Il Riformismo Sindacale
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Il Riformismo Sindacale

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Informazioni sul libro

Il riformismo è stato la politica e la cultura del sindacalismo italiano dalle origini sino alla catastrofe fascista ed è il riferimento politico e culturale della UIL, che del sindacato di Bruno Buozzi e dei tanti altri formidabili personaggi che animarono la scena
sindacale italiana dall'Unità d'Italia alla metà degli anni Venti, si considera erede e continuatrice.
Il seminario è la prima iniziativa promossa dal Centro Ricerche Toni Destro, costituito nel 2019 e intitolato a uno dei fondatori della UIL, anima della UIL di Padova.

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Informazioni

Anno
2021
ISBN
9788832104417

C’è un po’ di Antonio Destro anche nel mio quotidiano

Ivana Veronese Segretaria Confederale UIL

Altri, che in quegli anni avevano ruoli rilevanti nel sindacato e che con Antonio Destro intrecciavano riflessioni e battaglie politiche, sapranno bene ricordare la sua esperienza dal punto di vista politico sindacale.
E tanto più lo faranno in questo fascicolo dedicato al sindacato riformista del quale, certamente, Antonio Destro è stato un esponente importante, seppur in un contesto territoriale delimitato.
No, io no. Io di Antonio Destro vorrei ricordare, come dove e quando ci siamo conosciuti ed abbiamo avuto modo di intrecciare le nostre giornate, vorrei mettere in fila alcune cose che so di lui, giusto quattro o cinque, anche come occasione per elencare i tanti insegnamenti e le molte impostazioni che ancora oggi ritrovo nella mia quotidiana esperienza di sindacalista della UIL.
Ho conosciuto il Signor Antonio Destro, perché così l’ho sempre chiamato dandogli del lei in modo rispettoso come dalle nostre parti si faceva e si fa ancora oggi, l’ho conosciuto quando con papà, fangoterapista rappresentante sindacale UIL di un albergo di Montegrotto Terme, frequentavo alcune fumose riunioni sindacali, e quando con mamma, dipendente comunale e delegata sindacale UIL, sentivo parlare del sindacato, della UIL.
Antonio Destro c’era, c’era sempre. E ben lo sapevano le lavoratrici ed i lavoratori che potevano contare sulla sua disponibilità totale e a tempo pieno. Non solo la presenza in sede, non solo le infiammate assemblee nel palazzetto dello sport di Abano Terme (si andava nel palazzetto perché allora gli operatori del bacino termale erano più di 5.000…).
Il signor Destro era cercato anche al telefono a casa dopocena, era rincorso anche per la strada, andava a casa delle persone, lavoratori lavoratrici e pensionati e per tutti, ma davvero per tutti aveva un occhio di attenzione, ascoltava dietro il fumo dell’eterna sigaretta che teneva fra le labbra.
Per qualcuno si trattava di un conforto, per qualcun altro di una sollecitazione necessaria, per altri ancora un modo di esprimere problemi ma anche di cercare soluzioni. Ecco, era davvero un sindacalista pronto e disponibile.
Antonio Destro sapeva fare analisi, disegnare strategie e portare a casa risultati. Quelli sono stati gli anni delle proteste anche molto dure, degli scioperi e delle serrate proclamate di notte, dei confronti con le stesse forze dell’ordine che qualche volta conoscevano i problemi dei lavoratori che avevano davanti, non solidarizzavano certo ma nemmeno erano aggressivamente dall’altra parte.
Il sindacalista Destro sapeva bene che i percorsi, per avere una qualche possibilità di portate un risultato devono essere collettivi ed anche i problemi della singola lavoratrice o lavoratore se messi in raccordo con quelli dei colleghi assumono una dimensione diversa, se vogliamo addirittura più nobile dal punto di vista del principio della solidarietà.
Il compagno Antonio Destro era un compagno, portava i valori della resistenza, con cui ha avuto a che fare, anche se non ne parlava molto con quel senso di riservatezza che molto spesso c’è nelle nostre genti e nel nostro modo di raccontarci. I valori della libertà, della democrazia, del governo delle regole dell’impegno per migliorare il mondo, a cominciare dalla realizzazione dei diritti del lavoro. Ho avuto modo di leggere gli accordi sindacali dei suoi tempi, il passaggio dal cottimo al mensilizzato, l’unificazione nel territorio fra due contratti nazionali terme e turismo per dare maggiore forza e unità al lavoro, le battaglie per la pausa e per un orario di lavoro dignitoso.
Era un compagno ma non era dogmatico, da socialista non sopportava discipline di partito che non gli consentissero di pensare con la sua testa e, anche nel confronto con altri sindacalisti di altre Organizzazioni, ci teneva sempre ad evidenziare l’impostazione laica e aperta della nostra UIL.
Il maestro Antonio Destro è stato un uomo generoso. Lo chiamo maestro perché con lui si imparava, nella concretezza della quotidianità e sulla complessità dei problemi. Insegnava, metteva a disposizione il suo sapere e la sua esperienza, valorizzava le disponibilità di apprendimento dei colleghi, dei delegati, degli stessi lavoratori e lavoratrici.
Certo, era una sfida continua stargli dietro: non contava le ore, non concedeva riposo né a se stesso né ai suoi più stretti collaboratori, dava e chiedeva molto, ma ripagava con un sorriso un po’ tirato, quando vedeva che, in qualche modo, noi giovani leve qualche cosa insegnavamo anche a lui.
Così l’ho conosciuto e così mi piace ricordarlo, nella sua complessità di uomo con certamente qualche contraddizione, con probabilmente qualche debolezza.
Quando oggi, nel ruolo che sono chiamata a ricoprire, incontro problemi complessi, mi viene chiesto di fare sintesi anche fra modi di pensare lontani dal mio, quando le situazioni sono davvero complicate, ripenso volentieri a Destro, alla sua concretezza, al suo essere uomo del popolo e al contempo capo popolo, al suo essere contemporaneamente pronto al confronto ma orgogliosissimo della sua appartenenza all’area progressista di questo Paese, ai valori, allo spirito e all’azione della sua UIL. Che è anche la mia UIL.
Di persone come Antonio Destro ce ne è bisogno e la mia esperienza mi ha fatto capire che compagni e compagne con questa forza, determinazione e impegno ce ne sono tanti e tante.
Un ultimo pensiero, se volete il più riservato e personale. Mi ha vista crescere, mi ha dato gli strumenti perché io potessi imparare e progredire e mi ha visto assumere nella categoria e nel territorio ruoli non banali per una giovane donna.
Un giorno mi fece un discorso, quasi ad intendere che nella sua testa era chiaro che qualche sfida in più mi sarebbe stata messa davanti e anche gli ultimi sguardi, in una visita in ospedale, sembravano nascondere la stima, l’attenzione finanche l’affetto quasi paterno che aveva inteso riservarmi, senza forse mai ammetterlo.

