropiche in un determinato luogo, è possibile capire molte cose sul carattere dei suoi abitanti, sulle loro abitudini, sul loro modo di intendere l’organizzazione degli spazi e della vita stessa; e d’altra parte, elementi oggettivi quali il clima, l’acclività, la fertilità del terreno, i prodotti della natura, possono a loro volta condizionare grandemente il carattere di un popolo.
Allo stesso modo quando si parla del paesaggio urbano si fa riferimento a un insieme di elementi fondamentali correlati fra loro con connotati definiti. Ne fanno parte, tra gli altri, le linee del terreno, la quota altimetrica, i volumi, i colori dominanti, la copertura vegetale, il sistema idrico, i tipi edilizi, l’organizzazione degli spazi agricoli e di quelli urbanizzati. La ripetizione e la coordinazione di tutte queste componenti contraddistinguono il paesaggio di territori omogenei, quasi sempre però con ampie sfumature di raccordo...

Indice dei contenuti

  1. Prefazione di Paolo Portoghesi
  2. Parte prima La deriva delle città e il cambiamento possibile
  3. Parte seconda Tor di Valle: il paesaggio, il suo ecosistema fluviale
  4. Parte terza Parsifal