Il Seminario

Saluti

Riccardo Dal Lago UIL Padova Roberto Toigo Segretario Generale UIL Veneto

Passato, presente e futuro. Per presentare un libro sulla UIL non si può fare a meno di osservare cosa è accaduto in questi 70 anni. Nelle pagine che seguono troverete ampio spazio sulla storia del nostro sindacato, sui protagonisti – e qui in Veneto ne abbiamo avuti tanti, a partire da Toni Destro – e sulle idee che hanno portato alla nascita dell’Unione Italiana del Lavoro, i cinque pilastri che ancora oggi costituiscono la nostra ossatura programmatica.
Rimando dunque alle pagine curate dagli esperti e dagli storici il racconto di questa straordinaria avventura. Mi permetto solo di sottolineare che la storia, il passato, le battaglie condotte rappresentano un patrimonio per noi. È la memoria, è l’esempio di chi ci ha preceduto, in tempi non meno complicati di quelli attuali.
Ed è guardando a questa memoria che possiamo ragionare sul presente e soprattutto sul futuro.
È un presente drammatico: tutto il mondo è stato bloccato da un’emergenza sanitaria, ormai da più di un anno tutto ruota attorno alla pandemia, alle sue conseguenze sociali ed economiche. In una civiltà così iperconnessa e globalizzata, in cui la circolazione delle persone e delle merci è capillare, gli effetti sono stati catastrofici.
Come forza sindacale siamo stati – e lo saremo ancora – per salvaguardare la salute, la sicurezza e il lavoro di tutti i cittadini. Abbiamo collaborato con senso di responsabilità con le altre parti sociali e con le istituzioni, consapevoli dell’importanza di portare il nostro Paese fuori dalla crisi.
Ma adesso viene il passo più importante: progettare il futuro. Lo confesso, non abbiamo trovato interlocutori capaci di guardare al di là dell’immediato tornaconto, economico, politico o elettorale. Mi piace sempre ricordare una frase di James Freeman Clarke: «Un politico guarda alle prossime elezioni; uno statista guarda alla prossima generazione. Un politico pensa al successo del suo partito; lo statista a quello del suo paese».
Ecco, la UIL si sta distinguendo e dovrà continuare a farlo, pensando al futuro. Seminare oggi per raccogliere domani, guardando alle prossime generazioni. Per farlo, ha il patrimonio di cui parlavo prima: la memoria e l’esempio di chi ha fatto grande la UIL nei suoi primi settant’anni di vita. Guardiamo a loro, al coraggio, agli ideali che li hanno animati. E pensiamo ai nostri figli: è bello immaginare che troveranno nella UIL un sicuro riferimento.

Roberto Toigo Segretario Generale UIL Veneto

Due anni fa, alcuni nostri giovani attivisti si sono riuniti in UIL a Padova per fondare quella che a breve sarebbe divenuta l’Associazione Culturale “Antonio Destro”.
Il progetto, sin dall’inizio, si è proposto di diffondere e promuovere la conoscenza delle memorie storiche della nostra organizzazione.
Si sono dati, tra l’altro, il compito di favorire la discussione, lo scambio ed il confronto, introducendo un approccio legato all’approfondimento storico e storiografico in particolar modo della UIL di Padova.
Ciò presuppone la ricerca e l’analisi dei documenti e il recupero attraverso, la narrazione delle testimonianze ancora present...

Indice dei contenuti

  1. Colophon
  2. Il Centro Ricerche Toni Destro
  3. Il Seminario
  4. Postfazione
  5. Galleria fotografica